Commento al Vangelo del 18 giugno 2017 โ€“ mons. Vincenzo Paglia

- Pubblicitร  -

19514745932_eaeae50df7_oLa festa del Corpus Domini esprime lโ€™antico e radicato amore per lโ€™Eucaristia, per il corpo e il sangue del Signore. Lโ€™apostolo Paolo scrive ai Corinzi: ยซIo ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesรน, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzรฒ e disse: โ€œQuesto รจ il mio corpo, che รจ per voi; fate questo in memoria di meโ€. Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: โ€œQuesto calice รจ la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di meโ€ยป. Il Signore stesso esorta i discepoli di ogni tempo a ripetere in sua memoria quella santa cena. E lโ€™apostolo aggiunge: ยซOgni volta che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finchรฉ egli vengaยป. Non รจ unโ€™altra cena che si ripete, magari stancamente come tante volte noi rischiamo di fare. Lโ€™Eucaristia che celebriamo รจ sempre la Pasqua che Gesรน ha celebrato. รˆ questa la grazia dellโ€™Eucaristia: essere partecipi dellโ€™unica Pasqua del Signore.

[ads2]La Chiesa custodisce la concretezza delle parole di Gesรน e venera in quel pane e in quel vino il suo corpo e il suo sangue, perchรฉ ancora oggi lo si possa incontrare. Potremmo aggiungere che in quel pane e in quel vino non รจ presente il Signore in qualsiasi modo. Egli vi รจ presente come corpo ยซspezzatoยป e come sangue ยซversatoยป, ossia come colui che passรฒ tra gli uomini non conservando se stesso ma donando tutta la sua vita, sino alla morte in croce, sino a quando dal suo cuore non uscรฌ che ยซsangue ed acquaยป. Non risparmiรฒ nulla di se stesso. Nulla trattenne per sรฉ, sino alla fine. Quel corpo spezzato e quel sangue versato, sono di scandalo per ognuno di noi e per il mondo, abituati come siamo a vivere per noi stessi e a trattenere il piรน possibile della nostra vita. Il pane e il vino, che piรน volte durante la santa liturgia ci vengono mostrati, contrastano con lโ€™amore per noi stessi, con lโ€™attenzione scrupolosa che abbiamo per il nostro corpo, con la meticolosa cura che poniamo per risparmiarci e per evitare impegni e fatica. Tuttavia, essi ci vengono donati e continuano ad essere spezzati e versati per noi, perchรฉ siamo liberati dalle nostre schiavitรน, perchรฉ sia trasformata la nostra durezza, sgretolata la nostra avarizia, intaccato lโ€™amore per noi stessi. Il pane e il vino, mentre ci strappano da un mondo ripiegato su se stesso e condannato alla solitudine, ci raccolgono assieme e ci trasformano nellโ€™unico corpo di Cristo.
Lโ€™apostolo Paolo, riconoscendo la ricchezza di questo mistero al quale partecipiamo, con severitร  ammonisce di accostarci ad esso con timore e tremore perchรฉ ยซChiunque mangia il pane o beve al calice del Signore in modo indegno, sarร  colpevole verso il corpo e il sangue del Signore. Ciascuno, dunque, esamini se stesso e poi mangi del pane e beva dal caliceยป (1Cor 11,27-28). Ma dopo questo esame chi mai di noi puรฒ avvicinarsi? Sappiamo bene quanto siamo deboli e peccatori, come cantiamo nel Salmo: ยซLe mie iniquitร  io le riconosco, il mio peccato mi sta sempre dinanziยป (Sal 50[51],5). Ma la liturgia ci viene incontro e mette sulle nostre labbra le parole del centurione: ยซO Signore non sono degno di sedere alla tua mensa, ma diโ€™ soltanto una parola e io sarรฒ salvatoยป. Diโ€™ soltanto una parola. Sรฌ, รจ la Parola del Signore che invita ad accostarsi, รจ questa parola che rende degni, perchรฉ รจ una parola che perdona e guarisce. Alla tavola del Signore si giunge dopo lโ€™ascolto della Parola, dopo che il cuore รจ stato da essa purificato e riscaldato. Cโ€™รจ allora come una continuitร  tra il pane della Parola e il pane dellโ€™Eucaristia. รˆ come unโ€™unica mensa in cui il nutrimento รจ sempre lo stesso: il Signore Gesรน, fattosi cibo per tutti.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 18 giugno 2017 anche qui.

Corpus Domini

Gv 6, 51-58
Dal Vangelo secondo Giovanni

- Pubblicitร  -

In quel tempo, Gesรน disse alla folla:
ยซIo sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrร  in eterno e il pane che io darรฒ รจ la mia carne per la vita del mondoยป.

Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: ยซCome puรฒ costui darci la sua carne da mangiare?ยป.
Gesรน disse loro: ยซIn veritร , in veritร  io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dellโ€™uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterรฒ nellโ€™ultimo giorno. Perchรฉ la mia carne รจ vero cibo e il mio sangue vera bevanda.

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, cosรฌ anche colui che mangia me vivrร  per me. Questo รจ il pane disceso dal cielo; non รจ come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrร  in eternoยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 18 โ€“ 24 Giugno 2017
  • Tempo Ordinario XI, Colore bianco
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Altri Articoli
Related

p. Enzo Fortunato โ€“ Commento al Vangelo del 10 Maggio 2025

Il commento al Vangelo del giorno a cura di...

don Domenico Bruno โ€“ Commento al Vangelo del 10 Maggio 2025

Habemus Papam! รˆ ancora viva lโ€™emozione di quellโ€™annuncio che...

fra Stefano M. Bordignon โ€“ Commento al Vangelo del 10 Maggio 2025

ยซSignore, da chi andremo? Tu hai parole di vita...

don Paolo Scquizzato โ€“ Commento al Vangelo del 11 Maggio 2025

ยซTuffarci in fondo allโ€™abisso,sia Inferno o Cielo, che importa?Per...