Commento al Vangelo del 17 settembre 2017 โ€“ Mons. Alberto Albertazzi

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ll perdono รจ frutto di un cuore aperto a Dio

Ancora una volta รจ di turno Pietro, ma con una domanda mirata: ยซSignore, se mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrรฒ perdonargli? Fino a sette volte?ยป. E il maestro, in risposta, si professa perdonatore a oltranza: ยซNon ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte setteยป, che fa esattamente 490. Se questi numeri si devono prendere con precisione aritmetica il conteggio del perdono diventa complicato, essendo facile perderne qualcuno per la strada; nรฉ le cose si semplificano sostanzialmente, se traduciamo ยซsettantasette volteยป, come suggerisce GianFranco Nolli.

Perchรฉ Pietro propone il perdono settemplice? Non per ghiribizzo ma perchรฉ il numero sette, secondo la simbolica biblica, rappresenta la perfezione. In fatto di perdono non รจ questione delle volte che viene concesso ma di qualitร . Ossia il perdono devโ€™essere perfetto, senza codazzi di risentimento. In pratica รจ rottamata la formula โ€œmnemonicaโ€ del perdono, che si verbalizza nel ricorrente teorema ยซperdono ma non dimenticoโ€. Il perdono che Gesรน prospetta non รจ dunque mnemonico ma โ€œcardiacoโ€, come si legge a conclusione della successiva parabola: ยซCosรฌ anche il Padre mio celeste farร  con voi, se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratelloยป. Il perdono di cuore รจ retroattivo, fa compiere il famoso passo indietro: arretra cioรจ il rapporto fra i due alla situazione precedente lโ€™evento che lโ€™ha perturbata.

Per farsi capire meglio Gesรน racconta una parabola che leggiamo solo in Matteo. Il meccanismo รจ semplice: due sperequate situazioni debitorie. Un indebitamento colossale e un indebitamento ordinario, circa tre mesi di stipendio di un salariato. Il mega-debito viene condonato e il mini-debito no. Figura mediana รจ il titolare del mega-debito che, a propria volta, esige violentemente il saldo di un mini-debito da parte di un collega, che non esita a prendere per il collo. A nulla valgono le implorazioni di questโ€™ultimo, ma i nodi tornano al pettine. Il mega-creditore รจ informato dellโ€™accaduto e lo manda in galera finchรฉ non abbia restituito tutto il dovuto. Come potesse restituire stando al fresco non si sa: in racconti didattici come sono le parabole sta bene un poโ€™ di assurdo, che conferisce alla vicenda un amabile tono di favola.

Questa domenica abbiamo variazioni sul tema della piรน ardua petizione del Padrenostro: ยซRimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitoriยป. Il โ€œcomeโ€ sembra avere carattere equativo: nella stessa misura con cui noi rimettiamo ai nostri debitori. Cosรฌ, interpretando noi stessi, diventiamo artefici del perdono sperato da Dio, quasi ce lo prefabbrichiamo dosando il perdono ai nostri fratelli.

In Luca (11,4) la faccenda diventa ancora piรน pericolosa perchรฉ, mettendo il carro davanti ai buoi, garantisce ciรฒ che รจ da vedersi: ยซrimetti a noi i nostri peccati, perchรฉ anche noi stessi li rimettiamo a ognuno che deve a noiยป. Cosรฌ in contorta traduzione letterale. Si garantisce cioรจ che noi perdoniamo; di conseguenza Dio, per non essere da meno, รจ tenuto anche lui al perdono nei nostri confronti.

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Insomma tanto Luca quanto Matteo ci dicono che dal perdono da noi accordato dipende la nostra situazione nellโ€™Aldilร : se perdoniamo saremo perdonati, se siamo sparagnini nel perdono rischieremo almeno di rosolarci un poโ€™ in purgatorio. Paolo nella lettera ai Colossesi (3,13) fa un raffinato ricamo sul perdono: ยซโ€ฆ sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri, se qualcuno avesse di che lamentarsi nei riguardi di un altro. Come il Signore vi ha perdonato, cosรฌ fate anche voiยป.

Affiora in questa esortazione paolina unโ€™arguta definizione del cristiano: il cristiano รจ essenzialmente un perdonato, che a propria volta deve perdonare. Non esiste misfatto, per quanto enorme โ€“ nella parabola si parla di diecimila talenti! โ€“ che non possa essere perdonato da Dio.

Non sappiamo che cosa avesse combinato il buon ladrone (Lc 23,39-43), ma il passaporto per il paradiso gli รจ giunto immediato ยซper una lagrimetta che โ€™l mi toglieยป; cosรฌ un satanello rimbrotta un angelo che gli sottrae lโ€™anima da lui ritenuta di sua spettanza (Dante, Purgatorio V 107). Il fatto che il piรน garantito di tutti i santi fosse stato in vita un manigoldo professionista, ci mette di buon animo, perchรฉ dimostra che la misericordia divina ยซha sรฌ gran braccia / che prende ciรฒ che si rivolge a leiยป (ancora Dante, Purgatorio III 122-123).

Mons. Alberto Albertazzi โ€“ Responsabile Uff. Catechistico presso CURIA ARCIVESCOVILE โ€“ UFFICI PASTORALI (Vercelli).

Fonte

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

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XXIV Domenica del Tempo Ordinario โ€“ Anno A

Mt 18, 21-35
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Pietro si avvicinรฒ a Gesรน e gli disse: ยซSignore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrรฒ perdonargli? Fino a sette volte?ยป. E Gesรน gli rispose: ยซNon ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Per questo, il regno dei cieli รจ simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poichรฉ costui non era in grado di restituire, il padrone ordinรฒ che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e cosรฌ saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: โ€œAbbi pazienza con me e ti restituirรฒ ogni cosaโ€. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciรฒ andare e gli condonรฒ il debito.
Appena uscito, quel servo trovรฒ uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: โ€œRestituisci quello che devi!โ€. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: โ€œAbbi pazienza con me e ti restituirรฒโ€. Ma egli non volle, andรฒ e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto lโ€™accaduto. Allora il padrone fece chiamare quellโ€™uomo e gli disse: โ€œServo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perchรฉ tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietร  del tuo compagno, cosรฌ come io ho avuto pietร  di te?โ€. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finchรฉ non avesse restituito tutto il dovuto.
Cosรฌ anche il Padre mio celeste farร  con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratelloยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 17 โ€“ 23 Settembre 2017
  • Tempo Ordinario XXIV
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo A
  • Salterio: sett. 4

Fonte: LaSacraBibbia.net

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