Commento al Vangelo del 17 settembre 2017 โ€“ don Giovanni Berti โ€“ Gioba

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Commento al Vangelo a cura di don Giovanni Berti 

Perdono no stop!

Mi ricordo di aver letto sopra la porta di un confessionale la scritta โ€œvaโ€™ e non peccare piรนโ€, presa da quello che Gesรน aveva detto alla donna salvata dalla lapidazione nel racconto del Vangelo di Giovanni (capitolo 8). La scritta era posta lรฌ per ricordare che il perdono ricevuto dentro il confessionale รจ proprio quello di Gesรน, che trasforma una condanna in misericordia, ed รจ un forte invito a cambiare vita!

Anche in questo brano del Vangelo di Matteo si parla di perdono, continuando il discorso iniziato dal brano letto domenica scorsa, nel quale Gesรน invitava a perdonare il fratello come modo per riguadagnare il rapporto con lui personalmente e dentro la comunitร .

Dopo le parole di Gesรน, รจ Pietro a prendere la parola, e formula una domanda che in fondo รจ dentro ogni essere umano, sia dentro che fuori la comunitร  cristiana: quante volte perdonare? cโ€™รจ un limite al perdono? Per Gesรน la risposta รจ no, non cโ€™รจ limite al perdono, a meno che non lo mettiamo noi stessi. Mettere un limite al perdono significa mettersi in una strada che alla fine porta alla morte spirituale e alla vera disgregazione della comunitร .

Perdonare โ€œsettanta volte setteโ€ il proprio fratello che ci fa un torto, significa perdonare sempre e comunque.

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Eโ€™ sicuramente un discorso difficile da capire e soprattutto da vivere per tutti, a cominciare proprio da Pietro e dai discepoli che sono li ad ascoltare Gesรน.

La parabola con la quale Gesรน vuole spiegare il senso e le conseguenze del perdono senza limiti รจ volutamente a tinte forti ed esagerate.

Il debito di 10mila talenti รจ incolmabile! Facendo i calcoli di quanto valeva un talento a quel tempo (era una unitร  di misura in oro), voleva dire praticamente essere debitore di 300mila chili dโ€™oro! Essendo la paga di un giorno di lavoro un denaro, per restituire quel debito il servo avrebbe dovuto lavorare per il suo padrone piรน di 160mila anni! Eโ€™ chiaramente una โ€œmission impossibleโ€, come quelle dei film!

La preghiera โ€œAbbi pazienza con me e ti restituirรฒ ogni cosaโ€ rivolta al padrone รจ chiaramente senza speranza. Il padrone potrebbe applicare le leggi che prevedevano la vendita del servo con la famiglia e i suoi beni, per avere un minimo risarcimento unito alla giusta punizione, ma non lo fa. Mosso da misericordia per la preghiera (โ€œil padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciรฒ andare e gli condonรฒ il debitoโ€) condona di sua iniziativa (partendo dal cuore e non dalla giustizia) il debito, e quel servo รจ salvo e libero.

Ma la storia non finisce qui, ed ha un colpo di scena che ci fa comprender perchรฉ non solo devo perdonare lโ€™altro, ma il perdono salva anche me stesso. Il servo a cui รจ stata data nuova vita e speranza con il condono di un debito incolmabile, รจ incapace di perdonare un servo (come lui!) che gli deve una cifra infinitamente piรน bassa, e in quel caso colmabile (100 denariโ€ฆ 3 mesi di lavoro).

Il servo, che il padrone considera maligno, non รจ capace di un piccolo perdono dopo averne ricevuto uno immenso. Questa incapacitร  di perdonare lo riporta alla schiavitรน del suo vecchio debito. Con questa parabola Gesรน insegna che prima di tutto noi siamo persone perdonate, salvate e liberate! E ogni volta che perdoniamo qualcuno, gli ridiamo vita e speranza. Ma รจ anche vero che nella nostra libertร  possiamo anche dimenticare tutto questo e diventare duri di cuore, incapaci di perdonare e incapaci di dare vita al prossimo. Questo ci chiude in una prigione di cattiveria dalla quale rischiamo di non uscire piรน. Non solo โ€œdevoโ€ perdonare, ma โ€œho bisognoโ€ di perdonare, per attivare in me il perdono che a mia volta ho ricevuto e la speranza che mi รจ stata data.

Una comunitร  cristiana incapace di perdono reciproco diventa come una prigione dove i detenuti si fanno la guerra reciproca e diventa mortale. Lo stesso รจ per quanto riguarda la vita di coppia, in famiglia, tra amici e colleghi. Se non si sente il bisogno di perdonare, di ridare speranza, di colmare i torti ricevuti prendendo lโ€™iniziativa per primi, allora alla fine perdiamo tutti.

Fuori dal confessionale, accanto alla frase โ€œvaโ€™ e non peccare piรนโ€, aggiungerei anche โ€œvaโ€™ e perdona anche tuโ€, sapendo che nel perdono che darรฒ al mio prossimo, ritroverรฒ tutta la forza e la salvezza del perdono ricevuto!

Giovanni don

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 17 settembre 2017 anche qui.

XXIV Domenica del Tempo Ordinario โ€“ Anno A

Mt 18, 21-35
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Pietro si avvicinรฒ a Gesรน e gli disse: ยซSignore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrรฒ perdonargli? Fino a sette volte?ยป. E Gesรน gli rispose: ยซNon ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Per questo, il regno dei cieli รจ simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poichรฉ costui non era in grado di restituire, il padrone ordinรฒ che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e cosรฌ saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: โ€œAbbi pazienza con me e ti restituirรฒ ogni cosaโ€. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciรฒ andare e gli condonรฒ il debito.
Appena uscito, quel servo trovรฒ uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: โ€œRestituisci quello che devi!โ€. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: โ€œAbbi pazienza con me e ti restituirรฒโ€. Ma egli non volle, andรฒ e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto lโ€™accaduto. Allora il padrone fece chiamare quellโ€™uomo e gli disse: โ€œServo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perchรฉ tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietร  del tuo compagno, cosรฌ come io ho avuto pietร  di te?โ€. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finchรฉ non avesse restituito tutto il dovuto.
Cosรฌ anche il Padre mio celeste farร  con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratelloยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 17 โ€“ 23 Settembre 2017
  • Tempo Ordinario XXIV
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo A
  • Salterio: sett. 4

Fonte: LaSacraBibbia.net

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