Chi appartiene al mondo occidentale è generalmente portato ad avere uno sguardo sulla vita da creditore. Noi siamo i ricchi.
E abbiamo donato tante volte. Gli altri stanno di fronte a noi sempre in posizione di debitori, ci devono sempre qualcosa. E questo qualcosa ci mette in una condizione continuata di prepotenza.
Se è vero che stiamo così di fronte ai fratelli che abitano nella parte del mondo più povera, è vero che noi stiamo molto spesso così anche di fronte a Dio: in posizione di creditori. È una questione di mentalità. Per molti di noi, Dio ci deve sempre qualcosa. Adesso tocca a Lui. Se non tutti ragionano così, molti pensano comunque di non dovergli nulla! Il racconto evangelico di questa domenica vuole ribaltare questa situazione. Vuole che noi impariamo a sentirci sempre debitori. Debitori però molto particolari: direi più per somiglianza che per dovere. E questo perché le cose fra noi e Dio stanno così: Dio nel suo Figlio Gesù Cristo ci ha arricchiti con il suo perdono che non solo azzera per pura grazia il nostro debito contratto a causa del peccato, ma ci rende ricchi a tal punto da metterci nella condizione di agire nei confronti degli altri che hanno debiti con noi, come Lui ha agito verso di noi! Potremmo dire che Lui ci ha perdonato proprio per questo. Questa ricchezza, ricevuta con il suo perdono, la manteniamo e la moltiplichiamo se a nostra volta la offriamo. Se non accade questo, e la teniamo solo per noi, diventiamo inferno: luogo dove l’essere è senza perdono. Infinitamente prigioniero del suo egoismo. La più grande tragedia che ci possa capitare.
Signore Gesù Cristo, tu ci hai insegnato ad essere misericordiosi
come il Padre celeste, e ci hai detto che chi vede te vede Lui.
Mostraci il tuo volto e saremo salvi.
Il tuo sguardo pieno di amore liberò Zaccheo e Matteo
dalla schiavitù del denaro;
l’adultera e la Maddalena dal porre la felicità solo in una creatura;
fece piangere Pietro dopo il tradimento,
e assicurò il Paradiso al ladrone pentito.
Fa’ che ognuno di noi ascolti come rivolta a sé
la parola che dicesti alla samaritana: Se tu conoscessi il dono di Dio!
(Francesco, Preghiera per il Giubileo)
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XXIV Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
- Colore liturgico: Verde
- Sir 27, 30 – 28, 7; Sal.102; Rm 14, 7-9; Mt 18, 21-35
Mt 18, 21-35
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 17 – 23 Settembre 2017
- Tempo Ordinario XXIV
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A
- Salterio: sett. 4
Fonte: LaSacraBibbia.net
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