Commento al Vangelo del 17 Marzo 2019 โ€“ p. Roberto Mela scj

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Fortificato dalla vittoria di Gesรน sulle tentazioni patite e vinte nel deserto allโ€™inizio della sua vita pubblica (cosรฌ come in tutta la sua vita), al discepolo รจ mostrato giร  il traguardo del cammino quaresimale: lโ€™assimilazione a Gesรน trasfigurato sul monte, anticipo della sua Pasqua. La meta รจ quella, il cammino sarร  impegnativo ma fattibile, in quella fede che ha animato anche il patriarca Abramo, ยซnostro padre nella fedeยป (Preghiera eucaristica IV).

Dalle tue viscere, un erede!

Abramo, giunto a tarda etร  senza aver visto una discendenza uscire dalle sue viscere, รจ sconsolato e per questo si lamenta con YHWH di dover lasciar tutto a un suo domestico, Eliรจzer di Damasco. YHWH gli promette un figlio: ยซNon sarร  costui il tuo erede, ma uno nato da te sarร  il tuo eredeยป (Gen 15,4). E il โ€œseme/discendenza/zeraโ€˜โ€ non sarร  un esile arbusto che solo sโ€™inerpica nel deserto in cerca della sua vita, ma una nuvola di stelle, una pioggia di luce nel buio del futuro.

Abramo รจ nella tenda, รจ โ€œdentroโ€. Al chiuso. Al buio dei suoi pensieri, solo con la promessa di YHWH che gli poggia sul cuore. YHWH โ€œlo fa uscire fuori/wayyรดแนฃฤ“โ€™ โ€™ลtรด haแธฅรปแนฃฤhโ€, al fresco della notte, alla grazia delle stelle. Sono lรฌ da sempre, brillano dal primo giorno della creazione e dalle loro vedette rispondono โ€œeccociโ€ con gioia quando il Signore che le ha create le chiama per nome (cf. Bar 3,34). Puoi contare la nuvola delle stelle? Puoi calcolare la grazia? Puoi pesarla, misurarla, pretenderla, rinchiuderla? La luce brillava giร  prima che tu aprissi gli occhi. Una luce preveniente, una grazia โ€œoriginaleโ€. Solo YHWH puรฒ misurarla (cf. Gen 22,17; 26,4; Es 32,13; Dt 1,10; 10,22; 28,62; 1Cr 27,23; Ne 9,23; Sal 147,4).

E sulla parola della promessa di YHWH, nuda ma potente, Abramo poggia la sua nuda fede di vegliardo disarmato. รˆ โ€œfuoriโ€, in piedi, fuori dalla buia tenda, a bocca aperta, con gli occhi bagnati di stelle. YHWH lo guarda compiaciuto, e ispira allโ€™autore del libro della Genesi una frase che si scolpirร  per sempre nella pietra della storia. ยซEgli credette al Signore, che glielo accreditรฒ come giustizia/weheโ€™ฤ•miin baYHWH wayyaแธฅลกebehฤ lรด แนฃedฤqฤhยป.

Senza dire una parola, Abramo poggia il suo assenso solido, la sua fede inamovibile come la roccia sulla roccia della parola promissoria del suo Signore. รˆ il primo a farlo nella storia. Egli fa entrare la fede nella storia degli uomini. รˆ lโ€™inauguratore che non salta nel buio sconosciuto, ma lancia il suo rampone in alto sulla roccia della parola del Promettente Affidabile.

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Da sempre, e specialmente da ora in poi, la storia si costruirร  sulla grazia di YHWH riconosciuta e accolta. YHWH considera lโ€™atto di fede di Abramo come un atto di giustizia, cioรจ un atto di fedeltร  allโ€™alleanza lanciata da una parola dellโ€™Alleato Promettente Affidabile, una Parola di bene, di vita, di futuro. Chi crede come Abramo sarร  suo erede, riceverร  la vita anche se morto per i suoi sbagli (cf. Gal 3,6-7.26-29; Rm 4,1-5.16-25).

Alleanza unilaterale

YHWH si presenta ad Abramo come colui che lโ€™ha fatto uscire da Ur dei Caldei ยซper donargli in possesso ereditario la terra/lฤtฤ“t lekฤ โ€˜et hฤhฤreแนฃ hazzลโ€™t leriลกtฤhยป (v. 7). Terra sulla quale ora egli si trova dopo aver vinto la guerra contro i quattro re, ricuperato i suoi beni e il nipote Lot (cf. Gen 14,1-16) e aver ricevuto la benedizione di Melchรฌsedek re di Salem (cf. Gen 14,17-24). YHWH ยซha fatto uscireยป Abramo da Ur dei Caldei come farร  โ€œuscireโ€ Israele dalla schiavitรน dellโ€™Egitto (cf. Es 20,2; Lv 19,36; 25,38; 26,13; Nm 15,41; Dt 5,6).

Abramo รจ lโ€™antesignano della fede e anche il precursore della liberazione di Israele dallโ€™Egitto. Vive per primo, in anticipo, la vita del suo popolo, dei suoi discendenti, anche dei discepoli di Gesรน (cf. Gal 3,28).

Abramo chiede al suo Signore da che cosa saprร  (bammฤh โ€™ฤ“dฤโ€˜) di aver ottenuto in dono ereditario questo ricchissimo bene testamentario. E YHWH gli donerร  il segno della sua โ€œgrazia originaleโ€, unโ€™alleanza gratuita, immeritata, unilaterale.

YHWH ordina ad Abramo di procurare e di squartare cinque animali menzionati nella liturgia sacrificale della tenda del deserto e del tempio a Gerusalemme, eccetto due uccelli. Abramo diventa cosรฌ lโ€™antesignano della fede, il precursore della libertร  esodica e pure della liturgia e del culto ufficiale di Israele.

รˆ la notte delle stelle, il tramonto della luce. Si stringe un patto di alleanza unilaterale. Un patto di promessa, incondizionata.

I particolari della celebrazione dellโ€™alleanza e le clausole di maledizione connesse agli inadempienti erano ben noti nelle culture coeve ad Abramo e ad esse successive: succeda ai contraenti dellโ€™alleanza come a questi animali squartati se essi verranno meno allโ€™alleanza stipulata proprio servendosi del segno degli animali.

Nel suo commentario a Genesi 12โ€“50 โ€“ che abbiamo tenuto presente nello stendere queste note โ€“ F. Giuntoli riporta il testo della ยซIscrizione aramaica di Sefire, attribuibile alla metร  dellโ€™VIII secolo a.C. o comunque a unโ€™epoca precedente il 740, anno in cui Tiglath-Pileser conquistรฒ Arpร d, il territorio di uno dei contraenti, che rese parte dellโ€™impero assiro: โ€œ(Come questo) vitello รจ tagliato in due cosรฌ possa Matiโ€˜el [uno dei contraenti] essere tagliato in due e possano i suoi nobili essere tagliati in due [se non rispetteranno lโ€™alleanza stipulata]โ€ (cf. i A,40)ยป.

In questo caso, perรฒ, sarร  solo YHWH a correre il rischio e a passare i mezzo agli animali squartati. YHWH si prende la responsabilitร  di unโ€™alleanza unilaterale, cioรจ una promessa che accoglie la fede di Abramo ma abbraccia in anticipo anche le tragedie della possibile libertร  usata male da parte della sua discendenzaโ€ฆ

Tardฤ“mฤh e fiaccola infuocata

Era una notte con le stelle, ora รจ il tramonto del sole col torpore divino che scende. Non va cercato un concordismo non necessario. Ci troviamo sempre nella piena dipendenza di Abramo dallโ€™iniziativa sovrana di YHWH.

Nella notte cโ€™รจ la grande tenebra e il terrore del sovrumano che agisce da solo. รˆ la notte dellโ€™inazione dellโ€™uomo e il โ€œtorpore/tardฤ“mฤhโ€ che scende su Abramo รจ simile a quello fatto scendere da YHWH sullโ€™โ€™ฤdฤm al momento del prodigio divino della โ€œcostruzioneโ€ della donna (cf. Gen 1,21-22).

Nellโ€™inazione di Abramo anestetizzato divinamente, compare dal nulla un โ€œforno fumante/tannรปr โ€˜ฤลกฤnโ€ e solo una โ€œfiaccola di fuoco/infuocata/lappรฎd โ€™ฤ“ลกโ€ passa attraverso le parti degli animali squartati. Solo YHWH รจ attore dellโ€™alleanza e solo lui si impegna ad osservarla e eventualmente patirne le maledizioni per la sua inosservanza.

Solo YHWH vi rimane obbligato, in un gesto generoso di slancio verso il debole โ€œalleatoโ€ umanoโ€ฆ Il giudaismo vedrร  anche nellโ€™atto di fede di Abramo in occasione del โ€œlegamento di Isaccoโ€ (Gen 22) unโ€™opera meritoria, avendo un concetto โ€œcorposoโ€ di fede/โ€™ฤ•munฤh, in cui la fede implica in sรฉ necessariamente anche unโ€™opera.

Lโ€™alleanza celebrata in Gen 15 precede a livello letterario la stipulazione dellโ€™alleanza secondo la tradizione sacerdotale ricordata in Gen 17, connotata dalla bilateralitร  espressa nel segno della circoncisione nella carne. Quindi, ragiona lโ€™ebreo molto istruito Paolo, se lโ€™alleanza di Gen 15 viene prima, questo significa โ€“ come รจ normale per tutto il pensiero biblico โ€“ รจ anche piรน antica e piรน importante. Per questo motivo Paolo si guarderร  bene dal ricordare la stipulazione dellโ€™alleanza riportata in Gen 17 (tradizione sacerdotale, P) nei suoi ragionamenti circa la giustificazione per fede sotto il segno dellโ€™antesignano Abramo, padre nella fede (cf. Rm 4). Anzi, giunge a parlare di Abramo come incirconciso che si trova nella condizione di peccatore (Rm 4,7-8). Paolo infrange il concetto corposo di fede/โ€™ฤ•munฤh asserito dal giudaismo. Nel momento iniziale della sua vita di fede e di rapporto con YHWH, Abramo รจ solo recettivo dellโ€™azione divina. Seguirร  lโ€™opera che manifesta la sua fede, la circoncisione, lโ€™offerta di Isacco (Gen 17.22).

Alleanza di grazia nel sonno

ยซInvano vi alzate di buon mattino โ€“ afferma il salmista โ€“ e tardi andate a riposare, voi che mangiate un pane di fatica: al suo prediletto egli lo darร  nel sonno. Ecco, ereditร  del Signore sono i figli, รจ sua ricompensa il frutto del gremboยป (Sal 127,2-3).

Abramo รจ immerso nel tardฤ“mฤh divino. Nel sonno prodigioso si unisce โ€œpassivamenteโ€ allโ€™azione di YHWH. ยซMi sono addormentata, ma veglia il mio cuoreยป (Ct 5,2). Abramo dorme, รจ portato in basso dal sonno (cf. Lc 9,32), ma il suo cuore veglia nella fede professata.

E Abramo riceve lโ€™alleanza unilaterale, la promessa incondizionata: ยซAlla tua discendenza io do questa terra, dal fiume dโ€™Egitto al grande fiume, il fiume Eufrateยป (Gen 15,18). La promessa di un dono, dono incondizionato ma espresso nella lirica che espande la grazia, sfuma i confini, ingigantisce gli spazi, non menziona i โ€œcondominiโ€โ€ฆ

A livello storico infatti la promessa della terra non si realizzerร  mai, in nessun momento, nei termini precisi riportati liricamente in Gen 15,18. E il possesso della terra sarร  sempre condizionato in ogni caso ad un altissimo livello di moralitร  che Israele deve mantenere, pena la sua perdita (Dt 16,20: ยซLa giustizia e solo la giustizia seguirai, per poter vivere e possedere la terra che il Signore, tuo Dio, sta per dartiยป). Senza la giustizia, prima o poi la terra andrร  perdutaโ€ฆ

La terra rimane di YHWH: ยซLa terra รจ miaยป (Lv 25,23).

La terra non รจ santa โ€“ โ€œTerra Santaโ€ โ€“, ma la terra รจ del Santoโ€ฆ

Fondante รจ la promessa teologica unilaterale: avrai una discendenza numerosa, una terra spaziosa.

La sua traduzione storica implicherร  molti fattori: intelligenza politica, compromessi territoriali, capacitร  di convivenza pacifica, grandezza di cuore verso altre genti โ€œcondominiโ€, che non sono popoli โ€œinvisibiliโ€!

Un volto altro

Passa un giorno in piรน rispetto a una settimana normale dal primo annuncio che Gesรน aveva fatto ai suoi della propria morte e risurrezione (cf. Lc 9,21-22) e aver riferito a loro le impegnative richieste che i suoi discepoli devono sottoscrivere per seguirlo nel suoi cammino (9,23-27).

Gesรน aveva preannunciato che alcuni dei presenti avrebbero visto il regno di Dio prima di โ€œgustareโ€ la morte (9,27). รˆ il Regno che viene non con potenza e gloria, ma nella pace della parola, del pane spezzato, della comunione fraterna.

In un tempo โ€œsospesoโ€, che โ€œdebordaโ€ dalla quotidianitร  del tempo cronologico per essere tutto tempo pieno di Dio, Gesรน sale su un monte, su โ€œil monteโ€ dellโ€™incontro con Dio, come avvenne con Mosรจ (cf. Es 19) ed Elia (1Re 19). Gesรน cerca la preghiera, il contatto profondo con la volontร  del Padre, come lo fece molto spesso dal giorno del suo battesimo al Giordano. I suoi tre discepoli piรน sensibili alla sua anima saranno testimoni, qui come al Getsemani, della sua volontร  di stare sempre unito al Padre nella propria missione.

Quanto piรน Gesรน fa silenzio, quanto piรน ascolta la parola di Dio, accoglie il volto del Padre, apre la sua anima alla sua volontร  e al suo amore, tanto piรน la sua umanitร  cresce nella somiglianza a Lui. La sua umanitร  realizza qui il fine della creazione dellโ€™uomo. ยซDio disse: โ€œFacciamo lโ€™uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianzaโ€ยป. Di fatto, perรฒ, ยซDio creรฒ lโ€™uomo a sua immagine, a immagine di Dio lo creรฒโ€ฆยป, mentre la somiglianza rimaneva una meta da raggiungereโ€ฆ

Quanto piรน Gesรน raggiunge la sua identitร  profonda di Figlio, tanto piรน la sua umanitร  espressa dal volto cambia di aspetto. Essa diventa trasparente alla sua identitร  nascosta, conosciuta solo da Dio. Con lโ€™โ€œaspetto altroโ€ del suo volto potrร  testimoniare il Totalmente Altro ed entrare in relazione con i discepoli per far gustare loro non la morte, ma la vita divina.

Il suo aspetto diventa โ€œaltroโ€ e le sue vesti di un bianco sfolgorante. Le vesti sono il simbolo antropologico della sua persona. Essa รจ striata in profonditร  dal mondo di Dio, della sua vita, dal suo amore, dal bianco della risurrezione. Gesรน sperimenta lโ€™anticipo della sua vita pasquale, e tutta la sua persona ne รจ โ€œavvoltaโ€ (le vesti), ne รจ intrisa.

Mosรจ, Elia e lโ€™esodo

Mosรจ ed Elia parlano con Gesรน. Egli puรฒ comprendere la propria identitร  e missione solo alla luce della parola di Dio, dei profeti, che conosce fin da bambino. Mosรจ ed Elia rappresentano la Torah e i Profeti, i due grandi blocchi della Scrittura ebraica che at-testa il cammino di liberazione e di vita fatto da YHWH col suo popolo. Essi perรฒ sono anche due servi di YHWH che sono stati rifiutati dalla loro gente e hanno sofferto per aver visto la parola di Dio rifiutata dal popolo, che aveva abbracciato il vitello dโ€™oro (cf. Es 32) e le seduzioni del Baal di Tiro importato dalla regina pagana Gezabele (cf. 1Re 18,20โ€“20,8)

Mosรจ ed Elia โ€œsono visti in gloriaโ€, nella gloria che รจ partecipazione a quella di Gesรน pienamente in comunione col Padre. Gloria partecipata loro da Dio per la loro fedeltร  alla loro missione impegnativa ricevuta e vissuta con fedeltร  e impegno. โ€œUominiโ€ profeti/prophฤ“tai che hanno parlato/pro-phฤ“mi a nome di Dio di fronte al popolo.

Solo lโ€™evangelista Luca ricorda lโ€™argomento del dialogo โ€œprofeticoโ€. Esso riguarda lโ€™โ€œesodoโ€ di Gesรน a Gerusalemme. Lโ€™โ€œuscitaโ€ di Gesรน dalla vita di questo mondo per gustare nella pienezza la libertร  del mondo del Padre. Uscita di liberazione, per sรฉ e per il popolo che egli trascina con sรฉ in qualitร  di guida (archฤ“gos) che porta alla vita (cf. At 3,15; 5,31), alla salvezza (cf. Eb 2,10) e alla fede (cf. Eb 12,2).

Esodo di sofferenza, di passione e di morte. Esodo di liberazione, di vita, di frutti colti nella terra che stilla latte e miele, il grappolo dโ€™uva che dร  il vino della vita (cf. Nm 13; specialmente 13,23-24; Mt 21,33-44; Gv 19,32,37).

Sono eventi che non devono solo โ€œaccadereโ€, che piombano dal di fuori, imposti dal caso o dalla violenza degli uomini. รˆ Gesรน che sta per compiere lโ€™esodo (hฤ“n ฤ“mellen plฤ“roun). Lui lo porta a pienezza riempiendo fino al colmo (cf. Gv 2, 7) la misura di libertร  acquisita nellโ€™esodo dallโ€™Egitto e nel ritorno da Babilonia. รˆ una pienezza di misura e di finezza di qualitร . Pienezza di libertร  umana e di vita divina, vita filiale. Il condottiero precede, il popolo lo seguirร .

Gesรน prega, cerca di scrutare sempre di piรน lโ€™โ€œesodoโ€ con gli occhi del Padre, intravede chiaramente le profonde e orribili sembianze della violenza umana, ma anche lโ€™esito glorioso dellโ€™assorbimento della morte nella vita (cf. 2Cor 5,4; 1Cor 15,54). Sente in sรฉ che tutto quello che non viene assunto non sarร  redento. Non sarร  svelenito, svuotato della morte e dalla โ€œmaledettaโ€ lontananza gelida dal cuore del Padre e riempito della vita portata dalla benedizione di Abramo, la promessa del suo Spirito di Figlio (cf. Gal 3,13-14).

รˆ bello per noi stare qui

Pietro e i suoi due condiscepoli sono appesantiti dal sonno ma, dopo esser riusciti a rimanere svegli (diagrฤ“gorฤ“santes), nella veglia sospesa fra lโ€™umano e il divino, videro, per la grazia del Padre, la gloria del Figlio. La trasfigurazione, anticipo della Pasqua, รจ un mistero che supera le loro forze umane, รจ un prodigio in cui รจ allโ€™opera solo la potenza del Padre.

Il Padre stipula in anticipo lโ€™alleanza con il suo popolo passando in mezzo al nobile ariete disponibile, dal cuore giร  squarciato a mezzo perchรฉ vi passi la fiaccola infuocata dello Spirito. รˆ un prodigio del mondo di Dio che lโ€™uomo puรฒ solo intravedere (cf. Gen 15,12). Viene nuovamente stipulata lโ€™unica ed eterna alleanza che lega YHWH/Il Padre al suo popolo, Israele, e a tutte le genti della terra (cf. Gen 9,12 lโ€™arcobaleno; Gen 12,3; 18,8; 22,18 la benedizione di tutte le genti in Abramo).

Da parte di Dio lโ€™alleanza รจ unica ed eterna. Da parte degli uomini sono necessari tanti rinnovamenti dellโ€™unica alleanza, dovuti alla loro mancanza di fedeltร . Ma ad ogni tappa della storia il contenuto si approfondisce: dalla discendenza e dalla terra si giunge alla Torah scritta sul cuore (cf. Ger 31,33), un cuore nuovo, un cuore di carne e lo spirito di Dio dentro gli uomini (cf. Ez 26,26-27), alla vita del Figlio nei figli (cf. Gal 6-7; Rm 8,15-17).

Tende di libertร 

Gli โ€œuominiโ€ profetici si allontanano da Gesรน e Pietro vuole celebrare subito, proprio lรฌ, su โ€œil monteโ€, la festa delle Capanne. Nelle tende e nelle capanne di frasche costruite sulle terrazze viene ripresentata ogni anno la leggerezza di YHWH, lโ€™impalpabilitร  divina della sua azione di liberazione dalla schiavitรน egiziana, la divinitร  della sua vita donata. Si celebra lo zikkฤrรดn dellโ€™esodo, il memoriale che ricorda e rende presente la precarietร  della vita umana librata nellโ€™aria della libertร  di Dio, ma sorretta dalla salda roccia del Dio redentore. Fra le frasche che coprono il tetto si deve lasciare sempre dello spazio libero. Si deve vedere il Cielo, si deve intravedere il Dio degli oppressi. Il Dio che osserva, ode, conosce le sofferenze del suo popolo e che รจ sceso per liberarlo (cf. Es 3,7-8.14). Un Dio grande, dai tredici nomi (cf. Es 34,5-9). Egli fa uscire i suoi figli dalla fornace della schiavitรน, li fa camminare nel deserto della libertร  da imparare e dellโ€™identitร  da costruire, per farli entrare nella terra della promessa.

Pietro vuol giร  festeggiare il ricordo del cammino fatto nel deserto della sequela di Gesรน, percorso aspro e infuocato, ma irrigato dallโ€™acqua viva scaturita dalla roccia spirituale del cuore di Gesรน che li ha accompagnati (cf. 1Cor 10,4). Mosรจ voleva vedere il volto di YHWH, la sua gloria. YHWH gli promette che potrร  vedere solo le spalle di Colui-Che-รˆ-Sempre-Avanti (cf. Es 33,18-23).

Pietro e gli altri due discepoli hanno ora visto invece la gloria di Gesรน (Lc 32), il โ€œpesoโ€ della sua figliolanza vissuta nella fedeltร , trasparente al volto del Padre, debordante sulla loro fragile sequela.

Mio Figlio, lโ€™Eletto, ascoltate lui

Una nube divina avvolge il monte, Nube che nasconde e che rivela, come al Sinai. La Torah rinnovata sta per essere donata. Lโ€™ombra dello Spirito copre Gesรน, il monte e i discepoli. Lโ€™โ€œOmbra che copreโ€ ha generato nel tempo la Parola definitiva (cf. Lc 1,35, Maria), ora copre la tenda escatologica del corpo di Gesรน (cf. Es 40,34), copre e scopre il popolo rinnovato che solo allora puรฒ mettersi in cammino (Es 40,34ss).

Il mistero di Dio si rivela, la nube copre e scopre, vela e rivela. I discepoli entrano nella nube, nel mondo di Dio. Nuovi Mosรจ, salgono sul monte altissimo per sentire la parola definitiva di YHWH/Il Padre (cf. 19,3 ยซMosรจ salรฌ verso Dio, e il Signore lo chiamรฒ dal monteโ€ฆยป). La Torah escatologica che insegni definitivamente il cammino di Dio e doni il cibo dei forti (cf. Sal 78,25TM), il pane degli angeli (Sal 77,25LXX), per camminarvi con fiducia di figli.

Su โ€œil monteโ€ YHWH/Il Padre rivela la Torah rinnovata, definitiva, escatologica: ยซQuesti รจ il Figlio mio, lโ€™Eletto. Ascoltate luiยป (Lc 9,35). Gesรน รจ tutto quello che il Padre ha da dire e da dare.

Lui รจ il mio insegnamento ultimo, il mio cuore aperto, la mia vita donata. Lui รจ la libertร  che vi rende liberi, il Figlio che vi rende figli. รˆ lโ€™Eletto Inclusivo. Ho eletto lui, e in lui ho eletto tutti voi, per farne la mia famiglia, il popolo della mia ereditร , che vive solo dellโ€™ereditร  che gli dono ogni giorno.

Ascoltate lui, solo lui.

In lui cโ€™รจ la mia alleanza definitiva, il mio impegno ultimo.

Si squarcia lโ€™Agnello, ma voi rimarrete intatti.

Avete intravisto la vita, la gloria, lโ€™Amore nella sua pienezza.

Avete sentito la parola dellโ€™esodo e dellโ€™entrata nel Giardino.

Avete visto un aspetto di volto โ€œaltroโ€.

Ascoltate lui. Guardate a lui.

Solo.

Commento a cura di padre Roberto Mela scj
Fonte del commento: Settimana News

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