Fortificato dalla vittoria di Gesรน sulle tentazioni patite e vinte nel deserto allโinizio della sua vita pubblica (cosรฌ come in tutta la sua vita), al discepolo รจ mostrato giร il traguardo del cammino quaresimale: lโassimilazione a Gesรน trasfigurato sul monte, anticipo della sua Pasqua. La meta รจ quella, il cammino sarร impegnativo ma fattibile, in quella fede che ha animato anche il patriarca Abramo, ยซnostro padre nella fedeยป (Preghiera eucaristica IV).
Dalle tue viscere, un erede!
Abramo, giunto a tarda etร senza aver visto una discendenza uscire dalle sue viscere, รจ sconsolato e per questo si lamenta con YHWH di dover lasciar tutto a un suo domestico, Eliรจzer di Damasco. YHWH gli promette un figlio: ยซNon sarร costui il tuo erede, ma uno nato da te sarร il tuo eredeยป (Gen 15,4). E il โseme/discendenza/zeraโโ non sarร un esile arbusto che solo sโinerpica nel deserto in cerca della sua vita, ma una nuvola di stelle, una pioggia di luce nel buio del futuro.
Abramo รจ nella tenda, รจ โdentroโ. Al chiuso. Al buio dei suoi pensieri, solo con la promessa di YHWH che gli poggia sul cuore. YHWH โlo fa uscire fuori/wayyรดแนฃฤโ โลtรด haแธฅรปแนฃฤhโ, al fresco della notte, alla grazia delle stelle. Sono lรฌ da sempre, brillano dal primo giorno della creazione e dalle loro vedette rispondono โeccociโ con gioia quando il Signore che le ha create le chiama per nome (cf. Bar 3,34). Puoi contare la nuvola delle stelle? Puoi calcolare la grazia? Puoi pesarla, misurarla, pretenderla, rinchiuderla? La luce brillava giร prima che tu aprissi gli occhi. Una luce preveniente, una grazia โoriginaleโ. Solo YHWH puรฒ misurarla (cf. Gen 22,17; 26,4; Es 32,13; Dt 1,10; 10,22; 28,62; 1Cr 27,23; Ne 9,23; Sal 147,4).
E sulla parola della promessa di YHWH, nuda ma potente, Abramo poggia la sua nuda fede di vegliardo disarmato. ร โfuoriโ, in piedi, fuori dalla buia tenda, a bocca aperta, con gli occhi bagnati di stelle. YHWH lo guarda compiaciuto, e ispira allโautore del libro della Genesi una frase che si scolpirร per sempre nella pietra della storia. ยซEgli credette al Signore, che glielo accreditรฒ come giustizia/weheโฤmiin baYHWH wayyaแธฅลกebehฤ lรด แนฃedฤqฤhยป.
Senza dire una parola, Abramo poggia il suo assenso solido, la sua fede inamovibile come la roccia sulla roccia della parola promissoria del suo Signore. ร il primo a farlo nella storia. Egli fa entrare la fede nella storia degli uomini. ร lโinauguratore che non salta nel buio sconosciuto, ma lancia il suo rampone in alto sulla roccia della parola del Promettente Affidabile.
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Da sempre, e specialmente da ora in poi, la storia si costruirร sulla grazia di YHWH riconosciuta e accolta. YHWH considera lโatto di fede di Abramo come un atto di giustizia, cioรจ un atto di fedeltร allโalleanza lanciata da una parola dellโAlleato Promettente Affidabile, una Parola di bene, di vita, di futuro. Chi crede come Abramo sarร suo erede, riceverร la vita anche se morto per i suoi sbagli (cf. Gal 3,6-7.26-29; Rm 4,1-5.16-25).
Alleanza unilaterale
YHWH si presenta ad Abramo come colui che lโha fatto uscire da Ur dei Caldei ยซper donargli in possesso ereditario la terra/lฤtฤt lekฤ โet hฤhฤreแนฃ hazzลโt leriลกtฤhยป (v. 7). Terra sulla quale ora egli si trova dopo aver vinto la guerra contro i quattro re, ricuperato i suoi beni e il nipote Lot (cf. Gen 14,1-16) e aver ricevuto la benedizione di Melchรฌsedek re di Salem (cf. Gen 14,17-24). YHWH ยซha fatto uscireยป Abramo da Ur dei Caldei come farร โuscireโ Israele dalla schiavitรน dellโEgitto (cf. Es 20,2; Lv 19,36; 25,38; 26,13; Nm 15,41; Dt 5,6).
Abramo รจ lโantesignano della fede e anche il precursore della liberazione di Israele dallโEgitto. Vive per primo, in anticipo, la vita del suo popolo, dei suoi discendenti, anche dei discepoli di Gesรน (cf. Gal 3,28).
Abramo chiede al suo Signore da che cosa saprร (bammฤh โฤdฤโ) di aver ottenuto in dono ereditario questo ricchissimo bene testamentario. E YHWH gli donerร il segno della sua โgrazia originaleโ, unโalleanza gratuita, immeritata, unilaterale.
YHWH ordina ad Abramo di procurare e di squartare cinque animali menzionati nella liturgia sacrificale della tenda del deserto e del tempio a Gerusalemme, eccetto due uccelli. Abramo diventa cosรฌ lโantesignano della fede, il precursore della libertร esodica e pure della liturgia e del culto ufficiale di Israele.
ร la notte delle stelle, il tramonto della luce. Si stringe un patto di alleanza unilaterale. Un patto di promessa, incondizionata.
I particolari della celebrazione dellโalleanza e le clausole di maledizione connesse agli inadempienti erano ben noti nelle culture coeve ad Abramo e ad esse successive: succeda ai contraenti dellโalleanza come a questi animali squartati se essi verranno meno allโalleanza stipulata proprio servendosi del segno degli animali.
Nel suo commentario a Genesi 12โ50 โ che abbiamo tenuto presente nello stendere queste note โ F. Giuntoli riporta il testo della ยซIscrizione aramaica di Sefire, attribuibile alla metร dellโVIII secolo a.C. o comunque a unโepoca precedente il 740, anno in cui Tiglath-Pileser conquistรฒ Arpร d, il territorio di uno dei contraenti, che rese parte dellโimpero assiro: โ(Come questo) vitello รจ tagliato in due cosรฌ possa Matiโel [uno dei contraenti] essere tagliato in due e possano i suoi nobili essere tagliati in due [se non rispetteranno lโalleanza stipulata]โ (cf. i A,40)ยป.
In questo caso, perรฒ, sarร solo YHWH a correre il rischio e a passare i mezzo agli animali squartati. YHWH si prende la responsabilitร di unโalleanza unilaterale, cioรจ una promessa che accoglie la fede di Abramo ma abbraccia in anticipo anche le tragedie della possibile libertร usata male da parte della sua discendenzaโฆ
Tardฤmฤh e fiaccola infuocata
Era una notte con le stelle, ora รจ il tramonto del sole col torpore divino che scende. Non va cercato un concordismo non necessario. Ci troviamo sempre nella piena dipendenza di Abramo dallโiniziativa sovrana di YHWH.
Nella notte cโรจ la grande tenebra e il terrore del sovrumano che agisce da solo. ร la notte dellโinazione dellโuomo e il โtorpore/tardฤmฤhโ che scende su Abramo รจ simile a quello fatto scendere da YHWH sullโโฤdฤm al momento del prodigio divino della โcostruzioneโ della donna (cf. Gen 1,21-22).
Nellโinazione di Abramo anestetizzato divinamente, compare dal nulla un โforno fumante/tannรปr โฤลกฤnโ e solo una โfiaccola di fuoco/infuocata/lappรฎd โฤลกโ passa attraverso le parti degli animali squartati. Solo YHWH รจ attore dellโalleanza e solo lui si impegna ad osservarla e eventualmente patirne le maledizioni per la sua inosservanza.
Solo YHWH vi rimane obbligato, in un gesto generoso di slancio verso il debole โalleatoโ umanoโฆ Il giudaismo vedrร anche nellโatto di fede di Abramo in occasione del โlegamento di Isaccoโ (Gen 22) unโopera meritoria, avendo un concetto โcorposoโ di fede/โฤmunฤh, in cui la fede implica in sรฉ necessariamente anche unโopera.
Lโalleanza celebrata in Gen 15 precede a livello letterario la stipulazione dellโalleanza secondo la tradizione sacerdotale ricordata in Gen 17, connotata dalla bilateralitร espressa nel segno della circoncisione nella carne. Quindi, ragiona lโebreo molto istruito Paolo, se lโalleanza di Gen 15 viene prima, questo significa โ come รจ normale per tutto il pensiero biblico โ รจ anche piรน antica e piรน importante. Per questo motivo Paolo si guarderร bene dal ricordare la stipulazione dellโalleanza riportata in Gen 17 (tradizione sacerdotale, P) nei suoi ragionamenti circa la giustificazione per fede sotto il segno dellโantesignano Abramo, padre nella fede (cf. Rm 4). Anzi, giunge a parlare di Abramo come incirconciso che si trova nella condizione di peccatore (Rm 4,7-8). Paolo infrange il concetto corposo di fede/โฤmunฤh asserito dal giudaismo. Nel momento iniziale della sua vita di fede e di rapporto con YHWH, Abramo รจ solo recettivo dellโazione divina. Seguirร lโopera che manifesta la sua fede, la circoncisione, lโofferta di Isacco (Gen 17.22).
Alleanza di grazia nel sonno
ยซInvano vi alzate di buon mattino โ afferma il salmista โ e tardi andate a riposare, voi che mangiate un pane di fatica: al suo prediletto egli lo darร nel sonno. Ecco, ereditร del Signore sono i figli, รจ sua ricompensa il frutto del gremboยป (Sal 127,2-3).
Abramo รจ immerso nel tardฤmฤh divino. Nel sonno prodigioso si unisce โpassivamenteโ allโazione di YHWH. ยซMi sono addormentata, ma veglia il mio cuoreยป (Ct 5,2). Abramo dorme, รจ portato in basso dal sonno (cf. Lc 9,32), ma il suo cuore veglia nella fede professata.
E Abramo riceve lโalleanza unilaterale, la promessa incondizionata: ยซAlla tua discendenza io do questa terra, dal fiume dโEgitto al grande fiume, il fiume Eufrateยป (Gen 15,18). La promessa di un dono, dono incondizionato ma espresso nella lirica che espande la grazia, sfuma i confini, ingigantisce gli spazi, non menziona i โcondominiโโฆ
A livello storico infatti la promessa della terra non si realizzerร mai, in nessun momento, nei termini precisi riportati liricamente in Gen 15,18. E il possesso della terra sarร sempre condizionato in ogni caso ad un altissimo livello di moralitร che Israele deve mantenere, pena la sua perdita (Dt 16,20: ยซLa giustizia e solo la giustizia seguirai, per poter vivere e possedere la terra che il Signore, tuo Dio, sta per dartiยป). Senza la giustizia, prima o poi la terra andrร perdutaโฆ
La terra rimane di YHWH: ยซLa terra รจ miaยป (Lv 25,23).
La terra non รจ santa โ โTerra Santaโ โ, ma la terra รจ del Santoโฆ
Fondante รจ la promessa teologica unilaterale: avrai una discendenza numerosa, una terra spaziosa.
La sua traduzione storica implicherร molti fattori: intelligenza politica, compromessi territoriali, capacitร di convivenza pacifica, grandezza di cuore verso altre genti โcondominiโ, che non sono popoli โinvisibiliโ!
Un volto altro
Passa un giorno in piรน rispetto a una settimana normale dal primo annuncio che Gesรน aveva fatto ai suoi della propria morte e risurrezione (cf. Lc 9,21-22) e aver riferito a loro le impegnative richieste che i suoi discepoli devono sottoscrivere per seguirlo nel suoi cammino (9,23-27).
Gesรน aveva preannunciato che alcuni dei presenti avrebbero visto il regno di Dio prima di โgustareโ la morte (9,27). ร il Regno che viene non con potenza e gloria, ma nella pace della parola, del pane spezzato, della comunione fraterna.
In un tempo โsospesoโ, che โdebordaโ dalla quotidianitร del tempo cronologico per essere tutto tempo pieno di Dio, Gesรน sale su un monte, su โil monteโ dellโincontro con Dio, come avvenne con Mosรจ (cf. Es 19) ed Elia (1Re 19). Gesรน cerca la preghiera, il contatto profondo con la volontร del Padre, come lo fece molto spesso dal giorno del suo battesimo al Giordano. I suoi tre discepoli piรน sensibili alla sua anima saranno testimoni, qui come al Getsemani, della sua volontร di stare sempre unito al Padre nella propria missione.
Quanto piรน Gesรน fa silenzio, quanto piรน ascolta la parola di Dio, accoglie il volto del Padre, apre la sua anima alla sua volontร e al suo amore, tanto piรน la sua umanitร cresce nella somiglianza a Lui. La sua umanitร realizza qui il fine della creazione dellโuomo. ยซDio disse: โFacciamo lโuomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianzaโยป. Di fatto, perรฒ, ยซDio creรฒ lโuomo a sua immagine, a immagine di Dio lo creรฒโฆยป, mentre la somiglianza rimaneva una meta da raggiungereโฆ
Quanto piรน Gesรน raggiunge la sua identitร profonda di Figlio, tanto piรน la sua umanitร espressa dal volto cambia di aspetto. Essa diventa trasparente alla sua identitร nascosta, conosciuta solo da Dio. Con lโโaspetto altroโ del suo volto potrร testimoniare il Totalmente Altro ed entrare in relazione con i discepoli per far gustare loro non la morte, ma la vita divina.
Il suo aspetto diventa โaltroโ e le sue vesti di un bianco sfolgorante. Le vesti sono il simbolo antropologico della sua persona. Essa รจ striata in profonditร dal mondo di Dio, della sua vita, dal suo amore, dal bianco della risurrezione. Gesรน sperimenta lโanticipo della sua vita pasquale, e tutta la sua persona ne รจ โavvoltaโ (le vesti), ne รจ intrisa.
Mosรจ, Elia e lโesodo
Mosรจ ed Elia parlano con Gesรน. Egli puรฒ comprendere la propria identitร e missione solo alla luce della parola di Dio, dei profeti, che conosce fin da bambino. Mosรจ ed Elia rappresentano la Torah e i Profeti, i due grandi blocchi della Scrittura ebraica che at-testa il cammino di liberazione e di vita fatto da YHWH col suo popolo. Essi perรฒ sono anche due servi di YHWH che sono stati rifiutati dalla loro gente e hanno sofferto per aver visto la parola di Dio rifiutata dal popolo, che aveva abbracciato il vitello dโoro (cf. Es 32) e le seduzioni del Baal di Tiro importato dalla regina pagana Gezabele (cf. 1Re 18,20โ20,8)
Mosรจ ed Elia โsono visti in gloriaโ, nella gloria che รจ partecipazione a quella di Gesรน pienamente in comunione col Padre. Gloria partecipata loro da Dio per la loro fedeltร alla loro missione impegnativa ricevuta e vissuta con fedeltร e impegno. โUominiโ profeti/prophฤtai che hanno parlato/pro-phฤmi a nome di Dio di fronte al popolo.
Solo lโevangelista Luca ricorda lโargomento del dialogo โprofeticoโ. Esso riguarda lโโesodoโ di Gesรน a Gerusalemme. Lโโuscitaโ di Gesรน dalla vita di questo mondo per gustare nella pienezza la libertร del mondo del Padre. Uscita di liberazione, per sรฉ e per il popolo che egli trascina con sรฉ in qualitร di guida (archฤgos) che porta alla vita (cf. At 3,15; 5,31), alla salvezza (cf. Eb 2,10) e alla fede (cf. Eb 12,2).
Esodo di sofferenza, di passione e di morte. Esodo di liberazione, di vita, di frutti colti nella terra che stilla latte e miele, il grappolo dโuva che dร il vino della vita (cf. Nm 13; specialmente 13,23-24; Mt 21,33-44; Gv 19,32,37).
Sono eventi che non devono solo โaccadereโ, che piombano dal di fuori, imposti dal caso o dalla violenza degli uomini. ร Gesรน che sta per compiere lโesodo (hฤn ฤmellen plฤroun). Lui lo porta a pienezza riempiendo fino al colmo (cf. Gv 2, 7) la misura di libertร acquisita nellโesodo dallโEgitto e nel ritorno da Babilonia. ร una pienezza di misura e di finezza di qualitร . Pienezza di libertร umana e di vita divina, vita filiale. Il condottiero precede, il popolo lo seguirร .
Gesรน prega, cerca di scrutare sempre di piรน lโโesodoโ con gli occhi del Padre, intravede chiaramente le profonde e orribili sembianze della violenza umana, ma anche lโesito glorioso dellโassorbimento della morte nella vita (cf. 2Cor 5,4; 1Cor 15,54). Sente in sรฉ che tutto quello che non viene assunto non sarร redento. Non sarร svelenito, svuotato della morte e dalla โmaledettaโ lontananza gelida dal cuore del Padre e riempito della vita portata dalla benedizione di Abramo, la promessa del suo Spirito di Figlio (cf. Gal 3,13-14).
ร bello per noi stare qui
Pietro e i suoi due condiscepoli sono appesantiti dal sonno ma, dopo esser riusciti a rimanere svegli (diagrฤgorฤsantes), nella veglia sospesa fra lโumano e il divino, videro, per la grazia del Padre, la gloria del Figlio. La trasfigurazione, anticipo della Pasqua, รจ un mistero che supera le loro forze umane, รจ un prodigio in cui รจ allโopera solo la potenza del Padre.
Il Padre stipula in anticipo lโalleanza con il suo popolo passando in mezzo al nobile ariete disponibile, dal cuore giร squarciato a mezzo perchรฉ vi passi la fiaccola infuocata dello Spirito. ร un prodigio del mondo di Dio che lโuomo puรฒ solo intravedere (cf. Gen 15,12). Viene nuovamente stipulata lโunica ed eterna alleanza che lega YHWH/Il Padre al suo popolo, Israele, e a tutte le genti della terra (cf. Gen 9,12 lโarcobaleno; Gen 12,3; 18,8; 22,18 la benedizione di tutte le genti in Abramo).
Da parte di Dio lโalleanza รจ unica ed eterna. Da parte degli uomini sono necessari tanti rinnovamenti dellโunica alleanza, dovuti alla loro mancanza di fedeltร . Ma ad ogni tappa della storia il contenuto si approfondisce: dalla discendenza e dalla terra si giunge alla Torah scritta sul cuore (cf. Ger 31,33), un cuore nuovo, un cuore di carne e lo spirito di Dio dentro gli uomini (cf. Ez 26,26-27), alla vita del Figlio nei figli (cf. Gal 6-7; Rm 8,15-17).
Tende di libertร
Gli โuominiโ profetici si allontanano da Gesรน e Pietro vuole celebrare subito, proprio lรฌ, su โil monteโ, la festa delle Capanne. Nelle tende e nelle capanne di frasche costruite sulle terrazze viene ripresentata ogni anno la leggerezza di YHWH, lโimpalpabilitร divina della sua azione di liberazione dalla schiavitรน egiziana, la divinitร della sua vita donata. Si celebra lo zikkฤrรดn dellโesodo, il memoriale che ricorda e rende presente la precarietร della vita umana librata nellโaria della libertร di Dio, ma sorretta dalla salda roccia del Dio redentore. Fra le frasche che coprono il tetto si deve lasciare sempre dello spazio libero. Si deve vedere il Cielo, si deve intravedere il Dio degli oppressi. Il Dio che osserva, ode, conosce le sofferenze del suo popolo e che รจ sceso per liberarlo (cf. Es 3,7-8.14). Un Dio grande, dai tredici nomi (cf. Es 34,5-9). Egli fa uscire i suoi figli dalla fornace della schiavitรน, li fa camminare nel deserto della libertร da imparare e dellโidentitร da costruire, per farli entrare nella terra della promessa.
Pietro vuol giร festeggiare il ricordo del cammino fatto nel deserto della sequela di Gesรน, percorso aspro e infuocato, ma irrigato dallโacqua viva scaturita dalla roccia spirituale del cuore di Gesรน che li ha accompagnati (cf. 1Cor 10,4). Mosรจ voleva vedere il volto di YHWH, la sua gloria. YHWH gli promette che potrร vedere solo le spalle di Colui-Che-ร-Sempre-Avanti (cf. Es 33,18-23).
Pietro e gli altri due discepoli hanno ora visto invece la gloria di Gesรน (Lc 32), il โpesoโ della sua figliolanza vissuta nella fedeltร , trasparente al volto del Padre, debordante sulla loro fragile sequela.
Mio Figlio, lโEletto, ascoltate lui
Una nube divina avvolge il monte, Nube che nasconde e che rivela, come al Sinai. La Torah rinnovata sta per essere donata. Lโombra dello Spirito copre Gesรน, il monte e i discepoli. LโโOmbra che copreโ ha generato nel tempo la Parola definitiva (cf. Lc 1,35, Maria), ora copre la tenda escatologica del corpo di Gesรน (cf. Es 40,34), copre e scopre il popolo rinnovato che solo allora puรฒ mettersi in cammino (Es 40,34ss).
Il mistero di Dio si rivela, la nube copre e scopre, vela e rivela. I discepoli entrano nella nube, nel mondo di Dio. Nuovi Mosรจ, salgono sul monte altissimo per sentire la parola definitiva di YHWH/Il Padre (cf. 19,3 ยซMosรจ salรฌ verso Dio, e il Signore lo chiamรฒ dal monteโฆยป). La Torah escatologica che insegni definitivamente il cammino di Dio e doni il cibo dei forti (cf. Sal 78,25TM), il pane degli angeli (Sal 77,25LXX), per camminarvi con fiducia di figli.
Su โil monteโ YHWH/Il Padre rivela la Torah rinnovata, definitiva, escatologica: ยซQuesti รจ il Figlio mio, lโEletto. Ascoltate luiยป (Lc 9,35). Gesรน รจ tutto quello che il Padre ha da dire e da dare.
Lui รจ il mio insegnamento ultimo, il mio cuore aperto, la mia vita donata. Lui รจ la libertร che vi rende liberi, il Figlio che vi rende figli. ร lโEletto Inclusivo. Ho eletto lui, e in lui ho eletto tutti voi, per farne la mia famiglia, il popolo della mia ereditร , che vive solo dellโereditร che gli dono ogni giorno.
Ascoltate lui, solo lui.
In lui cโรจ la mia alleanza definitiva, il mio impegno ultimo.
Si squarcia lโAgnello, ma voi rimarrete intatti.
Avete intravisto la vita, la gloria, lโAmore nella sua pienezza.
Avete sentito la parola dellโesodo e dellโentrata nel Giardino.
Avete visto un aspetto di volto โaltroโ.
Ascoltate lui. Guardate a lui.
Solo.
Commento a cura di padre Roberto Mela scj
Fonte del commento: Settimana News