Commento al Vangelo del 17 Maggio 2020 โ€“ p. Fernando Armellini

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Padre Fernando Armellini, biblista Dehoniano, commenta il Vangelo di domenica 17 maggio 2020.
Se sei interessato a tutti i sui commenti al Vangelo, puoi leggerli qui.

6a Domenica di Pasqua   anno A

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Siamo soliti immaginare lo Spirito come un qualcosa di invisibile, di intangibile, tutto lโ€™opposto di ciรฒ che รจ materiale, ma questo modo di intenderlo non รจ biblico. Lo Spirito รจ molto reale, รจ un soffio, un alito forte. Dio รจ Spirito in quanto in lui esiste una forza travolgente e incontenibile, simile al vento impetuoso.

Il sogno dellโ€™uomo รจ di poter essere reso partecipe di questo Spirito.

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I rabbini insegnavano che nellโ€™uomo ci sono due inclinazioni: una cattiva che nasce al momento del concepimento e una buona che si manifesta soltanto allโ€™etร  di tredici anni. La cattiva inclinazione esercita il suo potere sin da quando lโ€™uomo รจ in embrione e puรฒ dominarlo fino a settanta e anche ottantโ€™anni. Come poterle resistere?

I rabbini davano questi suggerimenti: โ€œDio ha creato la cattiva inclinazione ed ha creato la Torร h, la Legge, come antidoto ad essa. Se vi occuperete della Torร h non cadrete in suo potereโ€. โ€œSe una tentazione spregevole vi viene incontro, trascinatela fino alla casa dove si studia la Torร hโ€. โ€œQuando vi occupate della Torร h la vostra cattiva inclinazione รจ data in vostro potere e non voi in potere del maleโ€.

Si sbagliavano. La Torร h รจ come la segnaletica: indica la direzione giusta, ma non muove la macchina. Questa ha bisogno di una forza motrice che la porti a destinazione.

Gesรน non ha insegnato solo โ€œla viaโ€, ha comunicato il suo Spirito, la sua forza per raggiungere la meta.

Per interiorizzare il messaggio, ripeteremo:
โ€œCrea in noi Signore un cuore nuovo, infondi in noi il tuo Spirito santo โ€.

Prima Lettura (At 8,5-8.14-17)

5 Filippo, sceso in una cittร  della Samaria, cominciรฒ a predicare loro il Cristo. 6 E le folle prestavano ascolto unanimi alle parole di Filippo sentendolo parlare e vedendo i miracoli che egli compiva. 7 Da molti indemoniati uscivano spiriti immondi, emettendo alte grida e molti paralitici e storpi furono risanati. 8 E vi fu grande gioia in quella cittร .
14 Frattanto gli apostoli, a Gerusalemme, seppero che la Samaria aveva accolto la parola di Dio e vi inviarono Pietro e Giovanni.
15 Essi discesero e pregarono per loro perchรฉ ricevessero lo Spirito Santo; 16 non era infatti ancora sceso sopra nessuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesรน. 17 Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo.

Per cinque o sei anni dopo la morte di Gesรน, la Chiesa non si diffuse al di fuori della cittร  di Gerusalemme. Gli apostoli non avevano ancora compreso che il vangelo doveva essere annunciato in tutto il mondo. Questโ€™apertura universalistica fu provocata da un avvenimento drammatico: la persecuzione che si scatenรฒ contro la giovane comunitร  dopo la morte di Stefano (At 8,1-4), persecuzione che non colpรฌ indistintamente tutti i cristiani, ma solo il gruppo degli ellenisti dei quali abbiamo parlato la scorsa domenica. Gli ebrei-cristiani e gli stessi apostoli furono invece lasciati in pace; i giudei ritenevano che con loro si potesse ancora ragionare, si mostravano infatti rispettosi e fedeli alla legge di Mosรจ e alle tradizioni, mentre gli ellenisti costituivano un pericolo per la struttura religiosa giudaica.

I cristiani perseguitati fuggirono da Gerusalemme e si dispersero per tutte le cittร  della Palestina, qualcuno cercรฒ rifugio in casa di parenti o amici residenti allโ€™estero, in Siria e in altre province dellโ€™impero romano.

Ovunque giungevano, questi fuggiaschi annunciavano ai fratelli giudei la buona notizia della risurrezione di Cristo. Ad Antiochia qualcuno cominciรฒ a parlare di Gesรน anche ai pagani. Fu lโ€™inizio di unโ€™era nuova per la Chiesa che cessรฒ di essere legata unicamente a Israele e iniziรฒ ad aprirsi agli altri popoli, a coloro che non erano discendenti di Abramo.

La lettura di oggi racconta ciรฒ che accadde a Filippo.

Di lui abbiamo giร  sentito parlare la scorsa domenica: era uno dei sette che erano stati scelti per servire i poveri, un ellenista dunque che, per non fare la fine di Stefano, si era diretto verso il nord e, giunto in Samaria, aveva cominciato a predicare il vangelo e a battezzare coloro che aderivano alla fede.

Lo Spirito accompagnava lโ€™opera di questo primo missionario dando forza alle sue parole e confermando con segni il suo annuncio. La vita della gente di quella cittร  cambiรฒ radicalmente e tutti furono colmi di gioia (vv. 5-8).

La seconda parte della lettura (vv. 14-17) mette in scena gli apostoli Pietro e Giovanni che vanno a visitare i battezzati di Samaria. Questa visita nasce dalla necessitร  di mantenere unite alla Chiesa madre di Gerusalemme le nuove comunitร  che cominciano a sorgere. Al loro arrivo, i due apostoli impongono le mani ai nuovi cristiani per comunicare loro lo Spirito.

Viene da chiedersi: comโ€™รจ possibile che i samaritani, battezzati da Filippo, non avessero ricevuto lo Spirito? Questo dono non รจ forse conferito proprio mediante il battesimo?

Certamente. I samaritani avevano ricevuto lo Spirito nel momento del battesimo. Tuttavia questa presenza divina in loro non aveva provocato quelle straordinarie manifestazioni esteriori che erano solite verificarsi nei primi tempi della Chiesa. Le richiamiamo: i battezzati cominciavano a parlare lingue diverse, a profetizzare, a essere rapiti in estasi. Subito dopo aver ricevuto lโ€™imposizione delle mani da parte di Pietro e di Giovanni, questi fenomeni accaddero anche fra i Samaritani.

Luca riferisce questo episodio per far comprendere che le nuove comunitร  sorgono ovunque, spontaneamente, lร  dove viene annunciato il vangelo, ma esse non devono crescere, svilupparsi, vivere in modo completamente autonomo e indipendente. รˆ necessario che stabiliscano legami di comunione con la Chiesa universale, solo allora in esse lo Spirito si manifesterร  in pienezza.

Seconda Lettura (1Pt 3,15-18)

15 Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che รจ in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, 16 con una retta coscienza, perchรฉ nel momento stesso in cui si parla male di voi rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo. 17 รˆ meglio infatti, se cosรฌ vuole Dio, soffrire operando il bene che facendo il male.
18 Anche Cristo รจ morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nella carne, ma reso vivo nello spirito.

Dopo aver toccato il tema della schiavitรน, il predicatore sente che i suoi ascoltatori hanno bisogno di una parola illuminante sulla situazione dolorosa che la comunitร  sta vivendo. Come un incendio รจ scoppiata la persecuzione che, piรน o meno violenta, continuerร  per circa duecentocinquantโ€™anni. I neofiti devono sapere che li attendono tempi difficili, non devono essere sorpresi, come se si trattasse di qualcosa di imprevisto, di inatteso, di strano (1 Pt 4,12). โ€œTutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesรน โ€“ assicura infatti anche Paolo โ€“ saranno perseguitatiโ€ (2 Tm 3,12). Come si dovranno comportare i discepoli con chi li dileggia e si fa beffe della loro fede?

Anzitutto sono invitati a prendere coscienza del fatto che Cristo รจ vicino a loro, li accompagna, รจ nel loro cuore (v. 15). Non รจ contro di loro che si รจ scatenato lโ€™odio, ma contro il Signore.

Devono essere sempre pronti a rispondere a chi chiede ragione della speranza che li anima. Da qui la necessitร  di fondare su basi solide, su convinzioni profonde la propria fede. รˆ fragile, precaria, incerta quella che si regge sulle emozioni passeggere, su intimismi devozionali, su entusiasmi miracolistici. Solo quando fa riferimento alla parola di Dio essa รจ ferma, salda, incrollabile (Rm 10,17). Chi la possiede non ha difficoltร  a darne una giustificazione e a dimostrare che essa conduce a scelte di vita serie, affidabili, sagge.

Pietro indica anche come dare le risposte ai non credenti.

Sia quando sono interrogati da privati cittadini, sia quando sono chiamati a rispondere a pubblici ufficiali, i cristiani devono evitare ogni parola offensiva, poco rispettosa, irriverente. Il loro linguaggio deve sempre essere ispirato a โ€œdolcezza, rispetto, retta coscienzaโ€ (v. 16). La polemica, lโ€™aggressivitร , la violenza verbale aiutano a prevalere in una discussione, ma non dispongono le persone ad accogliere la proposta evangelica, che รจ lโ€™unico obiettivo cui il discepolo deve mirare (vv. 16-17).

Il brano si conclude ricordando lโ€™esempio di Cristo: anchโ€™egli ha sofferto per aver praticato la giustizia, i suoi discepoli non possono certo attendersi un destino diverso (Mt 10,25).

Vangelo (Gv 14,15-21)

15 โ€œSe mi amate, osserverete i miei comandamenti. 16 Io pregherรฒ il Padre ed egli vi darร  un altro Consolatore perchรฉ rimanga con voi per sempre, 17 lo Spirito di veritร  che il mondo non puรฒ ricevere, perchรฉ non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perchรฉ egli dimora presso di voi e sarร  in voi. 18 Non vi lascerรฒ orfani, ritornerรฒ da voi. 19 Ancora un poco e il mondo non mi vedrร  piรน; voi invece mi vedrete, perchรฉ io vivo e voi vivrete. 20 In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi. 21 Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarร  amato dal Padre mio e anchโ€™io lo amerรฒ e mi manifesterรฒ a luiโ€.

Anche il vangelo di oggi, come quello della scorsa domenica, รจ tratto dal primo dei tre discorsi di addio pronunciati da Gesรน durante lโ€™ultima cena.

I discepoli hanno capito che Gesรน sta per lasciarli, sono tristi e si chiedono come potranno continuare ad essergli uniti e ad amarlo se egli se ne va.

Gesรน promette di non lasciarli soli, senza protezione e senza guida; dice che pregherร  il Padre ed egli โ€œinvierร  un altro Paraclitoโ€ che rimarrร  per sempre con loro (v. 16). รˆ la promessa del dono di quello Spirito che Gesรน possiede in pienezza (Lc 4,1.14.18) e che sarร  effuso sui discepoli.

Gesรน chiarisce (vv. 15.17) che lo Spirito puรฒ essere accolto solo da coloro che sono in sintonia con lui, con i suoi progetti, con le sue opere di amore. Il mondo non puรฒ riceverlo.

Chi รจ questo mondo al quale non รจ destinato lo Spirito? I pagani, i lontani, chi non appartiene al gruppo dei discepoli, i membri di altre religioni?

Per mondo Gesรน non intende le persone, ma quella parte del cuore dellโ€™uomo โ€“ di ogni uomo โ€“ in cui regna la tenebra, il peccato, la morte. Lร  dove si celano odi, concupiscenze, passioni sregolateโ€ฆ lรฌ รจ presente il mondo, con il suo spirito, opposto a quello di Cristo. Lo ricorda Paolo ai corinti che si lasciavano guidare dalla sapienza degli uomini: โ€œNoi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dioโ€ (1 Cor 2,12).

Lo Spirito riceve due nomi. รˆ chiamato Consolatore (Paraclito) e Spirito della veritร . Sono le due funzioni che egli esercita nei credenti.

Consolatore non รจ una buona traduzione del greco parรกkletos. Paraclito รจ un termine preso dal linguaggio forense e indica colui che รจ chiamato accanto.

Anticamente non cโ€™era lโ€™istituzione degli avvocati; ogni imputato doveva difendersi da solo, cercando di portare testimoni che lo scagionassero dalle accuse. Accadeva a volte che qualcuno, pur non essendo colpevole, non riuscisse a provare la propria innocenza oppure che, pur avendo commesso il crimine, meritasse il perdono. Per costui rimaneva unโ€™ultima speranza: che in mezzo allโ€™assemblea ci fosse un uomo onorato da tutti per la sua integritร  morale e che questa persona irreprensibile, senza pronunciare alcuna parola, si alzasse e andasse a porsi al suo al fianco. Questo gesto equivaleva ad unโ€™assoluzione. Nessuno piรน avrebbe osato chiedere la condanna. Questo โ€œdifensoreโ€ era chiamatoโ€ฆ โ€œparaclitoโ€, cioรจ, โ€œcolui che รจ chiamato a fianco di chi si trova in difficoltร โ€.

Il senso di questo primo titolo รจ dunque quello di protettore, soccorritore, difensore.

Gesรน promette ai discepoli un altro paraclito, perchรฉ ne hanno giร  uno, egli stesso, come spiega Giovanni nella sua prima lettera: โ€œFiglioli miei, vi scrivo queste cose perchรฉ non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un paraclito presso il Padre: Gesรน Cristo giustoโ€ (1 Gv 2,1).

Gesรน รจ paraclito in quanto nostro avvocato presso il Padre, non perchรฉ ci difende dalla sua ira, provocata dalle nostre colpe (il Padre sta sempre dalla nostra parte, come Gesรน), ma perchรฉ ci protegge contro il nostro accusatore, il nostro avversario, il peccato. Il nemico รจ il peccato e Gesรน sa come confutarlo, come ridurlo allโ€™impotenza.

Il secondo paraclito non ha il compito di sostituire il primo, ma di svolgere una nuova missione, infatti รจ inviato assieme a Gesรน che โ€œritornaโ€ in mezzo ai suoi (v. 18). Gesรน non รจ andato via, ha semplicemente cambiato tipo di presenza, non piรน quella fisica, ma quella da Risorto. Un modo nuovo il suo di stare a fianco dei discepoli, infinitamente piรน reale โ€“ pur nella sua invisibilitร  โ€“ piรน duraturo, illimitato rispetto a prima.

Lo Spirito รจ paraclito perchรฉ viene in soccorso dei discepoli nella loro lotta contro il mondo, cioรจ contro le forze del male (Gv 16,7-11).

Giovanni richiama ai cristiani delle sue comunitร  questa veritร  affinchรฉ, in mezzo alle difficoltร  della vita, non si scoraggino, non disperino, non perdano la serenitร , la pace del cuore, la gioia. Il discepolo crede nellโ€™assistenza dello Spirito e non teme, non si abbatte nemmeno quando deve ammettere che in lui esistono ancora tante miserie spirituali, tante debolezze, tante cattive inclinazioni. รˆ convinto della forza del Paraclito ed รจ sicuro di non uscire sconfitto.

Il secondo titolo โ€“ che enuncia unโ€™altra funzione del Paraclito โ€“ รจ Spirito della veritร .

La sua opera a servizio della veritร  si esplica in vari modi.

Cominciamo dal piรน semplice. Tutti sappiamo cosa accade quando una notizia passa di bocca in bocca: รจ soggetta a deformazioni, si altera a tal punto da divenire irriconoscibile.

Il messaggio di Gesรน รจ destinato a tutti gli uomini, deve essere predicato fino alla fine del mondo. Chi ci assicura che non si corromperร , che non subirร  interpretazioni devianti? Umanamente lโ€™impresa appare disperata, ma abbiamo la certezza che tutti potranno attingere alla sorgente pura del vangelo, perchรฉ nella Chiesa, incaricata di annunciarlo, รจ operante la forza dello Spirito della veritร , promesso da Gesรน.

Il suo servizio alla veritร  non si limita a questa parte che potremmo chiamare negativa. Egli non impedisce soltanto che si introducano errori nella trasmissione del messaggio di Cristo. Egli svolge unโ€™altra funzione, positiva: introduce i discepoli nella pienezza della veritร .

Ci sono veritร  che Gesรน non ha esplicitamente trattato o che non ha sviluppato in tutti i dettagli, perchรฉ i discepoli non erano ancora in grado di capirle (Gv 16,12-15). Egli sapeva che, lungo i secoli, sarebbero sorti problemi e interrogativi nuovi. Dove si sarebbero potute trovare le risposte autentiche, conformi al suo pensiero?

Anche a questo livello Gesรน promette lโ€™intervento dello Spirito: egli รจ incaricato di introdurre il discepolo alla scoperta di tutta la veritร . Non dirร  nulla di nuovo o di contrario rispetto a lui, aiuterร  a cogliere fino in fondo, fin nelle ultime conseguenze, il suo messaggio.

Da qui nasce il dovere dei cristiani di rimanere aperti agli impulsi dello Spirito che rivela sempre cose nuove. Egli รจ, per sua natura, colui che rinnova la faccia della terra (Sal 104,30).

 รˆ un peccato contro lo Spirito (e molto grave! Cf. Mt 12,31) opporsi al rinnovamento, rifiutare le innovazioni che favoriscono la vita delle comunitร , che avvicinano a Cristo e ai fratelli, che accrescono la gioia e la pace, che aiutano a pregare meglio, che liberano i cuori da inutili paure.

Chi rimane caparbiamente affezionato a tradizioni religiose ormai desuete e logore, chi non si impegna diligentemente nello studio della parola di Dio, chi non accetta lโ€™aggiornamento di riti, formule, gesti liturgici, chi dร  risposte vecchie a problemi nuovi, chi non accoglie con gioia le scoperte dellโ€™esegesi biblica, tutti costoro si collocano in opposizione allo Spirito della veritร .

Il termine veritร  ha per lโ€™evangelista Giovanni un significato ancora piรน profondo: indica Dio stesso che si manifesta in Gesรน. Egli รจ la veritร  (Gv 14,6) perchรฉ in lui si realizza la totale rivelazione di Dio. Menzogna รจ rifiutare lui, fare una scelta di vita contraria alla sua. Satana, il nemico della veritร , il โ€œpadre della menzognaโ€ (Gv 8,44), รจ tutto ciรฒ che allontana da Cristo.

Lo Spirito agisce in modo opposto: introduce nella โ€œveritร โ€, agisce nellโ€™intimo di ogni uomo e fa sรฌ che, liberamente, si inclini a scegliere Cristo, aderisca alla sua proposta. รˆ come un vento che solleva verso lโ€™alto e porta in modo irresistibile alla salvezza.

รˆ difficile immaginare che lโ€™impulso di questo Spirito non riesca a introdurre ogni uomo nella veritร . Perchรฉ lasciarsi anche soltanto sfiorare dal dubbio che il mondo โ€“ che รจ ancora presente in ognuno noi โ€“ sia piรน forte di questโ€™impulso divino alla vita?


AUTORE: p. Fernando Armellini
FONTE: Settimana News
SITO WEB: http://www.settimananews.it/ascolto-annuncio/iii-pasqua-piange-sposa-2/

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