Nel Vangelo ci sono due categorie di persone parlizzate: l’uomo che a causa di una malattia non può muovere la mano ed i farisei che “stanno a vedere”, fermi, sicuri con il piglio di chi guarda gli altri dall’alto verso il basso, e che cercano il modo in cui trarre in inganno Gesù per accusarlo.
La parilisi della malattia e dello spirito si oppongono. A rompere queste diverse immobilità è sempre Gesù: che da una parte tende una mano e guarisce, dall’altra, rattristato per la durezza dei cuori dei farisei, sottolinea che i valori non sono “massimi sistemi” su cui parlare e alambiccarsi ma vite. E noi possiamo e dobbiamo salvare vite, dare amore. Il sabato più degli altri giorni.
Poesia
Di sabato.
Si può mangiare.
Si può camminare.
Si può riposare.
Si può guarire.
Perché sempre si può fare del bene.
Perché la nostra vita è un dono buono.
È un dono che fa bene.
Che fa il bene.
Che è per il bene.
L’unica bestemmia è fare il male.
Il bene è per l’uomo.
Il bene è un dono di Dio.
È Dio.
E il bene lo si fa.
In piedi.
Davanti a tutti.
Con tutti.
Noi e Dio.
Anche di sabato.
Perché il bene è una festa.
E noi ne siamo i protagonisti.
Chi vuole il male trama per uccidere il bene.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mc 3, 1-6
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.
Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita.
E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù“
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