Di fronte alla predicazione di Gesù e ai segni da lui posti nel suo pellegrinare sulla terra, la reazione di “questa generazione” – i contemporanei di Gesù, ma ogni generazione che si avvicina a Gesù e gli si fa contemporanea – è quella di chiedere segni ulteriori, una dimostrazione convincente, un prodigio che attesti la sua messianicità al di là di ogni dubbio. È una generazione malvagia, perché vuol mettere alla prova Gesù (cf. Lc 11,16) in modo molto simile a quello che ha fatto satana nel racconto delle tentazioni. La richiesta di un segno riflette l’ostinata incredulità di chi non si è lasciato convincere dai segni che Gesù ha già offerto: “Guai a te, Corazin, guai a te, Betsaida! Perché se a Tiro e a Sidone fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite” (Lc 10,13). Chi cerca segni, prove, dimostrazioni di essere veramente amato, chi cerca prove, dimostrazioni che Gesù sia veramente il messia, non sarà mai soddisfatto; i miracoli destano curiosità, brama insaziabile di altri segni; forse basterebbe saper leggere e interpretare quello che c’è prima di pretendere ciò che non c’è [ancora]. Per questo nel Vangelo secondo Marco, ai farisei venuti per discutere con lui e metterlo alla prova, Gesù risponde: “In verità vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno” (Mc 8,12). Nel vangelo secondo Matteo viene dato il “segno di Giona”, segno che rinvia alla morte e alla resurrezione di Gesù: come Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Cristo resterà tre giorni e tre notti nel sepolcro, e il terzo giorno risorgerà dai morti (cf. Mt 12,40).
Anche Luca parla del segno di Giona, un segno che non è più indirizzato soltanto ad alcuni scribi e farisei (cf. Mt 12,38), ma a tutti quelli che in un modo o nell’altro si avvicinano a Gesù; la relazione tra Giona e Gesù in questo caso però verte sulla predicazione. Gli abitanti di Ninive, estranei alla fede nel Dio di Israele, si convertono e cambiano vita all’udire l’annuncio di quel povero profeta che ha fatto di tutto per sottrarsi al suo compito, hanno saputo cogliere al di là della meschinità e della miseria umana di Giona un appello a cambiare modo di vita. Gesù, profeta in cui c’è distanza tra parola e vita – “Mai nessuno ha parlato come quest’uomo”, dicono le guardie che erano state inviate ad arrestarlo e che restano colpite dalle sue parole e dalla coerenza tra vita e parole (cf. Gv 7,46) – è “più grande di Giona”, eppure non viene accolto. La regina di Saba, regina del sud, venne da lontano, “dagli estremi confini della terra” (Lc 11,31), per incontrare il re Salomone, ne riconobbe la sapienza e proclamò beati quelli che avevano l’opportunità di stare alla sua presenza e di ascoltarlo (cf. 1Re 10,8). E Gesù dice di sé: “Ecco vi è qui uno più grande di re Salomone”.
Gli abitanti di Ninive, la regina di Saba, “i lontani” si leveranno nel giorno del giudizio, un giudizio che comincia già oggi, “contro questa generazione” (che è anche la nostra) per smascherare la malvagità di chi si dice cristiano, di chi cerca “segni e sapienza” (1Cor 1,22), ma non appartiene al numero di quei beati “che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica” (Lc 11,28). “È meglio tacere [sulla nostra fede in Gesù] ed essere [veramente cristiani] che parlare senza essere”, ammoniva Ignazio di Antiochia (Ai cristiani di Efeso 15,1).
sorella Lisa della comunità monastica di Bose
Leggi il brano del Vangelo
Lc 11, 29-32
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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