Il commento alle Letture di domenica 9 Giugno 2019, a cura di don Claudio Doglio.
Un altro commento di don Claudio.
Il nostro Dio non è un “singolo”: è comunità di persone! Gesù, Figlio di Dio fatto uomo, ci ha rivelato che Dio è Padre; contemporaneamente ha pure rivelato che il Figlio è Dio e ha donato lo Spirito Santo, Dio anch’egli e Amore in persona.
All’origine della missione del Figlio e dello Spirito Santo vi è l’amore: l’amore di Dio per l’umanità è così grande che lo ha portato a donare il suo unico Figlio e lo Spirito Santo perché ogni persona umana possa divenire partecipe della stessa vita divina.
Il brano evangelico ci riporta ai discorsi dell’Ultima Cena e contiene una promessa: Gesù infatti annuncia ai discepoli il dono dello Spirito Santo, artefice di comunione, capace di unire gli uomini a Dio così come è principio di unità fra le stesse persone divine.
Lo Spirito “Paraclito” dall’interno del cuore dell’uomo guida la nuova umanità e lo fa con la delicatezza di Dio, non con la forza o l’imposizione. Non taglia le teste — cosa facile — cerca invece di cambiare le teste; e sappiamo che è molto più difficile, anche per Dio! Eppure il compito dello Spirito Santo è proprio quello di cambiarci la testa.
Egli non ripete semplicemente , ma continua in modo creatore e sempre nuovo l’opera della redenzione compiuta dal Cristo, ad esempio attraverso i sacramenti: è lo Spirito Santo infatti che rende il pane Corpo di Cristo e fa sì che una persona sia tempio della Trinità. Egli ci guida alla verità tutta intera, cioè alla pienezza della rivelazione, aiutandoci a capire pienamente il progetto di Dio su di noi.