Proprio in un giorno dedicato dalla Chiesa all’astinenza dalla carne, Gesù ci mette in guardia dal confinare la nostra fede a pratiche pie ed abitudinarie. La quaresima non è un tempo di digiuno, ma piuttosto di discernimento, di riflessione per ritrovare la via di casa sulle orme del figliol prodigo. La meta dunque non è il dolore, ma quella festa per un figlio perso e poi ritrovato che in Gesù rappresenta tutta l’umanità.
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Poesia
Sei il mio sposo.
Sei la mia festa.
Sei il mio cibo.
Quando andrai via.
Avrò fame.
E nulla potrà sfamarmi.
E nessuno potrà riempirmi.
Ora voglio solo gioire.
Sposo mio.
Amore mio.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mt 9, 14-15
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù“
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