TRE MOTIVI PER RALLEGRARCI
Oggi siamo invitati a rallegrarci. Sia nella prima che nella seconda lettura e già nell’antifona d’ingresso risuona questo invito. Ma perché mai dovremmo rallegrarci con tutti i pericoli che ci minacciano, le insidie che ci sovrastano e le difficoltà che ci angustiano? La risposta è triplice e si trova in tutte e tre le letture.
Condanna revocata
Prima lettura: “Rallegrati figlia di Sion, grida di gioia Israele; esulta e acclama con tutto il cuore figlia di Gerusalemme, il Signore ha revocato la tua condanna e disperso il tuo nemico”. Ecco di che rallegrarci: siamo stati salvati e giustificati. La nostra condanna è stata revocata: siamo dei graziati. Per grazia siamo stati salvati. Il nemico è stato disperso e il Signore ci ha rivestito delle vesti di salvezza, ci ha avvolto con il manto della giustizia. E’ Lui che ora è in mezzo a noi: ecco la fonte della gioia che allontana ogni tristezza e ogni sventura e non solo è in mezzo a noi, ma “ci rinnoverà con il suo amore.” Più di così…
Difficoltà domata
Seconda lettura: “Fratelli siate sempre lieti nel Signore, non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere e suppliche”. Una delle cause dell’ansia pare sia proprio il sentirsi senza appartenenza, senza padre, abbandonati a se stessi. E allora invece di non angustiarsi per nulla ci si angustia per dei nonnulla, si è come una barchetta sballottata dai flutti e dai venti. Se sull’onda spumeggiante sai fare il surf, ti porterà da qualche parte, ti farà salire di livello, mentre se la guardi terrorizzato ti sommergerà. La difficoltà bisogna cavalcarla, usarla come un mezzo di trasporto e non come un mezzo di tracollo, bisogna dominarla non esserne schiavo e crollare sotto il suo peso lasciando che abbia la meglio. Ma per questo occorre alzare lo sguardo e sapere che non sei solo ad affrontarla, ma c’è un padre che veglia su di te e ti dà forza per combattere. Se guardi solo la difficoltà questa rischia di risucchiarti e impedirti di vedere la mano tesa sopra la tua testa, che Dio ti tende.
Ecco il secondo motivo per cui rallegrarci: non siamo soli, abbiamo un Padre che ci soccorre, ci ascolta, ci consola, ci perdona e ci dà la sua pace che sorpassa tutte le altre.
Forza infuocata
Vangelo: appare ancora all’orizzonte la figura imponente del Battista che, secondo alcuni studiosi, avrebbe forse fatto il suo noviziato nella comunità giudaica di Qumran e promette nientemeno che l’arrivo di Colui che battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Ecco la ragione suprema per cui rallegrarci: ci è stato dato lo Spirito Santo. Il battesimo in acqua è come una sorgente di acqua viva che viene versata su di noi e ci rende figli di Dio, ma il battesimo in Spirito Santo e fuoco è un forza travolgente che irrompe e ci colma dei suoi doni , come successe a Pentecoste agli apostoli riuniti nel cenacolo con Maria. Lo Spirito di Dio è ancora adesso questa forza travolgente che può riempirci dei suoi doni e disperdere in un attimo tutte le nostre tristezze e angustie e può renderci, in un istante, in un batter d’occhio, nuovi fiammanti, dentro e fuori.
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III DOMENICA DI AVVENTO – ANNO C
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- Colore liturgico: Viola
- Sof 3, 14-18; Sal.Is 12; Fil 4, 4-7; Lc 3, 10-18
Lc 3,10-18
In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».
Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».
Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.
- 09 – 15 Dicembre 2018
- Tempo di Avvento II
- Colore Viola
- Lezionario: Ciclo C
- Anno: III
- Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
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