La via della condivisione
La terza domenica di Avvento รจ detta Gaudete in virtรน della parola con cui esordisce la seconda lettura, in vista del Natale ormai prossimo: ยซGaudete in Domino semperยป (Fil 4,4). Non si intende la gioia mondana del โva tutto beneโ, โtutte le cose si aggiustanoโ; no, la vita รจ difficile e molto seria. Ma arriva una Persona con cui รจ possibile viverla nel gaudio, identico a quello che segue i dolori del parto: il Signore Gesรน. A motivo di ciรฒ il colore liturgico puรฒ essere rosaceo.
ยซCosa dobbiamo fare?ยป (v. 10), chiedono le folle a Giovanni. Quante volte questa domanda ci ha accompagnato nella vita! Quanti dilemmi ci siamo portati dietro nel tempo senza capire quale fosse la cosa giusta da fare. Giovanni รจ chiarissimo nella risposta: ยซChi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettantoยป (v. 11). Queste sono esortazioni a fare il proprio dovere, quindi la buona notizia parte da qui, dal praticare la giustizia: la mentalitร della legge รจ chiara. Ora, fare il proprio dovere e dunque fare il bene โ che รจ spesso inteso come oggetto finale della morale, religiosa e non, sia etica che politica โ nella buona novella di Gesรน รจ solo lโinizio del cammino.
ร il tema dellโeterno dibattito se bastino la fede o le opere per salvarsi. Le buone opere sono solo lโinizio nel processo di salvezza, che รจ pieno quando si compie lโavvento di Gesรน nelle nostre vite inondate dal suo amore. Un uomo salvo non รจ semplicemente un uomo che fa cose buone: รจ un uomo amato, che sa di esserlo ed รจ consolato da questo amore. E chi รจ consolato spesso ha un volto beato. In virtรน dellโamore ricevuto, non puรฒ far altro che diventare egli stesso dono per gli altri. Un uomo รจ salvo quando si lascia inondare dalla Grazia.
Nel mondo del volontariato โ sia religioso che laico โ molte persone fanno tante cose buone, ma capita che lo facciano disprezzando chi hanno intorno o, addirittura, coloro per cui lo fanno. No, le opere non bastano per essere salvati ed รจ necessario un Messia che ristabilisca lโordine delle cose. Giovanni battezza con acqua, ma sta arrivando uno piรน forte di lui a cui non รจ degno di slegare i lacci dei sandali. Il gesto fa riferimento al rito compiuto da chi voleva prendere in moglie una donna destinata a un altro parente (legge del levirato). La donna era destinata al parente piรน vicino, ma se questโultimo non voleva sposarla, un altro doveva subentrargli compiendo un rito: gli slegava il legaccio dei sandali, per indicare il passaggio di possesso dal primo al secondo.
Con quella citazione il Battista intende sottolineare non un personale atto di umiltร verso il Messia, bensรฌ verso uno sposo: cโรจ una donna โ che simboleggia noi โ e non sarร Giovanni a prenderla in moglie, perchรฉ sta arrivando il vero Sposo. Ed Egli non cederร il suo diritto: il Signore Gesรน รจ il nostro sposo ed รจ colui che deve venire; colui che ci spoglierร dalle nostre miserie, ci toglierร la pula e la paglia, ci farร vivere secondo una veritร che nemmeno immaginiamo quanto possa essere bella; ci porterร a essere una cosa sola con Lui che, vero Sposo, donerร tutto se stesso. Il Battista ritiene perรฒ che il Messia farร ordine con lo stile del Dio del Sinai: immergerร Israele nel fuoco, nello Spirito Santo, nella potenza, farร giustizia; avrร la pala per pulire lโaia, spazzerร via lo sporco, toglierร i problemi, raccoglierร la parte buona del frumento. Riguardo alla pala, la traduzione precedente traduceva ยซventilabroยป, lโattrezzo usato per tirare in aria il grano, arieggiare il frumento e farli sbattere quando cadevano, sicchรฉ la pelle intorno al chicco โ la pula, appunto โ piano piano si staccava e veniva portata via dal vento.
Ciรฒ che il Battista profetizza di tremendo sul creato si รจ invece abbattuto su Cristo, che ha compiuto la salvezza con lโamore piรน grande, dolce come il vento, che porta via la pula dal grano arieggiato dal ventilabro. Viviamo questa purificazione del cuore con lo stesso sรฌ che ha saputo pronunciare Maria, lโImmacolata.
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III DOMENICA DI AVVENTO โ ANNO C
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- Colore liturgico: Viola
- Sof 3, 14-18; Sal.Is 12; Fil 4, 4-7; Lc 3, 10-18
Lc 3,10-18
In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: ยซChe cosa dobbiamo fare?ยป. Rispondeva loro: ยซChi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettantoยป.
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: ยซMaestro, che cosa dobbiamo fare?ยป. Ed egli disse loro: ยซNon esigete nulla di piรน di quanto vi รจ stato fissatoยป.
Lo interrogavano anche alcuni soldati: ยซE noi, che cosa dobbiamo fare?ยป. Rispose loro: ยซNon maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre pagheยป.
Poichรฉ il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: ยซIo vi battezzo con acqua; ma viene colui che รจ piรน forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerร in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerร la paglia con un fuoco inestinguibileยป.
Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.
- 09 โ 15 Dicembre 2018
- Tempo di Avvento II
- Colore Viola
- Lezionario: Ciclo C
- Anno: III
- Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
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