È facile cercare Gesù solo per trovare qualcosa di miracoloso, per cercare umana consolazione, o per abitudine o anche, peggio, per tradizione e convenienza sociale.
Ciò che dobbiamo cercare, quando cerchiamo Gesù dobbiamo cercare ciò che porta il suo sigillo: una vita scritta dal Padre, donata al Padre e che di Lui testimonia le opere ed il volto.
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Poesia
Non cerchi lui.
Cerchi pane.
E lui lo sa.
Questa è l’umiltà.
Essere colui che riempie di vita la vita ma lasciarsi cercare per il pane che riempie la pancia.
Questa è la verità.
È servendo il corpo che si serve l’anima.
È dalla pancia che si arriva al cuore.
È curando il corpo che si ripara l’anima.
È accarezzando un viso che si solleva un cuore.
È solo con una barca e con un buon paio di remi che arrivi a Gesù.
Non basta pregare, invocare.
Ci vuole pane e barche.
Non basta il desiderio di Dio.
Ci vuole fame e una rotta da seguire e un remo da manovrare.
Sarà grazie al pane che mangio che capirò il cibo che porta il sigillo di Dio.
Sarà grazie alla barca che mi porterà sulla riva dove sei tu, che ascolterò le tue parole, che mi porterai a Dio.
Per credere in te devo credere in me e nelle mie forze.
Per avere fame di te devo avere fame di pane.
Per avere te devo venire da te.
Per fare le opere di Dio ho bisogno di te, di crederti, di cercarti, di trovarti.
Amore mio, mia fame, mia barca.
Tu sei come quella barca che mi porta da te.
Tu mi porti da Dio.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Gv 6, 22-29
Dal Vangelo secondo Giovanni
Il giorno dopo, la folla, rimasta dall’altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie.
Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù“
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