Il brano racconta uno sconvolgimento cosmico, e lo fa non per incutere paura, ma per alimentare la speranza. Non è mai un volto secondo il vangelo, quello di un Dio che incute paura. Vangelo di speranza perché non profetizza la fine del mondo, ma il significato del mondo. E la prima verità è che il mondo è fragile. In quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo… Quante volte si è spento il sole, quante volte le stelle sono cadute a grappoli dal nostro cielo interiore, lasciandoci vuoti, poveri, senza sogni: una disgrazia, una malattia, la morte di una persona cara, una sconfitta nell’amore, un tradimento. Fu necessario ripartire, fare appello all’infinita pazienza di ricominciare. Guardare oltre l’inverno, credere nell’estate che inizia con il quasi niente, con la prima gemma del ramo di fico che si fa tenera. Gesù educa alla speranza. Se anche il cielo dovesse crollarti addosso, oltre i frantumi del cielo che cade, viene un Dio esperto d’amore. Se anche hai davanti una parete d’ombra, tendi le mani, da oltre una mano forte e sicura afferrerà la tua. Passano il sole e la luna che sono l’orologio dell’universo, si sbriciola la terra, ma le mie parole non passeranno, sono un sole che non tramonterà mai dagli orizzonti della storia, dal cuore dell’uomo. In molti sembra lievitare lo sgomento per il male che dilaga in forme nuove e antiche, eppure quando vedrete accadere queste cose sappiate che Egli è vicino, il Signore è alle porte. Verrà e non mi interessa indovinare il giorno, ma avere mente e cuore che respirano speranza, e operano per invertire la marcia di questa storia che sembra risucchiata verso il basso. Il vangelo parla di stelle che si spengono e cadono dal cielo. Ma il profeta Daniele rilancia: i saggi risplenderanno, i giusti saranno come stelle per sempre, il cielo dell’umanità non sarà mai vuoto e nero, uomini giusti e santi si accendono su tutta la terra salgono nella casa delle luci, illuminano i passi di molti, sono uomini e donne assetati di giustizia e di pace e di bellezza. E sono molti, sono come le stelle nel cielo. E tutti insieme sono il nostro futuro buono che viene, tutti insieme fanno il volto nuovo del Figlio dell’Uomo che viene a rinnovare la terra.
p. Ermes Ronchi
XXXIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno B
- Colore liturgico: verde
- Dn 12, 1-3; Sal.15; Eb 10, 11-14. 18; Mc 13, 24-32
[ads2] Mc 13, 24-32
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In quei giorni, dopo quella tribolazione,
il sole si oscurerà,
la luna non darà più la sua luce,
le stelle cadranno dal cielo
e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.
Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Fonte: LaSacraBibbia.net