III Domenica di Pasqua โ Anno B
Ancora una volta Gesรน rimanda ai segni della passione, le sue mani e i suoi piedi sono la testimonianza che lโamore di Dio Padre รจ lโunica realtร indistruttibile. La sua relazione fedele รจ lโunica che non si riesce a sopraffare o troncare, perciรฒ entrare nellโamore del Padre significa entrare nella eterna memoria. Il mistero pasquale si รจ consumato quando il Figlio di Dio ha vissuto la sua umanitร come dono di sรฉ, e consegnando il suo respiro al Padre lโha passato a tutta lโumanitร che in questo stesso respiro รจ a sua volta consegnata al Padre, al suo amore eterno.
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Cโรจ una pedagogia di Cristo nei quaranta giorni delle apparizioni: nella Bibbia il numero quaranta segna il tempo dellโapprendimento e della conoscenza nel discernimento. Lui appare in questo modo fisico della prima creazione facendo vedere che questa umanitร non รจ piรน rinchiusa nelle leggi di questa creazione. La vita vissuta nella sua corporeitร umana come amore del Figlio, attraverso il sacrificio totale che รจ la morte sulla croce fa entrare tutta la sua umanitร nella memoria eterna del Padre, perchรฉ vissuta integralmente nellโamore filiale. Perciรฒ รจ evidente che ciรฒ che Cristo faceva nellโarco della sua vita in comunione con gli altri viene custodito nella vita definitiva e perciรฒ appare in questo mondo. Cristo che mangia con gli apostoli fa vedere i due registri della vita, ciรฒ che qui viene vissuto nellโamore รจ giร compiuto nel Regno ed รจ con Cristo nascosto in Dio. E quando apparirร Cristo nella sua gloria definitiva del Regno di Dio apparirร tutta la nostra realtร vissuta in Lui (cf Col 3,4).
Perciรฒ Cristo fa vedere ai discepoli una nuova qualitร della vita della sua umanitร . Attraverso la pasqua, attraverso lโofferta di sรฉ stesso, si compie una nuova generazione dellโumanitร . Unโumanitร che ha la possibilitร di essere completamente filiale, totalmente in comunione con il Padre cosรฌ come รจ per Cristo che perciรฒ esiste in modo nuovo, quello comunionale, โin mezzo a loroโ (cf Gv 1,14; 20, 19.26). ร lโumanitร di Cristo risorto. Perciรฒ appare per insegnar loro ad abituarsi a non cercarlo piรน come un individuo nel quale abita qualche cosa di divino, ma come divino umanitร pasquale, unโumanitร resa veramente filiale, che perciรฒ puรฒ vivere da risorta.
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Per questo apre la loro mente allโintelligenza delle Scritture. Si possono comprendere solo a partire dalla resurrezione. Non si tratta di una comprensione semplicemente intellettuale, con lโaiuto di una qualsiasi tecnica della conoscenza dellโinterpretazione. Le Scritture contengono il Verbo che ora si รจ manifestato come Figlio di Dio, vero uomo, perciรฒ la chiave di comprensione รจ una Persona e non semplicemente un testo. Per questo ci vuole unโintelligenza relazionale, unโintelligenza agapica che infatti ci viene donata attraverso lo Spirito Santo. Aprire la mente allโintelligenza delle Scritture diventa lโultimo gesto della redenzione che poi sarร portata avanti dallo Spirito Santo a ricordare tutto ciรฒ che Lui ha compiuto e insegnato (cf Gv 14,26; 16,13).
Questa รจ la vera anamnesis, lโeterna memoria che nella divino umanitร di Cristo ci apre lโaccesso alla visione del Padre che รจ il disegno di ricapitolare in Lui tutte le cose, quelle del cielo e quelle della terra (cf Ef 3,10).
Il peccato ha in qualche modo sigillato la possibilitร di leggere, di conoscere questa visione chiudendo lโuomo dentro le sue coordinate che pretendono di farlo come Dio e lo privano perciรฒ di quella visione di tuttunitร che appartiene solo al Padre e alla quale noi possiamo accedere solo in Cristo, a partire da una relazione filiale con il Padre. Con la mentalitร del peccato lโuomo รจ pronto e capace di inventare metodi di conoscenza, di studio, di interpretazione ma non riesce a cogliere la logica relazionale, quella ecclesiale, uno nellโaltro. Non si capisce dunque la Scrittura, ossia il senso della nostra esistenza in Dio senza una relazione con Cristo, Figlio del Padre. Anzi trovandoci in Lui, che nella sua umanitร รจ il senso e il compimento di tutta la Scrittura.
Noi nelle cose che ci capitano ogni giorno vogliamo immediatamente dare unโinterpretazione, sempre, perchรฉ questa รจ la nostra forma mentis, ma non teniamo conto che lโunico luogo dove le cose acquistano il loro nome, lโunico luogo dove trova senso tutto ciรฒ che accade รจ il sacramento, la liturgia: solo qui le cose vengono di nuovo nominate come sono, perchรฉ cโรจ una sinergia tra la Parola, lo Spirito e il creato. Nella liturgia si dice e la parola รจ immediatamente lโevento (ti siano perdonati i peccati e i peccati sono perdonati). Non solo. La Parola che ascoltiamo allโinizio della liturgia del sacramento dellโeucaristia e che nellโomelia cerchiamo di far vedere come si possa realizzare, diventa pienamente realizzata attraverso il pane e il vino da noi offerti. Infatti i vangeli pasquali ci riportano continuamente allโincontro con Cristo che mangia insieme ai suoi. Lโeucaristia รจ la realizzazione della parola incarnata e noi ci cibiamo di essa alla comunione. E lโuomo diventa ciรฒ che mangia.
Non si tratta dunque di capire la parola come una specie di programma di vita che poi tocca a noi realizzare, ma รจ la Parola stessa che รจ teurgica, e che chiede di realizzarsi nella nostra vita essendo accolta. Il Cristo post pasquale chiude ogni porta a una possibile interpretazione ideologica o moralista della fede in Lui.
P. Marko Ivan Rupnik โ Fonte
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III DOMENICA DI PASQUA โ ANNO B
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- Colore liturgico: Bianco
- At 3, 13-15. 17-19; Sal. 4; 1 Gv 2, 1-5a; Lc 24, 35-48
Lc 24, 35-48
Dal Vangelo secondo Luca
35Ed essi narravano ciรฒ che era accaduto lungo la via e come lโavevano riconosciuto nello spezzare il pane. 36Mentre essi parlavano di queste cose, Gesรน in persona stette in mezzo a loro e disse: ยซPace a voi!ยป. 37Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. 38Ma egli disse loro: ยซPerchรฉ siete turbati, e perchรฉ sorgono dubbi nel vostro cuore? 39Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io hoยป. 40Dicendo questo, mostrรฒ loro le mani e i piedi. 41Ma poichรฉ per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: ยซAvete qui qualche cosa da mangiare?ยป. 42Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 43egli lo prese e lo mangiรฒ davanti a loro. 44Poi disse: ยซSono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosรฉ, nei Profeti e nei Salmiยป. 45Allora aprรฌ loro la mente per comprendere le Scritture 46e disse loro: ยซCosรฌ sta scritto: il Cristo patirร e risorgerร dai morti il terzo giorno, 47e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48Di questo voi siete testimoni.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 08 โ 14 Aprile 2018
- Tempo di Pasqua II
- Colore Bianco
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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