Commento al Vangelo del 14 Ottobre 2018 – Don Gian Franco Brusa

Seguiamo il «Maestro buono

Un tale, molto ricco, corre appresso a Gesù per chiedergli cosa deve fare per andare in cielo. È un osservante della legge mosaica: non ha mai ucciso, né rubato, fin dall’infanzia; non ha mai commesso adulterio né pronunziato false testimonianze; ha sempre onorato i genitori. Tuttavia si sente insicuro, insoddisfatto. È un uomo per bene, timorato di Dio; ha il pensiero rivolto al cielo, vuole andare in cielo. Ma poi dimostra di aspirare piuttosto a… un cielo in terra! Lasciare le sue ricchezze non lo fanno sentire in paradiso. Neppure la sua naturale bontà d’animo, la sua osservanza della legge mosaica.

Appare molto strana la preoccupazione di non andare in cielo. Quel «tale» scongiura il Signore in ginocchio, perché sa che Gesù è buono. Pensa che Egli possa dare un po’ di pace alla sua anima, insoddisfatta delle ricchezze materiali e spirituali che il Cristo stesso gli riconosce. Ma neanche Gesù, come uomo, può dargli l’aria del cielo. Né le ricchezze né gli uomini né altra cosa possono essere il cielo per l’uomo! Quel tale credeva in Dio: ma quale Dio? Certamente nel Dio degli eserciti dell’Antico Testamento, che punisce chi opera il male, del Dio padre-padrone. E quel Dio serviva. Non conosceva il Dio «Abbà-Padre», il Deus Charitas del Nuovo Testamento, il Dio bontà e tenerezza che Gesù predicava e di cui il cuore di quel tale aveva prepotentemente bisogno. L’espressione di Gesù, «solo Dio è buono», gli sfugge. Se l’avesse capita in profondità, avrebbe scoperto il tesoro che cercava, e per conquistarlo avrebbe avuto il coraggio di vendere tutti i suoi beni. Invece…

Gesù risponde incoraggiando quel «tale»: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo, poi vieni e seguimi». (v 21). Ma quegli si rattristò e se ne andò afflitto perché aveva molti beni. Non aveva capito che l’osservanza della legge mosaica è solo la base, non la vita. La vita è l’amore. La vita è fare tutto per Dio-Padre. E Gesù aggiunge: «Quanto difficilmente coloro che hanno ricchezze entreranno nel Regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio» (vv. 23-25). Gli stessi apostoli sono stupefatti di fronte ad ogni parola pronunciata sull’argomento: «Essi ancora più sbigottiti, dicevano tra loro: “E chi mai si può salvare?”» (v. 26). La domanda permette a Gesù di precisare che tutto è possibile a Dio, anche ciò che è impossibile agli uomini. Dio, con la sua grazia attira in cielo re e regine, facendo usare le ricchezze con distacco e con spirito di servizio a Dio e ai fratelli.

Pietro, parlando a nome dei Dodici, esclama: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito» (v. 28). In verità non avevano lasciato nulla, perché Gesù sale spesso sulla barca di Pietro ed entra a casa sua. Ma avevano lasciato tutto col cuore, mettendo barca e casa a disposizione del Vangelo! Quello era segno della grazia di Dio operante in loro, e Gesù può garantire che riceveranno in cambio il centuplo sulla terra e, nel futuro, la via eterna.
Gesù è la sapienza del Padre. Chiunque preferisce lui a scettri e troni e, al suo confronto, stima come fango e sabbia la ricchezza riceverà tutti i beni, perché «nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile» (Sap. 7, 7-11). Dio solo sa dov’è il nostro vero tesoro e Dio, che vede nel segreto, ricompenserà chi ha lasciato tutto per seguirlo.
Andiamo dunque a incontrare questo Gesù Buono e, seguendolo, non ce ne andremo tristi ma con la gioia nel cuore per averlo trovato.

Buona domenica

Fonte

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XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

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Vendi quello che hai e seguimi.

Mc 10, 17-30
Dal Vangelo secondo Marco

17Mentre andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». 18Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. 19Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre». 20Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». 21Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». 22Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
23Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». 24I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! 25È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». 26Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». 27Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».
28Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». 29Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, 30che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 14 – 20 Ottobre 2018
  • Tempo Ordinario XXVIII
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 4

Fonte: LaSacraBibbia.net

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