Commento al Vangelo del 14 Marzo 2020 – Padre Antonio Salinaro – Lc 15, 1-3. 11-32

Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».
Spesse volte nella nostra vita difendiamo quello che abbiamo: gli affetti, i nostri averi, i nostri figli, la nostra fede.

E questo ci porta via un sacco di energia! Gesù sa bene che abbiamo paura di perdere, di non essere visti per quello che siamo o di non essere all’altezza. Per questo ci incoraggia a considerare tutto nostro (ciò che è mio è tuo). In questo c’è tutta la responsabilità di ognuno di noi per l’altro e per le cose. Preoccupati di ciò che abbiamo da perdere non ci preoccupiamo di perdere le relazioni, quelle vere che oggi, in questi giorni di isolamento sembrano più strette e forse ingombranti o acquistano più importanza a causa di una lontananza forzata…

Il rallegrarsi è l’emozione che oggi ci deve caratterizzare, nonostante il coronavirus: ci rallegriamo di ogni malato guarito, di ogni giornata passata con i nostri figli o mariti o parenti o amici (anche se forzata); ci rallegriamo di andare al lavoro; ci rallegriamo di poter fare quello che non faremmo mai in altri tempi, ci rallegriamo di prenderci cura gli uni degli altri, ci rallegriamo di incontrarci fuori i balconi, ci rallegriamo di ogni cosa che sembrava morta, spenta, sopita e adesso ci investe con tutta la sua bellezza… oggi come il padre misericordioso possiamo abbracciare la nostra vita è rallegrarci perché siamo vivi….

quaresima tempo per passare dal “me” al “nostro”. Buona giornata!


A cura di p. Antonio Salinaro su Facebook

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