Commento al Vangelo del 14 Maggio 2023 – Piccole Suore della Sacra Famiglia

266

NON VI LASCERÒ ORFANI

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 15. “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti”;

In questa sesta Domenica dopo Pasqua il brano evangelico è tratto dal discorso di addio che Gesù ha rivolto ai suoi discepoli nell’Ultima Cena, prima di offrire la propria vita per noi.

Tornando al Padre, Gesù ci prepara il posto nel suo Regno e ci apre la via della Verità e della Vita, per essere anche noi dove Egli è. Per avere la forza di aderire a Lui, ci manda, insieme al Padre, il Paraclito.

“Se mi amate”: il ritornello viene ripetuto più volte a indicare la relazione del discepolo con Gesù e con il Padre. Egli chiede di osservare i suoi comandamenti che sono compendiati nell’ascolto della Parola e nell’amore fraterno. Amare Gesù, il Signore, è il centro del cristianesimo, il centro di tutto il Vangelo, il compimento del precetto: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forze” (Deuteronomio 6,5). Amare il prossimo è una diretta conseguenza dell’amore per Lui, è un riconoscerlo presente nell’altro.

Gesù non costringe ad amarlo, lascia liberi di aderire alla sua persona o di rifiutarlo. Se amiamo Gesù ogni nostra azione è compiuta in comunione con il Padre, con il Figlio e con lo Spirito. Grazie alla comunione intratrinitaria riceviamo la forza di seguire il suo esempio di amore senza interesse, cioè amore oblativo e non captativo.

  1. e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre,

Chi vive il comandamento dell’amore riceve dal Padre, per la preghiera di intercessione di Gesù, lo Spirito Santo, il Paraclito, l’Avvocato difensore, il Consolatore. Grazie allo Spirito, Gesù rimane sempre con i suoi discepoli.

“Io pregherò il Padre”: tornando al Padre, Gesù diventa il “pontefice”, colui che fa da ponte tra noi e Dio, che intercede a nostro favore. È la Porta che ci apre l’accesso al Padre e ai suoi doni.

“Vi darà un altro Paraclito”: è lo Spirito Santo, l’Avvocato che ci soccorre. Dobbiamo disporci a riceverlo, riconoscendo il nostro bisogno dell’aiuto dall’Alto.

“Perché rimanga con voi per sempre”: abbiamo bisogno di una compagnia, di qualcuno che ci ascolti e ci parli al cuore. Grazie allo Spirito non siamo mai soli.

  1. lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.

Chi accoglie lo Spirito Santo, accoglie la verità, e accoglie Gesù che è la Via, la Verità e la Vita. Per conoscere Gesù abbiamo bisogno dello Spirito Santo che è l’Amore. Ogni gesto d’amore, anche il più semplice, fatto per il Signore, ci unisce a Lui nell’amore in ogni momento della nostra esistenza.

  1. Non vi lascerò orfani: verrò da voi.

I discepoli non rimangono orfani perché ritrovano il loro posto presso il Padre e ricevono l’amore stesso del Figlio. Gesù fisicamente non è più in mezzo ai suoi, ma è dentro di loro, grazie allo Spirito. Possiamo contare sull’amore di Dio che non ci tradirà mai. Se anche noi tradissimo lui, Egli rimane fedele. Non siamo mai soli, né orfani: godiamo sempre della presenza del nostro Signore.

  1. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete.

I discepoli che hanno gli occhi aperti alla fede, riconoscono Gesù e vivono della sua stessa vita, che dura per sempre.

“Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più”: i nemici che avversano Gesù, non lo vedranno più, perché lo elimineranno fisicamente.

“Voi invece mi vedrete”: i discepoli continueranno a vedere Gesù, ma in modo nuovo, attraverso le ferite delle mani e del fianco, che dimostrano quanto è grande il suo Amore (Giovanni 20,20).

  • In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.

Alla venuta di Gesù dopo la Risurrezione, i discepoli capiscono veramente chi Lui è.

I verbi sono al tempo futuro perché Gesù deve ancora attraversare la sua passione e morte.

“In quel giorno”: è il giorno della risurrezione, quando il Risorto si farà vedere ai discepoli e donerà loro il suo Spirito.

“Io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi”: Dio è vicino a noi al punto che è “in” noi mediante il suo Spirito, che ci riempie della sua conoscenza e ci fa sua dimora.

  • Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».

L’uomo si realizza veramente solo se accetta di essere amato e solo se ama.

“Chi ama me sarà amato dal Padre mio”: il Figlio e il Padre sono una cosa sola. Se amiamo il Figlio sperimentiamo l’amore del Padre. Se accettiamo l’amore gratuito del Padre saremo veri figli che rispondono con amore all’amore del Padre. La risposta positiva a Dio è il più grande atto di libertà che possiamo compiere come creature.

“Anch’io lo amerò”: il Figlio ci ama da sempre, al di là di ogni nostra opera. L’unica condizione è chiedergli perdono, accogliere il suo amore e ricambiarlo con tutte le nostre forze.

“Mi manifesterò a lui”: con l’amore per Gesù raggiungiamo la conoscenza sia del Padre che dello Spirito: “Dio è amore” (1 Giovanni 4,8).

Il suo amore è la nostra forza, il senso della nostra vita, il traguardo della nostra esistenza. Per Lui viviamo ed esistiamo per essere segno tangibile della Sua presenza, prova della sua esistenza nei confronti di tutti, in particolare degli uomini che lo rifiutano.

Gesù è una cosa sola con il Padre e con lo Spirito, ci fa entrare nella Trinità per divenire una cosa sola con le Tre Persone. Egli ci doni di essere Suo ostensorio, presenza della Trinità che ci abita.

Suor Emanuela Biasiolo delle Piccole Suore della Sacra Famiglia