Commento al Vangelo del 14 gennaio 2018 โ€“ P. Marko Ivan Rupnik โ€“ Congregazione per il Clero

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Seconda Domenica del Tempo Ordinario โ€“ Anno B

Siamo nei primi giorni del vangelo di Giovanni, che si susseguono con: โ€œIl giorno dopoโ€ (Gv 1, 29), โ€œIl giorno dopoโ€โ€ฆ (Gv 1,35; 1,43). Nel giorno del vangelo di oggi a Giovanni il Battista basta dire: โ€œEcco lโ€™Agnello di Dioโ€ (Gv 1, 36) perchรฉ i discepoli giร  seguano Gesรน. Era quellโ€™Agnello che il giorno precedente aveva indicato come Colui che toglierร  il peccato del mondo.

Cioรจ come Colui che aprirร  di nuovo la via al Padre perchรฉ in Giovanni il peccato รจ la chiusura alla vita di Dio, รจ la notte (cfr. Gv 12, 35.46), mancanza della luce perchรฉ la vita รจ la luce (cfr. Gv 1,4). Giovanni non dice โ€œpeccatiโ€, ma al singolare, โ€œpeccatoโ€, che per lui รจ quella condizione di esistenza che fa si che lโ€™uomo pecchi. Come si vede dalla sua prima lettera รจ quello stato di chiusura relazionale, una condizione dellโ€™uomo senza amore. Chi non ama รจ morto (cfr. 1Gv 3,14). Allora Cristo aprirร  un cammino esodale dove, come Agnello pasquale, sarร  Lui quel sacrificio che toglierร  questa condizione di morte. Lui morirร  per tutti affinchรฉ noi potremo vivere. Lui sarร  quel sacrificio sacerdotale che unirร  lโ€™umanitร  al Padre. Il sacrificio della volontร , consegnata al Padre.

โ€œDove rimaniโ€ chiedono testualmente i due discepoli. Ecco dove rimane, dove dimora, dove sta, dove vive. รˆ la stessa parola usata a Emmaus (Lc 24,29), quando i due discepoli gli chiedono di rimanere con loro. Ed รจ la parola che usa Cristo per dire che con il Padre verranno e prenderanno dimora presso colui che lo ama (cfr. Gv 14,23). Ed รจ di nuovo lui stesso che dice che va al Padre e che vuole che anche loro siano lรฌ dove รจ lui. Dunque si tratta di seguirlo fino alla casa del Padre, fino ad entrare nella Gloria della comunione con il Padre, ma allo stesso momento รจ Lui con il Padre che rimane nellโ€™uomo che ama, che lo accoglie e che diventa figlio di Dio (cfr. Gv 1,12). Inoltre il testo lascia cogliere che il suo abitare rimanda a un non essere solo, ed รจ questo che attira perchรฉ la sua persona fa intravedere un mistero che poi in Gv 14,9 sarร  esplicitato nel โ€œChi vede me vede il Padreโ€. รˆ questa esistenza comunionale, uno nellโ€™altro, che lui estende su noi.

La risposta suppone unโ€™esperienza, un venire e vedere che Lui  รจ nel Padre, il Padre รจ in Lui e Lui in loro e loro in Lui.

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Questa รจ la dimora, la nuova esistenza che lโ€™umanitร  comincia a prendere, attraverso unโ€™esperienza perchรฉ anche noi possiamo essere con Lui dove Lui รจ (cfr. Gv 17,24).

รˆ unโ€™esperienza della conoscenza; dove la relazione non รจ una cosa sociologica, nรฉ psicologica, nรฉ filosofica, tanto meno un accidentalia della scolastica. Ma รจ la vita vera dellโ€™uomo, secondo il disegno del Creatore e realizzata dal Redentore, la relazione, la figliolanza, la comunione, che non รจ uno accanto allโ€™altro, ma uno nellโ€™altro.

Questo passo ci pone una domanda inevitabile. Cosa suscitiamo noi nei nostri contemporanei? Abbiamo le persone che si incamminano dietro a noi e cosa troveranno se diciamo loro: โ€œvenite e vedreteโ€? Troveranno unโ€™esistenza comunionale che affascina e attira perchรฉ abitata dalla comunione divina? Cosa o chi fa intravedere la nostra umanitร ? O siamo piuttosto abituati a dire: โ€œascoltate e fateโ€?

Poi รจ particolarmente significativo che la prima parola di Cristo nel Vangelo di Giovanni รจ: โ€œCosa cercateโ€. In greco il verbo รจ al presente, dunque questo โ€œchiede loroโ€ diventa la domanda rivolta a tutti quelli che si incamminano dietro di Lui per verificare le motivazioni. Si puรฒ cercare Cristo per diversi motivi. In Gv 5,40  dice: โ€œMa voi non volete venire a me per avere la vitaโ€. รˆ chiaro che Cristo vuole estendere su di noi la sua vita, quella che alla fine ci consegnerร  con lโ€™ultimo respiro dalla croce. Affinchรฉ noi possiamo vivere non soggetti alla nostra natura ferita, avvelenata e mortale ma secondo la vita che giร  ora ci fa vivere da eterni, perchรฉ ci rende capaci di amore. E lโ€™amore rimane.

 Perciรฒ abita nella figliolanza, lรฌ dove siamo innestati anche noi con il battesimo, impregnati con lo Spirito Santo, inzuppati nella vita filiale.

Perciรฒ il nostro modulo รจ battesimale, cioรจ quello dellโ€™Esodo, del passaggio, perchรฉ la nostra vita si compirร  solo in quella vita, in quel luogo che รจ la comunione.

In questo siamo chiamati ad aiutarci, a scoprire continuamente che viviamo nella relazione e dalla relazione. E che la cappa รจ tolta e che quello che ci faceva peccare non cโ€™รจ piรน.

Perciรฒ sarร  Giovanni che nella sua Lettera dice: โ€œChi รจ nato da Dio non commette peccato perchรฉ un germe divino dimora in luiโ€ (1Gv. 3,9).

P. Marko Ivan Rupnik โ€“ Fonte

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
della II Domenica del Tempo Ordinario โ€“ Anno B

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Gv 1, 35-42
Dal Vangelo secondo Giovanni

35Il giorno dopo Giovanni stava ancora lร  con due dei suoi discepoli 36e, fissando lo sguardo su Gesรน che passava, disse: ยซEcco lโ€™agnello di Dio!ยป. 37E i suoi due discepoli, sentendolo parlare cosรฌ, seguirono Gesรน. 38Gesรน allora si voltรฒ e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: ยซChe cosa cercate?ยป. Gli risposero: ยซRabbรฌ โ€“ che, tradotto, significa Maestro โ€“, dove dimori?ยป. 39Disse loro: ยซVenite e vedreteยป. Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. 40Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. 41Egli incontrรฒ per primo suo fratello Simone e gli disse: ยซAbbiamo trovato il Messiaยป โ€“ che si traduce Cristo โ€“ 42e lo condusse da Gesรน. Fissando lo sguardo su di lui, Gesรน disse: ยซTu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefaยป โ€“ che significa Pietro.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 14 โ€“ 20 Gennaio 2018
  • Tempo Ordinario II
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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