Commento al Vangelo del 14 febbraio 2018, Mercoledì delle Ceneri – Don Francesco Cristofaro

Quaresima 2018: Ognuno si chieda: che cristiano voglio essere?

40 giorni di deserto per riscoprire la propria identità

INTRODUZIONE:

Se chiedi al bambino del catechismo: che cos’è la Quaresima? Ti risponderà: E’ il periodo di 40 giorni che precede la Pasqua. Risposta eccellente, bravo! Ma è solo questo la Quaresima?

Da un bambino ci possiamo anche accontentare di una risposta così ma da un cristiano adulto nella fede no perché la Quaresima per lui deve poter diventare un impegno molto serio. Quaresima è tempo di grazia per vincere la tentazione e il peccato.

Nel giorno della Sacre Ceneri, in cui ha inizio la Quaresima, la liturgia della Parola ci mette dinanzi tre termini che possono diventare il programma di vita per tutto il tempo dei 40 giorni.

Le tre parole sono: elemosina, preghiera e digiuno.

Come queste tre parole possono diventare un programma di vita per tutta la Quaresima? Intanto leggiamo insieme il Vangelo e poi rispondiamo alla domanda.

VANGELO – DAL VANGELO SECONDO MATTEO (Mt 6,1-6.16-18)

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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente.
In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”.

APPLICAZIONE

Partiamo dalla prima parola: elemosina. Se posso usare un’immagine, elemosina corrisponde ad amore.  Si impone una domanda: Tutte le cose che facciamo sono fatte per essere lodati dagli uomini o da Dio?

Quando lavoriamo per il nostro Dio? Quando facciamo ogni cosa per Lui. Lui è il Dio invisibile e invisibilmente dobbiamo compiere le nostre opere buone. Neanche colui che le riceve dovrebbe venirne a conoscenza. Se Lui dovesse ringraziarci, potrebbe essere per noi già un motivo di orgoglio e di superbia e perderemmo cosi la mercede da parte del Signore. Un grazie umano potrebbe mandare in fumo una ricompensa eterna.

Pensate a vivere 40 giorni avendo un cuore così, facendo ogni gesto d’amore con queste caratteristiche! Una grazia per noi e per chi riceve il bene da noi.

La seconda parola è preghiera.

Nessuna cosa è più santa della preghiera. Eppure anche la preghiera potrebbe divenire momento di esaltazione di noi stessi. Un istante o un solo pensiero di superbia, orgoglio, vanagloria, esaltazione, potrebbe rovinare ogni cosa.

L’augurio è di poter vivere 40 giorni di vera preghiera. Gesù nel deserto prega, non si mostra in preghiera. Entra in un rapporto d’amore con il Padre così intenso che non si accorge nemmeno del tempo che scorre.

La terza ed ultima parola è digiuno.

Nella Scrittura con il digiuno ci si priva di ciò che non è strettamente necessario al nostro corpo per farne dono a chi non ha neanche l’indispensabile. Qui vale la stessa regola dell’elemosina. Poiché vissuto per il Signore nell’esercizio della giustizia e della carità, anche il digiuno deve rimanere segreto. È fatto per il Signore.

Se lo viviamo per il Signore, sarà Lui a darci la ricompensa. Se lo facciamo per noi, saremo noi o gli altri a darci la ricompensa. Qual è la ricompensa degli uomini? Una falsa lode. Un falso applauso. Una falsa considerazione.

Dopo aver letto queste parole ognuno può decidere come vivere la sua Quaresima. Non siamo mai soli nel cammino. Il Signore ci mette sempre accanto il fratello che ci interroga, ci chiede, ci bussa, vuole, desidera. Il Signore ci ha creati per camminare insieme. L’indifferenza è morte, l’attenzione è vita.

Buon cammino di Quaresima a tutti.

don Francesco Cristofaro

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