Commento al Vangelo del 14 Aprile 2019 โ€“ Piccole Suore della Sacra Famiglia

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FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME DOMENICA DELLE PALME โ€“ LUCA 22,14-23,56

Il commento si riferisce solo alla prima parte della pericope liturgica: Luca 22,14-20

14.    Quando venne lโ€™ora, Gesรน prese posto a tavola e gli apostoli con lui,

Il racconto della Passione del Signore inizia con la narrazione dellโ€™Ultima Cena. รˆ il momento dellโ€™istituzione dellโ€™Eucaristia, della consegna di Gesรน ai suoi, nellโ€™intimitร . Allโ€™inizio del capitolo viene raccontato che Giuda si accorda con i capi dei sacerdoti e gli scribi per consegnare Gesรน, mentre i Dodici preparano la Pasqua. รˆ il momento della cena pasquale ebraica, al tramonto del sole.

โ€œPrese posto a tavolaโ€: cโ€™era lโ€™usanza di stendersi a terra sui tappeti, adagiati, per prendere cibo. รˆ lโ€™anticipo del banchetto definitivo.

โ€œE gli apostoli con luiโ€: Gesรน desidera stare con i suoi apostoli, รจ lโ€™Emmanuele, venuto per condividere la sua vita con gli uomini. Gli apostoli sono la sua famiglia, di cui รจ riconosciuto Maestro.

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15.    e disse loro:โ€Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione,

Nel suo discorso solenne di commiato, Gesรน รจ consapevole che รจ una sera importante, preludio del dolore e della morte che lo attende.

โ€œHo tanto desideratoโ€: Gesรน ha un cuore traboccante dโ€™amore, tanto da farsi cibo. Nellโ€™Eucaristia riceviamo questo amore e cerchiamo, per quanto รจ possibile ad una creatura, ricambiare il suo desiderio di noi e il nostro desiderio di vivere di Lui: โ€œChi mangia di me, vivrร  per meโ€ (Giovanni 6,57). Celebriamo la reciprocitร  dellโ€™amore, come รจ descritto nel Cantico dei Cantici : โ€œLa sua sinistra รจ sotto il mio capo e la sua destra mi abbracciaโ€ (Cantico dei Cantici 2,6).

โ€œMangiare questa pasquaโ€: nella pasqua ebraica si mangiava lโ€™agnello, che ora viene sostituito dal corpo di Cristo, vero Agnello innocente, immolato per la nostra salvezza.

โ€œCon voiโ€: gli apostoli a cui si dona nellโ€™Ultima Cena non sono dei santi, non sono perfetti, sono poveri uomini. Tanto che uno lo tradisce, uno lo rinnega, altri dieci scappano. Gesรน sceglie di stare e di donarsi a noi anche se siamo poveri, deboli, peccatori. Non sceglie i perfetti, non cerca i santi. Cerca cuori su cui riversare amore, senza volere alcun contraccambio.

โ€œPrima della mia passioneโ€: Gesรน รจ consapevole di ciรฒ che lo aspetta, eppure assume tutto per amore. Non indietreggia, non scappa perchรฉ lโ€™amore va oltre ogni umana razionalitร .

16.    perchรฉ io vi dico: non la mangerรฒ piรน, finchรฉ essa non si compia nel regno di Dioโ€.

Gesรน comunica che non mangerร  piรน da quella sera in avanti, รจ lโ€™ultimo suo pasto su questa terra. Il riferimento al Regno di Dio รจ chiaramente unโ€™allusione al fatto che la Pasqua ebraica troverร  compimento pieno grazie al suo sacrificio.

17.    E, ricevuto un calice, rese grazie e disse: ยซPrendetelo e fatelo passare tra voi,

Secondo lโ€™uso giudaico, dopo la consumazione dellโ€™agnello, si beve al calice della benedizione, il terzo. Gesรน lo riceve da un altro commensale e rende grazie (eucharistein) al Padre per i doni ricevuti. Da questo gesto di ringraziamento deriva il termine Eucaristia.

18.     perchรฉ io vi dico: da questo momento non berrรฒ piรน del frutto della vite, finchรฉ non verrร  il regno di Dioยป.

Nel suo parlare Gesรน rivela la convinzione che la sua morte non sarร  la fine di tutto, nรฉ il suo fallimento. Il Padre interverrร , lo farร  risorgere e si compirร  il disegno di salvezza.

19a. Poi prese il pane, rese grazie, lo spezzรฒ e lo diede loro

Luca ripete le parole che nel rituale il capofamiglia diceva ad ogni celebrazione pasquale: โ€œSii benedetto, Eterno, Dio nostro, Re dellโ€™universo, Tu che fai uscire il pane dalla terraโ€. Vengono scanditi i verbi specifici, in modo che tutta la scena sia chiara. Sono gli stessi verbi ripresi dalla liturgia eucaristica odierna. Il pane, cotto in forme grandi, veniva normalmente spezzato e condiviso fra tutti i commensali, che attendono di cibarsi fino a quando il presidente del banchetto, il capofamiglia, da ultimo, spezza un pezzo per sรฉ e lo mangia.

โ€œLo spezzรฒโ€: il termine indica la morte in croce, il corpo del Signore dilaniato, trafitto, trapassato per amore.

19b. dicendo: ยซQuesto รจ il mio corpo, che รจ dato per voi;

Quando Gesรน dice โ€œQuesto รจ il mio corpoโ€, significa che dร  la sua persona. Non si deve interpretare come dualismo anima-corpo di radice filosofica greca, ma nel senso ebraico di tuttโ€™uno dellโ€™uomo. Gesรน non si รจ donato solo nel momento dellโ€™Istituzione dellโ€™Eucaristia, ma tutta la sua vita รจ stata un dono per noi, per la nostra salvezza.

19c. fate questo in memoria di meยป.

Il fare memoria (ebraico zikkaron) รจ un atto liturgico in cui si ricorda e nello stesso tempo si rende presente ed efficace, oggi, un evento del passato. Nelle spiegazioni della Pasqua si diceva: โ€œIn ogni generazione e generazione, ognuno รจ obbligato a vedere se stesso come fosse proprio lui uscito dallโ€™Egittoโ€. La liberazione del popolo di Israele dallโ€™Egitto รจ storia che si rinnova ogni volta nella celebrazione della Pasqua. Noi cristiani celebriamo la nostra liberazione, la nostra redenzione, che รจ attuale ad ogni Eucaristia.

20. E, dopo aver cenato, fece lo stesso con il calice dicendo: โ€œQuesto calice รจ la nuova alleanza nel mio sangue, che รจ versato per voiโ€.

Questo calice รจ il terzo che, nella cena ebraica, era quello della benedizione. Il sangue versato  indica lโ€™elemento vitale che, nel sacrificio ebraico di comunione, congiungeva le due parti dellโ€™alleanza: Dio e il popolo.

Gesรน istituisce la nuova alleanza nel suo sangue, versato nella morte violenta. Quando beviamo al calice eucaristico entriamo in una nuova comunione di vita, nella Trinitร , alla quale ci congiungiamo grazie a Cristo. Siamo immersi in unโ€™unitร : tra Dio e noi, e fra noi e la comunitร .

Siamo chiamati a ricevere il pegno della gloria futura, quando โ€œDio sarร  tutto in tuttiโ€ (1 Corinzi 15,28). Lโ€™Eucaristia รจ lโ€™anticipazione qui sulla terra del compimento nel Regno di Dio; รจ apertura allโ€™eternitร .

Gesรน desidera stare con i suoi discepoli, con noi. Invitiamolo a cena, a restare insieme con noi per condividere lโ€™intimitร  della convivialitร , come i discepoli a Emmaus (Luca 24,29). Non puรฒ fare paura il Dio nostro, che si china a lavarci i piedi, che si erge in alto solo inchiodato in croce.

I mistici parlano di unione sponsale con il Signore: espressione antropologica per indicare la sublimitร  dellโ€™unitร  di volontร  e di amore tra il Creatore e la creatura. Immergiamoci nel mistero, lasciamoci penetrare dallโ€™immenso amore che riceviamo ogni istante da Gesรน, per il quale siamo preziosi piรน di ogni tesoro. Ricambiamo con lacrime di riconoscenza, con la dedizione di tutta la nostra vita e saremo pietre miliari per quanti vorranno sperimentare la tenerezza del nostro Dio, che ha patito per noi: โ€œPer sapere chi sia Dio devo solo inginocchiarmi ai piedi della Croceโ€ (Karl Rahner).โ€ฆ

Viviamo con riconoscenza i giorni che ci separano dalla Pasqua, rendiamo grazie al Signore per il suo amore cosรฌ sublime, offriamo a Lui ogni sofferenza, come partecipazione alla sua redenzione: per essere coerenti con il nostro Salvatore e vivere la nostra missione di cristiani, dobbiamo essere pronti a dare la vita, in attesa di risorgere con Lui.

Suor Emanuela Biasiolo

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