Commento al Vangelo del 14 Aprile 2019 โ€“ p. Roberto Mela scj

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Con la Domenica delle Palme si apre per la Chiesa la Settimana Santa. Sono giorni in cui la sposa accompagna lo Sposo nel suo rapimento doloroso dal mondo degli uomini, desiderosa di assimilare in profonditร  i movimenti del suo cuore. Movimenti di solidarietร  redentrice, di amore costoso, di innocenza โ€œsporcataโ€ dagli sbagli feroci dei propri correligionari e degli uomini di tutti i tempi. Il re va a morire. Sale sul suo trono di gloria insanguinato, ma striato di risurrezione.

Il cuore dellโ€™uomo รจ un abisso e nessuno puรฒ conoscerlo e men che meno guarirlo. La Chiesa ripercorre il film delle proprie infedeltร , dei cambiamenti improvvisi di campo per convenienza e ricerca di prestigio o di favori da parte dei potenti della terra. La Chiesa accompagna lo Sposo, riconosce le proprie colpe, ringrazia e loda la fedeltร  del suo Signore. Chiede con umiltร  di essere resa partecipe di quellโ€™amore splendido che salva perchรฉ assume il peso degli altri e lo mette a contatto con il Riscattatore dei propri fratelli. La Chiesa chiede perdono, invoca conversione, si affida alla soliditร  indefettibile dellโ€™amore di colui che non verrร  mai meno al patto. Che lo lega agli uomini suoi fratelli.

Profeta discepolo

Quello che ancora per la maggior parte degli interpreti e dei fedeli cristiani รจ considerato il Terzo canto del Servo di YHWH (Is 50,4-9) si sta rivelando agli studiosi sempre piรน come il ritratto del profeta Isaia stesso. Questa era lโ€™interpretazione della tradizione ebraica, cosรฌ come riferisce Girolamo, e di quella cristiana (Girolamo, Tommaso dโ€™Aquino). Non si parla di un profeta servo, ma ci si troverebbe di fronte al ritratto spirituale profondo del profeta Isaia stesso.

Egli si considera un discepolo, uno di coloro che hanno ricevuto e devono trasmettere la rivelazione profetica di Isaia (cf. Is 8,16). รˆ uno dei โ€œdiscepoli/limmudรฎmโ€ che hanno ascoltato la voce di YHWH tramite il profeta e che ora si ritrovano con una lingua educata a trasmettere lโ€™insegnano ricevuto, con un carisma di linguaggio adatto al loro compito.

Il discepolo che tramette la traduzione deuteroisaiana (Is 34โ€“66) si ritrova nel cuore un messaggio di consolazione che viene a medicare e a guarire i duri proclami di denuncia e di condanna conservati nella prima parte del libro, che attesta la predicazione del Primo Isaia, il profeta storico dellโ€™VIII secolo.

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Per il Secondo Isaia (Is 34โ€“66) รจ necessario e costante il rapporto tra le โ€œcose primeโ€ (Is 1โ€“33) e le โ€œcose ultimeโ€ (Is 34โ€“66), tra lโ€™annuncio del castigo e quello della consolazione. La gente รจ โ€œstanca/affaticataโ€ dalla pesantezza della vita precaria, dalle ingiustizie e dalle prevaricazioni sociali, dagli sbagli della politica, dai peccati contro YHWH e contro le persone. Ha bisogno di essere โ€œsorrettaโ€ con una parola vera, che viene da fuori, da lontano, dallโ€™โ€œaltoโ€. Una parola che viene da YHWH, colui che vuole il vero bene del suo popolo.

Il profeta-discepolo sente che ogni mattina il suo signore gli โ€œrisveglia/yฤโ€˜รฎrโ€ una parola che rigenera alla vita e alla speranza. La risveglia coinvolgendo la riattivazione dellโ€™organo dellโ€™udito, lโ€™orecchio, perchรฉ sia pronto a recepire con ascolto attento (liลกmลaโ€˜) la โ€œrisurrezioneโ€ quotidiana che lo aspetta e che attende di essere annunciata a tutto il popolo.

Il suo Signore gli fora lโ€™orecchio come il padrone di casa faceva con lo schiavo che era giunto alla fine del suo servizio e che tuttavia voleva rimanere nella scasa per sempre (cf. Es 21,1-6). Il padrone gli forava il padiglione dellโ€™orecchio con un colpo di lesena vibrato contro lo stipite della porta di casa. Allo stesso modo il Signore ha risvegliato lโ€™orecchio del profeta, lโ€™โ€œha aperto/pฤtaแธฅโ€ allโ€™ascolto profondo, nitido, distinto. Il profeta non si รจ tirato indietro ma, con grande disponibilitร , si offerto, รจ rimasto fermo nella sua decisione di servire (per sempre) YHWH e il popolo. Non si รจ โ€œribellato/mฤrฤhโ€ come Israele nel deserto (cf. Nm 20,24, Ez 20,8), ma ha coltivato obbedienza e disponibilitร  allโ€™ascolto e allโ€™annuncio.

Torturato

รˆ costata cara al profeta la sua disponibilitร  a servire YHWH e il suo popolo. Il suo servizio ha incontrato il rifiuto, lโ€™arresto, la tortura della flagellazione, la depilazione violenta del volto, lโ€™irrisione sarcastica, il disprezzo e il dileggio oltraggioso e disumanizzante degli sputi e degli scherni. Il profeta ha prestato volontariamente tutta la sua carne al tormento degli uomini e questo sarร  la chiave per il cambiamento del cuore dei suoi stessi avversari e torturatori, la bassa manovalanza insieme ai mandanti eccellenti trincerati dietro i loro palazzi e i loro sontuosi paludamenti.

La soliditร  del profeta nella sua testimonianza anche sotto tortura manifesta nella fermezza del suo proposito e dellโ€™atteggiamento (ยซcome selce il mio voltoยป) la forza che gli รจ data dal suo Signore YHWH. Sarร  quella che farร  da fondamento solido alla decisione di Gesรน di dirigersi definitivamente verso Gerusalemme dopo il ministero svolto per vari mesi in Galilea (cf. Lc 9,51).

Il profeta sa che non โ€œsarร  confuso/niklฤmetรฎโ€, perchรฉ la vergogna del tradimento o della riconosciuta colpevolezza non imporporerร  mai il suo volto. Saranno tanti altri, una folla intera, a vergognarsi e a battersi il petto, tornando a casa dopo aver visto lo โ€œspettacolo teatrale/theoriaโ€ dellโ€™uccisione ignominiosa del profeta (cf. Lc 23,48).

Assistito in tribunale

Leggiamo ancora qualche versetto non proclamato nella liturgia (50,8-9), per seguire le peripezie giudiziarie del profeta, discepolo di YHWH perseguitato dagli uomini.

Dopo la tortura preventiva, tesa a umiliare e a spezzare la resistenza dellโ€™imputato e a fornire materiale esemplare di deterrenza per coloro che volessero seguirne le orme, รจ arrivato il momento di andare in tribunale.

La soliditร  del cuore del profeta non รจ frutto di autoconvincimento o di sprezzo stoico del pericolo e del dolore. Nessun senso di superioritร  sprezzante neanche nei confronti degli avversari stessi. In tribunale gli รจ vicino colui che lo โ€œgiustificherร /maแนฃdรฎqรฎโ€. Egli sarร  capace cioรจ di dimostrare lโ€™innocenza del profeta imputato e sarร  lui stesso a dichiarare addirittura pubblicamente la sua non colpevolezza, sostituendosi in tal modo ai giudici umani.

Il suo avvocato difensore, il suo Paraclito, gli porrร  la mano destra sulla spalla, fornendogli assistenza, coraggio, argomenti decisivi nella difesa. Ben superiore agli avvocati e ai giudici umani, il profeta sente che il suo avvocato รจ anche il giudice supremo, abilitato addirittura a proclamare la sentenza definitiva di innocenza. โ€œChi oserร  intentare la causa giudiziaria/mi-rรฎb โ€™ittรฎโ€? Chi avrร  lโ€™ardire di citarmi in tribunale e comparire in assise (โ€œstare in piedi insieme/naโ€˜amdฤh yฤแธฅadโ€)? โ€œChi se la sentirร  di presentarsi come parte lesa in giudizio contro di me/chi sarร  il padrone del mio diritto/mรฎ-baโ€˜al miลกpฤแนญรฎโ€? Si faccia avanti, si presenti pubblicamente a faccia scoperta e non si nasconda piรน!

YHWH Dio โ€œmi viene in aiuto/yaโ€˜ฤƒzor-lรฎโ€ con il suo sostegno e il suo consiglio. Il profeta ne รจ convinto. โ€œChi riuscirร  a dichiararmi colpevole/mรฎ-hรปโ€™ yarลกรฎโ€˜ฤ“nรฎโ€? Le presunte parti lese si presenteranno con le loro persone โ€œtarlateโ€ dal male, dalle accuse ingiuste. Persone โ€œmangiate/yลโ€™kelฤ“mโ€ dalla tignola della malizia delle loro idee e dei loro propositi. Divorate dalla loro opposizione per partito preso alla novitร  delle mie parole, smangiate dal fastidio che procuro con la mia stessa presenza che le destabilizza e le โ€œdenudaโ€ davanti a tutti (cf. Sap 2,1-24, specialmente vv. 10-20).

La roccia del cuore

Il profeta disturba lโ€™establishment con la sua parola fresca e vergine dellโ€™aurora, โ€œaltra e diversaโ€ perchรฉ arriva da un โ€œaltro mondoโ€ rispetto a quello avvelenato dalle politiche umane spalleggiate dalle convenienze e dalle vigliaccherie delle autoritร  religiose conniventi.

Il percorso del profeta-discepolo รจ tortuoso, avversato e perseguitato con ferocia programmata, disumanizzante, โ€œateaโ€.

La roccia del suo cuore perรฒ resta salda. ยซLa roccia del mio cuore รจ Dioยป (Sal 73,6; cf. 2Sam 22,2 e Sal 18,3; Sal 31,4; 62,3; 92,16; 95,1), una roccia eterna (Is 26,4; cf. Ab 1,12 ยซTu lโ€™hai reso forte, o Roccia, per punireยป).

Deve esser compiuto in me ciรฒ che รจ stato scritto

Nella Domenica delle Palme dellโ€™anno liturgico C si proclama la lettura della Passione di Gesรน secondo il Vangelo di luca (Lc 22,14โ€“23,56).

Luca รจ il solo evangelista che riporta una parola esplicita di Gesรน che interpreti in senso complessivo il dono costoso della propria vita al termine dei pochi anni di annuncio esplicito della buona notizia del Vangelo del regno di Dio che sta giร  contagiando di vita divina il mondo triste degli uomini.

Seduto a tavola per lโ€™Ultima Cena (o in ogni caso โ€“ se fosse un martedรฌ sera โ€“ una cena solenne di addio in un contesto pasquale ben chiaro), Gesรน dร  unโ€™interpretazione personale, autorevole e decisiva, per comprendere lโ€™insieme degli eventi che stanno per compiersi dolorosamente contro la sua persona.

Dice Lc 22,37 (letteralmente): ยซPerciรฒ io vi dico: questo che รจ stato scritto deve essere compiuto in me, lo (scritto cioรจ) E โ€œcon gli empi/iniqui/senza legge/illegali/meta anomลnโ€ fu annoverato. E infatti โ€œciรฒ che mi riguarda fine ha/to peri emou telos echeiโ€ยป.

Nellโ€™intimitร  dellโ€™Ultima Cena, pronunciando le parole del suo testamento di vita, Gesรน non fa mancare ai suoi una parola โ€œdivinaโ€ che li guidi nellโ€™interpretare il telo buio che sta per calare sui suoi giorni passati sotto il sole, sul suo annuncio della buona notizia, sulla sua dolce compagnia con gli uomini. Per fare questo, Gesรน non trova di meglio che ricorrere alle parole di Is 53,12b per interpretare alla luce della sacra Scrittura di Israele la propria persona e il suo esito โ€œtragicoโ€, almeno agli occhi degli uomini.

โ€œรˆ necessario/deiโ€, fa parte del pano della salvezza, che tutto ciรฒ che รจ stato scritto deve essere portato a compimento/perfezione/telesthฤ“nai (dal Padre! passivum divinum), attraverso la malvagitร  e lโ€™opposizione omicida vissuta nei confronti del suo Figlio, Gesรน. Il piano della salvezza รจ piรน grande dei piccoli progetti omicidi e vigliacchi degli uomini, anche di quelli โ€œreligiosiโ€.

La โ€œnecessitร โ€ salvifica espressa da Luca con il verbo impersonale โ€œรจ necessario/occorre/deiโ€ struttura tutto il suo vangelo e forma la spina dorsale del progetto di vita di Gesรน espresso nel vangelo lucano, anche nelle parabole (cf. dei in Lc 2,49; 4,43; 9,22; 11,42; 12,12; 13,14.16.33; 15,32; 17,25; 18,1; 19,5; 21,9; 22,37.37; 24,7.26.44). Una scia impressionante di stelle che illuminano una strada altrimenti buiaโ€ฆ

Annoverato tra gli empi

Il misterioso Servo di YHWH compare in Is 52,13โ€“53,12, il famoso โ€œQuarto Canto del Servoโ€, allโ€™interno di un dialogo tra YHWH (52,13-14; 53,11-12), il popolo (53,2-10) e il servo stesso (53,1). Il popolo cambia idea, si avvia a conversione circa il giudizio espresso superficialmente sulla vita del servo. Apparentemente punito da YHWH per i suoi peccati, il popolo sta avvertendo che egli รจ innocente e sta donando la vita per loro, in rappresentanza di loro, per tutto il popolo errante come pecore disperse e solinghe.

Lโ€™innocenza, il dolore patito nel silenzio dignitoso e religioso a favore degli altri, la solidarietร  a fondo perduto del servo stanno riportando allโ€™alleanza con YHWH โ€“ stanno โ€œgiustificandoโ€ โ€“ i fratelli che lo hanno giudicato e consegnato senza processo ai torturatori e al boia.

YHWH proclama a tutti che il Servo ha spogliato se stesso fino alla morte, รจ stato annoverato tra gli empi, mentre egli portava i peccati di molti e intercedeva per i peccatori. Per questo YHWH gli darร  in premio le moltitudini, dei potenti farร  bottino. Con la sua sorte gloriosa, quando vedrร  la luce, farร  infatti bottino di tutte le persone che avevano sbagliato giudizio e comportamento nei suoi confronti ed erano lontane da YHWH. Le porterร  tutte con sรฉ nella sua sorte gloriosa. Farร  loro avere la vita ricca di Dio ricevuta in premio per la propria fedeltร  al suo ministero profetico, osteggiato, mal compreso e avversato fino al suo tragico esito.

Per noi

Gesรน interpreta la sua vita e la sua fine dolorosa (in cui intravede perรฒ anche la vittoria) alla luce di Is 52,13โ€“53,12). Questo brano della Scrittura sarร  stato senzโ€™altro anche parte della lezione di esegesi impartita ai due discepoli sulla strada che portava a Emmaus (Lc 24,13-35, specialmente vv. 25-27) e ai discepoli riuniti nel Cenacolo (Lc 24,44-49).

Lโ€™evangelista Luca ha sentito con forza la valenza soteriologica, salvifica, della morte (e risurrezione) di Gesรน. Non lโ€™ha espressa perรฒ con il linguaggio sacrificale o con quello del โ€œriscattoโ€ presente in Marco (Mc 10,45), ma con il linguaggio della solidarietร  redentrice con i senza legge, i peccatori, gli โ€œillegaliโ€, i lontani da Dio, i โ€œmorti che camminanoโ€, con i quali Gesรน ha voluto essere compagno lungo tutta la sua vita pubblica. Si pensi al lebbroso purificato (Lc 5,12-16), alla donna โ€œpeccatrice pubblicaโ€ incontrata e perdonata nella casa di Simone il fariseo (7,36-50), allโ€™indemoniato geraseno (8,26-39), lโ€™emorroissa e la figlia di Giร iro (8,40-56), gli โ€œereticiโ€ e odiati samaritani difesi anche se non accoglienti (9,51-57), le splendide parabole di Lc 15 raccontate per difendere e illustrare la sua prassi (e quella del Padre) nei confronti dei peccatori (cf. i vv. 1-3). In cambio di tutto ciรฒ, dai religiosi potenti Gesรน ricevette per lo piรน giudizi sprezzanti e condanne inappellabili.

La lettura della Passione di Gesรน riferita dallโ€™evangelista Luca รจ pienamente in linea con lโ€™atteggiamento di amore compassionevole e misericordioso vissuto da Gesรน in tutta la sua vita. Nei giorni passati in compagnia degli uomini, Gesรน รจ sempre stato mosso da un amore che muove le viscere per com-passione verso gli uomini smarriti come pecore disperse sui monti. La solidarietร  con il cammino difficile degli uomini, intriso di fragilitร , difficoltร  della vita, violenze e ingiustizie, peccati e sbagli personali, รจ stata la cifra che ha contraddistinto il cuore di Gesรน. Un amore solidale che, quale plenipotenziario di Dio e ambasciatore del Regno che giร  morde la storia, Gesรน ha manifestato soprattutto, in maniera โ€œscandalosaโ€, nellโ€™accoglienza dei peccatori e nel perdono assicurato loro a nome proprio (in nome del Padre).

Perdona!

Il percorso finale della storia di Gesรน raccontata dallโ€™evangelista Luca segue pressappoco quella degli altri evangelisti. Alcune omissioni e โ€œtesori propri/Sondergutโ€ lucani rivelano perรฒ il taglio proprio dellโ€™evangelista Luca, lo scriba mansuetudinis Christi. Egli rispetterร  sempre la dignitร  di Gesรน, omettendo le ingiuriose torture e dileggi inflitti a lui dalle guardie prima della crocifissione (cf. invece Mt 27,27-31//Mc 15,16-20), mentre non mancherร  di ricordare le sue parole di perdono per il popolo (cf. Lc 23,34) e la promessa di โ€œparadisoโ€ offerta a uno dei due โ€œmalfattori/kakourgousโ€ (cf. Lc 23,32.33.39) crocifissi con lui (Lc 23,39-43). Piรน aspro, ma vero, il termine โ€œladroni/terroristi/lฤ“istaiโ€ usato da Mt 27,38//Mc15,27.

Lo scopo della passione redentrice di Gesรน รจ per lโ€™evangelista Luca la โ€œcompagniaโ€, lโ€™assunzione solidale e โ€œsenza vergognaโ€ (da innocente!) della vita e del destino dei senza-legge (anomoi < a- nomos) da parte di Gesรน. Non รจ la complicitร  nel male (in cui non cโ€™รจ solidarietร  e comunione, ma solo divisione), ma lโ€™assunzione solidale del peso delle conseguenze del male in vista di ottenere loro il perdono da parte del Padre per la loro condotta insipiente e โ€œignoranteโ€ del vero bene (ยซPadre, perdona loro, non sanno infatti che cosa fannoยป, Lc 23,34).

Secondo la sola testimonianza lucana, Gesรน sulla croce invoca il perdono del Padre sugli uomini che lo stanno uccidendo, dopo averlo respinto e osteggiato per tutta la vita (cf. Lc 23,34). Desidera donare loro una seconda possibilitร , la possibilitร  di ricredersi, di cambiare opinione e cuore. โ€œNon identificare il peccato che stanno compiendo ora โ€“ dice Gesรน al Padre e a noi tutti โ€“ con lโ€™insieme della loro persona e della loro vitaโ€. Le persone sono sempre piรน grandi degli errori, anche tragici, commessi piรน o meno consapevolmente. La Passione di Gesรน ha come scopo una grande intercessione di perdono per tutta lโ€™umanitร . Gesรน chiede al Padre il dono del per-dono. Il dono della vita sulla morte, della misericordia sulla giustizia inappellabile contro i colpevoli passati in giudicato.

Abbiamo bisogno del perdono e della misericordia per vivere. Non si puรฒ stare sulla terra senza la misericordia offerta dalle persone sulla tua vita, lโ€™apertura di credito preventiva nei tuoi confronti, perchรฉ tu possa vivere, sbagliare, rimetterti in carreggiata.

Paradiso

 Gesรน non invoca solamente dal Padre il perdono degli uomini, ma lo offre generosamente al โ€œmalfattore/kakourgosโ€ onesto che riconosce di aver agito colpevolmente rispetto alle leggi umane (e divine), pur forse con intenti di liberazione dallโ€™oppressione straniera romana (cf. Lc 23,39-43). Solo lโ€™evangelista Luca ricorda questo fatto particolare durante lโ€™agonia di Gesรน in croce (Lc 23,39-43).

Il malfattore โ€œbuonoโ€ riconosce di star ricevendo โ€œgiustamente/dikaiลsโ€ una pena congrua, โ€œcorrelativa/axiaโ€ alle colpe commesse. Costata che Gesรน, invece, non ha fatto nulla di โ€œfuori posto/atoponโ€.

Una costatazione umana corretta, onesta, minimale ma veritiera. Forse attendendo lโ€™esecuzione capitale in carcere, il โ€œmalfattoreโ€ avrร  sentito parlare dellโ€™uomo Gesรน e delle sue โ€œpreteseโ€ messianiche unite ad una grande bontร  verso malati, poveri e peccatori. Gesรน era venuto a evangelizzare i poveri. Ora un โ€œpoveroโ€, onesto e corretto, evangelizza, rilancia la buona notizia, la buona notizia che Gesรน ha un regno. Si appella alla sua misericordia, al suo โ€œricordoโ€. รˆ lโ€™affidamento dei poveri, che si affidano al buon cuore di una persona importante che hanno avuto la fortuna di incontrare. Non hanno pezze di appoggio da presentare o meriti particolari da avanzare.

Il โ€œmalfattoreโ€ non chiede nulla di preciso esplicitamente, ma solo un โ€œricordoโ€ benevolo nei suoi confronti da parte di uno che intuisce essere una persona โ€œimportanteโ€, capace sicuramente di bucare il velo nero della morte ed entrare nel regno dโ€™amore e di compassione misericordiosa che ha sempre proclamato in vita. Professione di fede e richiesta โ€œminimaleโ€, fatta con un soffio di voce.

Gesรน esaudisce la supplica del โ€œmalfattore buonoโ€. Gli promette solennemente (amฤ“n soi legล): ยซOggi con me sarai nel paradiso/sฤ“meron metโ€™emou esฤ“i en tลi paradeisลiยป. Subito, nellโ€™โ€œoggi/sฤ“meronโ€ della salvezza portata da Gesรน che punteggia tutto il Vangelo di Luca (2,11; 4,21; 5,26; 12,28; 13,32.33; 19,5.9; 22,34.61; 24,43), il โ€œmalfattoreโ€ sarร  con Gesรน, in sua compagnia. Condividerร  la sua vita, la gioia della sua presenza, la comunione con la sua persona di Figlio di Dio. Per questo solo fatto gusterร  la vita del paradiso.

Sarร  questo il paradiso sognato dai poveri, la vita del giardino particolare del Grande Re, il giardino non dei grandi imperatori mesopotamici, ma dellโ€™uomo uscito dalle mani di Dio (cf. paradeisos in GenLXX 2,8.9.1015.16). Ora โ€œlโ€™ultimo paradisoโ€ profuma dellโ€™aroma dellโ€™umanitร  e del mondo intero riconciliati con la vita di Dio. Umanitร  nuova, che vive la vita dei figli di Dio amati, accolti, perdonati, fatti risorgere.

Il โ€œmalfattore buonoโ€ รจ il primo frutto della โ€œredenzioneโ€ portata da Gesรน. La redenzione costituita dalla โ€œcompagniaโ€ misericordiosa con i senza legge che costituiva lo scopo ultimo della volontร  che guidava Gesรน nei suoi giorni (cf. Lc 22,37).

Ti affido il mio spirito

Tra le โ€œsette parole di Gesรน in croceโ€, unโ€™altra parola riportata solo da Luca ricorda il soffio dellโ€™ultimo istante della sua vita: ยซPadre, nelle tue mani consegno/affondo il mio spirito/Pater, eis cheiras sou paratithemai ti pneuma mouยป.

Gesรน muore pregando, come fa anche secondo il resoconto degli altri evangelisti. Prega con una supplica meno drammatica di quella ricordata da Matteo e da Marco, pur intrisa di fiducia del salmista nellโ€™esito di salvezza: ยซDio mio, Dio mio perchรฉ mi hai abbandonato?ยป (cf. Mt 27,46; Mc 15,34; cf. Sal 22,2). Anche nel Vangelo di Luca la preghiera sulle labbra di Gesรน รจ quella di un salmista, riportata dal Sal 31,5.

Si tratta della preghiera di un uomo in difficoltร , messo alla prova, osteggiato e rifiutato dagli uomini, perseguitato e ostracizzato dalla societร , ma pieno di fiducia in Dio che ringrazia (anticipatamente?) per aver fatto mettere i suoi piedi in un luogo spazioso di salvezza (31,9), senza consegnarlo definitivamente in mano dei suoi nemici.

La preghiera del povero perseguitato, ma che fiducioso giร  ringrazia YHWH della salvezza gustata, sale alle labbra di Gesรน. Lo continuerร  a fare ogni giorno nella preghera serale del tempo dei rabbini, e in quella della Liturgia di Compieta della Chiesa cristiana, preghiera ufficiale della Chiesa innalzata soprattutto da parte dei consacrati al Signore.

Gesรน riconsegna con fiducia immensa lo spirito vitale ricevuto in dono per poter condividere la vita degli uomini suoi fratelli. Affida al Donatore il grande dono ricevuto come uomo, il soffio vitale che sale dal cuore e, attraverso la gola, permette il respiro e la lode a Dio.

Condivisione misericordiosa con i senza legge, perdono ai peccatori, consegna fiduciosa della vita al Padre.

Tre momenti che scandiscono la passione tragica ma dignitosa di Gesรน secondo lโ€™evangelista Luca.

Una passione generata dalla volontร  di compiere il disegno dโ€™amore del Padre di una condivisione di destino tra i propri figli, a partire dal piรน basso dei livelli, quello occupato dai senza legge, da quelli che sono ai bordi della parola di vita proclamata da Mosรจ.

Una redenzione espressa dallโ€™evangelista Luca non con categorie sacrificali, ma esistenziali.

Condivisione limpida e โ€œinnocenteโ€ dei propri giorni con coloro che non vivono la vita offerta da YHWH/Il Padre.

Ai bordi della vita offrire per-dono, offrire il fresco del โ€œparadisoโ€, del giardino incantato della vita di figli di Dio. Una vita regale.

Ai bordi maledetti dagli uomini, le croci del mondo, vivere lโ€™affidamento fiducioso, pieno di lode.

Condivisione, perdono, affidamento.

Il miracolo della Passione del Figlio del Re.

Annoverato fra gli empi.

Commento a cura di padre Roberto Mela scj
Fonte del commento: Settimana News

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