Il commento alle Letture di domenica 14 Aprile 2019, a cura di don Claudio Doglio.
Ogni anno la domenica delle Palme, dopo averci riproposto l’ingresso di Gesù in Gerusalemme, ci invita ad ascoltare e meditare l’intero racconto della Passione, quest’anno <<secondo Luca».
Più degli altri Sinottici Luca ritocca la narrazione tradizionale ed aggiunge molti particolari, al punto che si può parlare davvero di un “nuovo” racconto. Innanzitutto Luca presenta la sicurezza tranquilla e buona di Gesù: nell’orto prega con grande fiducia; a Giuda rivolge una parola delicata e amichevole; al servo colpito dal discepolo risana l’orecchio mostrando cura e premura nonostante l’avversità; con infinita dolcezza guarda Pietro che lo ha rinnegato; perdona i propri uccisori e si affida nelle mani del Padre; al brigante pentito rivolge una regale e magnanima promessa.
Inoltre secondo il racconto di Luca, Gesù non è abbandonato né dagli uomini né dal Padre: un angelo appare per confortarlo; Pilato lo dichiara ripetutamente innocente; un malfattore lo difende; i discepoli non lo abbandonano; una grande folla di popolo lo segue. Soprattutto, Luca ha voluto descrivere la scena della crocifissione come una “sacra rappresentazione” coinvolgente. La chiama theoria, cioè <<spettacolo», una scena da guardare, e dice che tutto il popolo era spettatore.
Così anticipa le raffigurazioni della Via Crucis e pensa che la comunità cristiana debba avere ben presente l’immagine di questa passione e lasciarsi coinvolgere dalle scene a cui assiste. Il coinvolgimento produce il cambiamento.