Il bene non è una teoria ma sono mani che si poggiano sulle ferite dell’umanità per sanare. Sono occhi che si soffermano sulla vita di un uomo ancora tutto proteso solo ai suoi quattro denari, per poi rivoluzionarla in modo che diventi incontro e ricerca con il Tesoro più grande: Gesù.
Poesia
Se c’è una cosa buona del peccato.
È che quando passa la Grazia, il peccato scompare e inizia una festa.
Se c’è una cosa buona del dolore.
È che quando passa la pace, il dolore si adagia accanto a lei e riposa.
Se c’è una cosa buona della morte.
È che quando passa la vita, la morte si alza in piedi e risorge.
Se c’è una cosa buona nel peccatore.
È che quando passa la salvezza, il peccatore la prende con sé e tutto lascia, e tutto dona, e tutto divide.
Se c’è una cosa buona di te, amore mio.
È che nulla di me ti schifa.
Ma entri nella mia vita.
Ti siedi accanto a me.
Ti cibi di quello che ho.
Lo dividi con me e con tutti.
E di quello che ero, non rimane altro che io con te.
Ti seguo.
Ti seguirò.
Malata e peccatrice.
Attratta dalla tua voce che salva, dalle tue mani che lavano, stringono, accarezzano, i miei dolori.
Per te, il mio peccato non è scandalo da evitare ma dolore da lenire.
Grazie amore mio.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mc 2, 13-17
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù“
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