Stare con Gesù è faticoso, perché significa perdere sé stessi per conformarsi alla sua volontà. Vuol dire farsi spogliarsi di ogni egoismo ed abbracciare una povertà che è molto più radicale che la mera parsimonia materiale: ma questo giogo è leggero perché, liberi dalla corazza del nostro ego, possiamo diventare integralmente noi stessi, figli del Padre e riacquistare, grazie a Gesù, quell’armonia che Dio aveva pensato all’inizio della creazione.
Poesia
Poche parole.
Che sono ossigeno.
Venire da te.
Te, come aria.
Te, come luce.
Te, per vivere.
Te, per riposare.
Stanca.
Oppressa.
Chiamami.
Aprimi il cuore.
Coprimi.
Sei dolcezza.
Sei leggerezza.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mt 11, 28-30
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù“
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