Commento al Vangelo del 13 aprile 2018 – Paolo Curtaz

Il peggiore miracolo di Gesù. Tragico, disastroso, l’inizio della fine della sua missione. Ciò che Gesù voleva comunicare era fortissimo: davanti alle difficoltà, davanti al bisogno di senso della folla, davanti alla fame e sete di giustizia del mondo inquieto, mettiti in gioco, fai come quel ragazzino che, ignorando lo sguardo di sufficienza degli apostoli, condivide la sua merenda.

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Dio ha fiducia negli adolescenti, come questo ragazzotto, come Maria, come Davide, perché gli adolescenti, come lui, amano un pizzico di follia. Non passare la vita a lamentarti ma rimboccati le maniche, non chiedere a Dio di risolvere i guai al posto tuo, fai del tuo meglio, dona quel poco che sei, il resto lo farà Dio.

E invece.

La folla ha capito l’esatto contrario: ecco uno che ci riempie la pancia, ecco un Dio che, finalmente!, ci risolve i problemi, ci toglie dai guai! Chi di noi non voterebbe un governo che, invece di chiederci le tasse, ci regalasse un pacco di soldi?

Gesù è scosso dal pessimo risultato del suo miracolo, fugge la folla, turbato. Forse per la prima volta, davvero, Gesù si rende conto che non riuscirà a cambiare il cuore degli uomini con le parole…

Paolo Curtaz – qui il commento nel suo blog

Gv 6, 1-15
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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