San Paolo ci fa una confidenza, lasciandoci vedere un aspetto nascosto del suo cuore. Egli non ha mai dimenticato di essere ebreo e non ha mai rinnegato la sua origine né il suo popolo. Ha risposto alla chiamata di Gesù, che lo ha chiamato a seguirlo, a faticare e soffrire per lui e per il suo regno, ma non gli ha mai chiesto di odiare, e nemmeno di trascurare quelle persone con cui in passato aveva condiviso gli ideali religiosi. Essi lo hanno perseguitato a morte per la sua nuova fede, ma lui ha continuato a desiderare che anch’essi potessero giungere a quella pienezza di vita con quella gioia che lui ha ricevuto accogliendo Gesù come suo Signore. Il rifiuto di Gesù da parte del suo popolo è una grande sofferenza per lui. Egli vede che essi faticano inutilmente nella fedeltà alle leggi e alle regole attribuite a Mosè. Egli sa che essi non raggiungeranno mai la libertà, la pace e la comunione che vengono soltanto da Gesù. Anche per lui tutta la sua vita precedente era stata solo preparazione ad accogliere il Signore, e tutta la storia dei patriarchi e dei profeti è preziosa sì, ma come profezia di colui che doveva venire e che è venuto, Gesù. Questi è stato rifiutato e ucciso dal suo popolo, ma questa è stata la strada da lui percorsa per giungere alla risurrezione, cioè a quella vita nuova dentro la quale può accogliere anche noi. La storia di Giuseppe venduto dai fratelli, divenuto schiavo e prigioniero in Egitto e poi salito alla destra del re, è un grande aiuto per comprendere e accettare il percorso di Gesù. L’apostolo porta in sé continuamente la sofferenza di vedere i membri del suo popolo fuori strada, ostinati nel rifiuto della loro salvezza, nonostante il Signore sia venuto, nella concretezza della carne, proprio grazie alla loro storia e alla loro esistenza, e fosse stato preannunciato da tutti i profeti.
Questa sofferenza di San Paolo somiglia a quella di molti pastori nella Chiesa e anche di molti genitori, che vedono figli e parenti o persone con cui abbiamo condiviso la fede fino a ieri, che accettano altre credenze, privandosi in tal modo della grazia e della comunione interiore: questi doni vengono solo dallo Spirito Santo, donato da Gesù a chi lo ama così come la santa Chiesa ce lo fa conoscere e incontrare.
Abbiamo l’impressione che la Chiesa sia proprio quella barca “agitata dalle onde” perché “il vento era contrario”. Il vento del mondo continua a soffiare con violenza e colpisce la Chiesa che deve attraversare i secoli per fare arrivare a tutti gli uomini la salvezza di Gesù. Gesù non era nella barca, perché si era ritirato da solo sul monte “a pregare”. Ancor più quella barca somiglia alla Chiesa di oggi: Gesù infatti non lo vediamo; egli è seduto alla destra del Padre dove intercede per noi, e noi abbiamo l’impressione di essere soli, di doverci salvare dal vento del mondo, che soffia minaccioso, con le sole nostre forze, con stratagemmi e accorgimenti da inventare. Può Gesù aver abbandonato i suoi nel momento del pericolo? Può averci lasciati sapendo che siamo deboli e tentati dagli stessi spiriti che dominano e straziano il mondo? Certamente no. Ecco che i discepoli lo vedono, pur senza riconoscerlo. Lo vedono là dove nemmeno possono immaginare di vederlo. Egli cammina sull’acqua agitata. La paura dei discepoli aumenta. Non è proprio così che succede a noi, quando vediamo che Gesù è proprio là dove c’è il pericolo, dove ci sono i nostri nemici, dove vengono pensati con astuzia i metodi per eliminare la Chiesa dalla faccia della terra e dal cuore dei credenti? Le situazioni difficili sono l’occasione che egli usa per raggiungerci di nuovo e manifestarci la sua presenza potente ed efficace. Così non abbiamo mai motivo di temere, mai motivo di cadere nella tristezza, e nemmeno nella lamentela.
Il vangelo ci narra poi la reazione di Pietro, che chiede di imitare Gesù, cioè di camminare anche lui sull’acqua. Pietro però non sa ancora che, per camminare sull’acqua incontro a Gesù, è necessario ignorare il vento, anche se forte, anche se tutto contrario, e tener d’occhio solo il Signore andando decisamente verso di lui. Per imitare i passi di Gesù è necessario che non ci lasciamo spaventare dalle inimicizie del mondo né che da esse ci lasciamo influenzare la volontà e la decisione di avvicinarci a lui. Non siamo noi, non è la Chiesa che vince il mondo: solo Gesù e la fede in lui, con la volontà decisa di rimanergli uniti, ci salva dalla tempesta dei venti delle ideologie e delle calunnie e inimicizie sempre presenti attorno ad essa.
Pietro è stato bagnato dall’acqua: è scuola per ciascuno di noi. Impariamo a non presumere, a non dare importanza al pensiero del mondo, e a gridare subito a Gesù con una preghiera decisa e costante nel caso per un attimo cedessimo allo scoraggiamento o alla lamentela o alla sfiducia. La fede sarà perseverante. Con la fede decisa che non si lascia vincere, aiuteremo anche quelli che hanno rifiutato Gesù, quando si accorgeranno di essere “stanchi e oppressi” dalle tristezze del peccato e del mondo.
A cura della Casa di Preghiera S.Maria Assunta – Tavodo -Via della Pieve, 3 – 38078 SAN LORENZO DORSINO – TN
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XIX Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
- Colore liturgico: Verde
- 1 Re 19,9.11-13; Sal.84; Rm 9, 1-5; Mt 14, 22-33
Mt 14, 22-33
Dal Vangelo secondo Matteo
[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».
Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 13 – 19 Agosto 2017
- Tempo Ordinario XIX, Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
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