Il commento alle letture del 12 Ottobre 2018 a cura del sito Dehoniane.
XXVII settimana del tempo ordinario II settimana del salterio
Il più forte
La presenza del male nel mondo, un male che si impossessa del cuore dell’uomo e semina attorno a sé veleno di morte, provoca continuamente la fede del credente, generando a volte angoscia e tristezza. Il credente sa che il male non viene da Dio: c’è una responsabilità dell’uomo, ma ci sono anche una forza e una presenza che superano l’uomo, lo strumentalizzano e lo rendono vittima. La Scrittura ci presenta alcuni nomi di questa potenza inquietante: «Beelzebùl, capo dei demòni» e «Satana» (Lc 11,15.18), oppure viene chiamato semplicemente «il diavolo» o «spirito impuro».
Sono tutte espressioni che indicano una potenza che si contrappone a Dio, che agisce per dividere e frantumare il progetto di Dio sull’uomo e sulla creazione, che intacca e contamina l’immagine di Dio nell’uomo. A volte sem bra che la potenza di questa presenza malvagia abbia la me glio su Dio, tanto da sostituirsi all’immagine di Dio nel cuore dell’uomo: è l’idolatria in tante forme che intacca la relazione con Dio e, dietro a questa, la pretesa del tentatore, di Satana, di diventare il padrone del mondo, di assoggettare la creazione al suo dominio. Questa era la sfida che il diavolo aveva fatto allo stesso Gesù al termine dei quaranta giorni nel deserto: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria […] se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo» (4,6-7). Il rifiuto radi cale che il Figlio di Dio oppone a questa sfida idolatrica è come l’inizio di una sconfitta che frantuma ogni pretesa del tentatore di impossessarsi del mondo e del cuore dell’uomo. La battaglia certamente continua nella storia; il tentatore non si dà per vinto e in mille modi cerca di raggiungere il cuore dell’uomo. Ma la vittoria è già presente nel momento in cui l’uomo crede e si affida alla potenza di Dio.
A coloro che tentavano di stravolgere il senso delle guarigioni compiute da Gesù su uomini e donne posseduti da spiriti impuri, Gesù stesso risponde: «Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio» (11,20). Nei gesti potenti di Gesù irrompe il regno di Dio che pone fine a quello di Satana, l’avversario. Gesù si rivela il più forte che, in uno scontro vittorioso, elimina il guardiano che tiene schiavo l’uomo: «Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino» (11,22).
Gesù toglie ogni forza a colui che pretende di essere il padro ne del mondo, a colui che tiene schiavo l’uomo, ridonando a quest’ultimo la sua piena dignità e libertà di figlio di Dio. L’uomo così è anche liberato dalla paura che questa presenza malvagia crea nella sua vita, perché ha la certezza che essa non può nulla, a meno che sia l’uomo stesso a ridargli la possibilità di prendere possesso della sua vita. Questo è anche il senso della piccola parabola che Gesù utilizza per sottolineare la responsabilità che l’uomo deve assumere in questa lotta contro lo spirito del male. L’immagine della casa spazzata e adorna dalla quale è uscito lo spirito impuro e nella quale può ancora tornare in modo più devastante è un invito anzitutto alla vigilanza. L’uomo che ha fatto l’esperienza della libertà dal potere del male corre il rischio di considerarsi arrivato, immune da altre battaglie o cadute. C’è un solo modo di mantenere alta la guardia contro il nemico.
È la responsabilità di scegliere continuamente da che parte stare. Gesù lo dice molto chiaramente: «Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde» (11,23). Davanti a colui che si rivela come il liberatore dell’uomo, colui che scaccia «i demòni con il dito di Dio», non è possibile una neutralità che si trincera dietro a falsi alibi, come fanno coloro che si illudono di essere immuni da ogni pericolo solo perché possono esibire davanti a Dio una puntuale osservanza della Legge. Paolo lo ricorda ai galati: «Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della Legge, diventando lui stesso maledizione per noi […] perché in Cristo Gesù la benedizione di Abramo passasse ai pagani e noi, mediante la fede, ricevessimo la promessa dello Spirito» (Gal 3,13-14). Solo nella fede in colui che ha distrutto il male sul legno della croce è possibile camminare nella certezza di una liberazione da ogni potere del maligno, e raccogliere la propria vita in quell’unità che è frutto della comunione con Dio.
Rendici disponibili, o Signore, ad accogliere anche oggi la tua parola. Il nostro cuore non si indurisca nell’orgoglio, nell’indifferenza, nella superficialità. Penetri in noi la tua parola, sia essa a giudicare la nostra vita e a renderla conforme alla tua volontà. Amen!
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Lc 11, 15-26
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, [dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio,] alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde.
Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Fonte: LaSacraBibbia.net