Commento al Vangelo del 12 novembre 2017 โ€“ p. Roberto Mela scj

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Cercate la sapienza

Al di lร  delle diverse suddivisioni del libro della Sapienza, scritto in greco ad Alessandria dโ€™Egitto (la seconda cittร  dellโ€™impero romano) probabilmente nel 30 a.C. e non accettato nel canone dei libri sacri accolti dallโ€™ebraismo, la maggior parte degli studiosi vede nei cc. 1โ€“6 lโ€™invito accorato a ricercare la Sapienza.

La meditazione si sofferma sulla vita umana e sul giudizio escatologico, contrapponendo il pensiero e la vita del giusto a quello sbagliato e dissennato degli ingiusti.

Il clima culturale in cui ha visto la luce il libro รจ quello del giudaismo alessandrino, che vuole promuovere se stesso allโ€™interno della cultura ellenistica, mostrando che la sapienza dei propri patriarchi precede di gran lunga quella del tempo presente.

Finalitร  ulteriore del sapiente che scrisse il libro รจ anche quella di formare le nuove leve di cultura ebraica chiamate ad assumere le posizioni chiave a livello religioso, culturale, giuridico e politico. La visuale dโ€™insieme rimane comunque larga, abbracciante ognuno che voglia realizzare la felicitร  vera nella vita.

Lโ€™immagine che fa da sfondo a tutto il libro รจ quella del maestro che istruisce, ammonisce e sprona il discepolo ad accrescere la propria cultura ma anche e soprattutto la visione sapienziale della vita, sorretta dalla fede in YHWH, il Dio di Israele.

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Prima di tesserne lโ€™elogio (Sap 6,22โ€“9,18) e mostrarla allโ€™opera nella storia (Sap 10,1โ€“19,22), lโ€™autore propone un invito accorato a ricercare la sapienza/Sapienza. Egli si rivolge soprattutto ai โ€œgiudici della terra/hรดi krinontes tฤ“n gฤ“nโ€ (1,1), per poi compiere unโ€™inclusione letteraria alla fine della prima parte, rivolgendosi ai โ€œre/basileisโ€ (6,1a), ai โ€œgovernanti di tutta la terra/dikastai peratลn gฤ“sโ€ (6,1b), ai โ€œdominatori di popoli/hoi kratountes plฤ“thous (6,2a), agli orgogliosi (di comandare su molti popoli), a coloro a cui fu donato dal Signore/kyrios e dallโ€™Altissimo/hypsistos โ€œil potere/hฤ“ kratฤ“sisโ€ e lโ€™autoritร  /hฤ“ dynasteiaโ€ (6,3). Ricorda loro che saranno giudicati dal Signore e che sono solamente (!) โ€œministri del suo regno/hypฤ“retaiโ€ฆ tฤ“s autou basileiasโ€ (6,4).

Si deve ricordare che, proprio nel 30 a.C., con la vittoria di Ottaviano su Marco Antonio, lโ€™Egitto divenne provincia romana, con relativo stato giuridico (la kratฤ“sis, presa di possesso, da parte dellโ€™imperatore).

La sapienza necessaria per ben vivere e ben governare la societร  a tutti i livelli va cercata perchรฉ essa รจ splendida e non sfiorisce (6,13).

In un altro libro sapienziale, il libro dei Proverbi, il sapiente afferma che essa รจ creatura dellโ€™Altissimo, esistente fin dallโ€™inizio e addirittura prima della creazione, partecipe della natura di Dio, di cui intride la creazione e lโ€™animo dellโ€™uomo che si apre alla sua accoglienza (cf. Pr 9,22-31). Addirittura gioca con gli uomini, tanta รจ la sua volontร  di renderli veramente felici: ยซGiocavo sul globo terrestre, ponendo le mie delizie tra i figli dellโ€™uomoโ€ฆ Infatti, chi trova me trova la vita e ottiene il favore del Signore; ma chi pecca contro di me fa male a se stesso; quanti mi odiano amano la morteยป (Pr 8,31.36).

Il discepolo del maestro saggio, ebreo ma anche pagano โ€“ specie se รจ destinato a coprire ruoli chiave nella societร  โ€“ deve cercare la sapienza/Sapienza lasciandosi istruire sulle vie dellโ€™Altissimo, amante di tutte le cose che esistono (cf. 11.24), amante della vita (cf. 11,26).

Il suo inizio, il principio, lโ€™archetipo/archฤ“ (Sap 6,17) รจ il โ€œdesiderio di istruzione/paideias epithymiaโ€, che รจ amore, osservanza delle leggi di Dio, garanzia di poter ricevere da lui lโ€™incorruttibilitร  e di essere messi โ€œvicini a Dio/eggysโ€ฆ Theouโ€ (cf. 6,17-19). ยซDunque, il desiderio della sapienza innalza al regnoยป (6,20). Per regnare sempre, i โ€œdominatori di popoli/tyrannoi laลnโ€ e coloro che si compiacciono di troni e di scettri devono perรฒ ascoltare e obbedire a un consiglio/comando del saggio: โ€œOnorate la sapienza/ timฤ“sate sophianโ€ (6,21).

Lโ€™ideale greco era quello di poter seguire il percorso formativo e acquisire lโ€™istruzione ellenistica ritenuta completa: la paideia. Il sapiente ebreo propone anchโ€™egli la paideia, illuminata perรฒ dalla fede e responsabile di fronte non solo agli uomini, ma al giudizio dellโ€™Altissimo, che solo puรฒ donarla.

La sapienza si lascia trovare

Anche nellโ€™Antico/Primo Testamento la grazia precede lโ€™etica e il dono viene prima del compito. Cosรฌ รจ della sapienza/Sapienza. Il saggio ricorda che essa non solo va ricercata, ma va accolta perchรฉ precede la ricerca dellโ€™uomo. Per essa vale la pena alzarsi presto la mattina, ma essa โ€“ come una cameriera o una badante che attende lโ€™inizio del turno di lavoro โ€“ si trova giร  seduta sui gradini della casa la mattina molto presto.

Essa si lascia vedere, si lascia trovare da coloro che la amano e percepiscono che senza una vera scala dei valori non si va da nessuna parte, e chi si ribella alla sapienza ยซfa male a se stesso; quanti mi odiano amano la morteยป (Pr 8,36).

La sapienza โ€“ arte del ben vivere e del ben governare โ€“ non vuol tenere nessuno minorenne, ma si aggira nella cittร  degli uomini apparendo benevola e collaborativa in ogni progetto (di bene, sโ€™intende) (6,16). Colui che, per ricercarla, non solamente si alza presto la mattina ma โ€œveglia, rubando il tempo al sonno/agrypneลโ€ (6,15b), โ€œsarร  presto senza affanni/tacheลs amerimnosโ€.

Gesรน, la Sapienza che ยซรจ stata riconosciuta giusta per le opere che essa compieยป (Mt 11,19), invita alla serenitร , occupandosi delle cose del mondo, ma senza pre-occuparsene (cf. Mt 6,25-34), in modo che esse non soffochino la parola di Dio che vuole crescere (cf. Mc 4,19). La sapienza/Sapienza stessa โ€œva in cerca /perierchetai zฤ“tousaโ€ di chi รจ degno di essa, cioรจ di colui che si apre ai suoi disegni secondo il progetto divino, la sua arte di vivere, il suo modo di esercitare il potere politico e giudiziario.

La sapienza va in cerca

La sapienza va cercata, ma a ben guardare, รจ essa stessa che ci previene, insegnando la vita costruttiva, ordinata secondo una giusta scala di valori secondo i quali interpretare e vivere la vita, le relazioni, il lavoro. Chi si lascia trovare da chi vuol farsi trovare realizzerร  un cortocircuito positivo di vita buona e piena, divina. In effetti, chi cerca la sapienza/Sapienza, cerca il Signore: ยซAmate la giustizia, voi giudici della terra, pensate al Signore (phronฤ“sate peri tou kyriou) con bontร  dโ€™animo e cercatelo con cuore semplice. Egli infatti si fa trovare da quelli che non lo mettono alla prova, e si manifesta a quelli che non diffidano di luiยป (Sap 1,1-2).

Svegli e pronti

โ€œPensate al Signore/phronฤ“sate peri tou kyriouโ€, ammoniva fin dallโ€™inizio della sua opera lโ€™autore del libro della Sapienza (Sap 1,1). E, mentre cinque delle dieci vergini protagoniste della parabola di Gesรน sono โ€œstolte/mลraiโ€, le altre cinque sono โ€œsagge/phronimoiโ€.

 Lโ€™evangelista Matteo รจ un pastore pieno di premura e catechisticamente โ€œetichettaโ€ volentieri fin dallโ€™inizio i suoi personaggi, โ€œmostrandoโ€ da subito chi รจ nel giusto e chi nel torto, di modo che il lettore si orienti subito nelle sue scelte, seguendo la via della sapienza e della veritร  proposta da Gesรน.

Gesรน sta avviandosi ormai al dono totale di sรฉ. Sta vivendo i suoi ultimi giorni nella โ€œcittร  (gr. polis) del grande Reโ€ (Mt 5,35; cf. Sal 48,3b: ยซIl monte Sion, vera dimora divina, รจ la capitale (ebr. qiryat/gr. polis) del grande reยป. Egli รจ il figlio del re di cui si stanno per celebrare le nozze (cf. Mt 22,1-14). Come il โ€œgiudiceโ€ Sansone, egli vuole entrare dalla sua sposa, nella sua camera (cf. Gdc 15,1).

Gesรน, perรฒ, non morirร  per far morire i nemici come aveva fatto Sansone che si suicida portando con sรฉ i capi filistei e tremila persone che lo torturavano per burla (cf. Gdc16,21-30). ยซFurono piรน i morti che egli causรฒ con la sua morte di quanti aveva uccisi in vitaยป, commenta lโ€™autore del libro dei giudici (Gdc 16,30).

Gesรน, al contrario, โ€œpone/dona/tithฤ“sinโ€ la propria vita (cf. Gv 10,11) affermando: ยซIo sono venuto perchรฉ [le pecore/gli uomini] abbiano la vita e lโ€™abbiano in abbondanzaยป (Gv 10,10).

Matteo lo ricorda, con una nota piรน โ€œteologicaโ€ che cronachistica: ยซEd ecco, il velo del tempio si squarciรฒ in due, da cima a fondo, la terra tremรฒ, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono. Uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella cittร  santa e apparvero a moltiยป.

Nei giorni decisivi della vita occorre stare ben svegli, attenti, vegliare. Alla vigilia del matrimonio molti non riescono a dormireโ€ฆ Per questo gli ultimi discorsi di Gesรน, per illustrare lโ€™attenzione sapienziale con cui va accolto il regno che cresce nella storia, ma รจ portato a pienezza dal Padre come ereditร  preparata ยซfin dalla creazione del mondoยป (Mt 25,35), invitano con forza alla vigilanza e alla responsabilitร .

Attenti ai segni premonitori, che nella cittร  degli uomini e nella Chiesa emettono le foglie tenere della vita nuova (cf. Mt 24,32-36), occorre vegliare (egrฤ“goresen, Mt 24,43) ed essere pronti (ginesthe hetoimoi, Mt 24,44) per non essere sorpresi dal ladro maligno che โ€œperforaโ€ (Mt 24,43) lโ€™abitazione pensata sicura e blindata.

Non รจ tempo per di sbevazzare e fare baldoria, quando si ha il compito di essere โ€œamministratori delegatiโ€ del popolo di Dio (cf. Mt 45-51), quando si aspetta la visita del โ€œpadrone dellโ€™aziendaโ€, che ha piena libertร  di โ€œtardareโ€ (chronizei, Mt 24,48; cf. 25,5).

Le vergini stolte e sagge

Tutte e dieci le vergini damigelle dโ€™onore si assopiscono e si addormentano (ekatheudon), aspettando il ritorno dello sposo dalla casa dove รจ andato a prendere la sua sposa. La vita รจ dura per tutti, anche per chi ama ed รจ amico dello sposo ed ยซesulta di gioiaยป solo a sentire la sua voce (cf. Gv 3,29).

La stanchezza si fa sentire, mentre si testimonia nelle cittร  pietrificate da relazioni false, vuote o assenti, strumentalizzate dal materialismo pratico. La โ€œdisattenzioneโ€ regna sovrana, lo sguardo fisso sul telefonino.

Vale anche oggi la domanda fatta a Gesรน: ยซGli disse Giuda, non lโ€™Iscariota: โ€œSignore, come รจ accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?โ€ยป. Lo sposo โ€œtarda/chronizontosโ€ (Mt 25,5) e arriva ยซnel pieno della notteยป (U. Luz), nellโ€™ora della massima stanchezza.

ยซEcco lo sposo, andategli incontro!ยป, qualcuno grida, forse piรน sveglio di altri. Ma anche le cinque vergini sagge /phronimoi erano sveglie nel โ€œprofondoโ€ del loro cuore. ยซMi sono addormentata (Egล katheudล, cf. Mt 25,5), ma veglia (agrypnei) il mio cuore. Un rumore! La voce del mio amato che bussaยป (Ct 5,2).

Tutte le damigelle โ€œsi destarono/risorsero/ฤ“gerthฤ“sanโ€ allโ€™unisono; lโ€™assopimento e il sonno termina per tutte in un lampo. Il cuore e il tesoro, perรฒ, non sono uguali per tutte. ยซDovโ€™รจ il tuo tesoro, lร  sarร  anche il tuo cuoreยป (Mt 6,21). Gli stracci imbevuti di olio e attorcigliati intorno ai bastoni sono pronti in un attimo, le fiaccole sono riaccese. La sorpresa รจ amara perรฒ per chi non รจ stato avveduto, per chi non รจ stato saggio (phronimos) e quindi non puรฒ essere โ€œpronto (hetoimos) per andare incontroโ€ allo sposo che viene ora, e alla fine dei tempi. รˆ lโ€™incontro decisivo, critico, definitivo, escatologico.

Lโ€™olio di riserva non cโ€™รจ per le stolte; abbonda invece al sicuro nei vasi (aggeion โ€œvaso, contenitore, recipienteโ€, non necessariamente โ€œpiccoliโ€) per le sagge. La riserva di provviste di grano, orzo, olio e miele salvรฒ dalla morte dieci uomini al cospetto di Ismaele, spietato uccisore del governatore della provincia di Giuda, Godolia, e di altri uomini (cf. Ger 41,8). Lโ€™olio esaurito รจ invece segno che la cittร  รจ devastata, e non cโ€™รจ piรน speranza di sopravvivenza (cf. Gl 1,10).

Le vergini damigelle sagge hanno portato con sรฉ lโ€™olio in piccoli vasi, memori della parola detta da Gesรน ai Dodici, ai discepoli e alla folla allโ€™inizio del Discorso della Montagna: ยซCosรฌ risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perchรฉ vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che รจ nei cieliยป (Mt 5,16).

Lโ€™olio fornisce la capacitร  di far luce. Le โ€œopere buoneโ€, le opere della fede e dello Spirito chiarirร  san Paolo โ€“ sono i semplici gesti dโ€™amore quotidiano, gratuiti e โ€œtrasparenti a Dioโ€, quelli che fanno luce nella vita, costituiscono ed esprimono la vitalitร  della fede, assicurano la preparazione di fondo, remota per lโ€™incontro finale con lo sposo. รˆ la vita impregnata di Spirito di figli che ha bisogno solo di essere ravvivata nel momento decisivo.

In piena notte, nelle cittร  del Medio Oriente, si puรฒ ancora trovare di tutto. Anche nel Primo Mondo, nei desolanti negozi aperti H24. Le damigelle sagge mandano al mercato notturno le stolte, non per algida cattiveria, gelosia o avarizia. Non sono le โ€œacide zitelleโ€ citate da papa Francesco. Lโ€™accoglienza dello sposo puรฒ correre il rischio di un fiasco totale, con vergogna generale. Cosรฌ vanno le storie del mondo, cosรฌ vanno le parabole.

Le damigelle sagge sono forse un poโ€™ brusche, ma realiste. Cercano di salvare almeno metร  delle luminarie, per il corteo delle fiaccole e forse anche una possibile โ€œdanza delle fiaccoleโ€ (J. Jeremias). La festa nuziale non puรฒ finire nel buio totale!

Le pronte
Il significato profondo delle parole delle vergini damigelle sagge va letto pensando al referente esterno al racconto parabolico. Se nella realtร , affrettandosi al massimo, si puรฒ anche trovare lโ€™olio in piena notte, lโ€™esclusione dallโ€™entrata alla festa nuziale delle vergini stolte ritornate di corsa con lโ€™acquisto fatto in extremis, rivela che Gesรน sta parlando dโ€™altro. Allโ€™incontro decisivo, ultimo, con lo Sposo, entra solo chi รจ โ€œprontoโ€. Le damigelle che entrano alla festa con gli sposi non sono chiamate sagge, ma โ€œle pronteโ€ (hai hetoimai, v. 10). Alle โ€œnon pronteโ€ lo sposo dice di non conoscerle e le esclude, chiudendo loro la porta in faccia.

Ci sono cose che non si possono dare agli altri. Al momento decisivo della mia vita non posso dare la mia vita al posto della vita di un altro. Non posso vivere al posto di nessuno, anche della persona piรน cara. Ognuno รจ responsabile della sua vita che deve essere luminosa, sempre pronta, con una preparazione di fondo e una โ€œrifinituraโ€ finale richiesta, ad esempio, ad ogni atleta che voglia essere tale, e โ€œfare i tempiโ€ che gli permettono di andare alle Olimpiadi, ai campionati mondiali di specialitร , alle corse che fanno punti.

Lโ€™atleta โ€œpreparatoโ€ e โ€œprontoโ€ รจ se stesso, corrisponde alla sua natura, a ciรฒ che gli piace. A ciรฒ lo rende felice, giร  adesso. Alla fine della gara si vedrร , ma lui ha fatto in coscienza tutto quello che poteva. Ha dato tutto.

โ€œLe pronteโ€ entrarono con lo sposo alle nozze (e la porta fu chiusa).

Tutte le damigelle sono invitate, metร  โ€œeletteโ€ perchรฉ โ€œpronteโ€.

Ne va della mia felicitร . Val la pena avere la riserva.

Sono le nozze dellโ€™Agnello, del figlio del re.

ยซAscolta, figlia, guarda, porgi lโ€™orecchio: dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre; il re รจ invaghito della tua bellezza. รˆ lui il tuo signore: rendigli omaggioโ€ฆ Entra la figlia del re: รจ tutta splendore, tessuto dโ€™oro รจ il suo vestito. รˆ condotta al re in broccati preziosi; dietro a lei le vergini, sue compagne, a te sono presentate; condotte in gioia ed esultanza, sono presentate nel palazzo del reยป (Sal 45[44], 1112.14-16).

Entra!

Tutti โ€œprontiโ€!

Commento a cura di padre Roberto Mela scj โ€“ Fonte del commento: Settimana News

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