“Di te ha sete l’anima mia”, “ti benedirò finché io viva”! Con queste parole del salmo rispondiamo all’annuncio della prima lettura, che parla della Sapienza, e ne parla come fosse una persona con cui desideriamo ardentemente vivere. La mia anima, cioè io nel profondo del mio cuore, ho sete, ho il desiderio vivo di godere della vera sapienza. La Sapienza è quella di Dio, e facilmente riusciamo ad identificarla con il suo Spirito o con la sua Parola, il Verbo eterno che ci viene incontro, anzi, che ci viene a cercare: infatti noi siamo preziosi ai suoi occhi!
“Chi veglia per lei sarà presto senza affanni”: ecco perché si dirigono alla Sapienza i nostri pensieri e i nostri desideri. Nel nostro cuore non saranno importanti i desideri di cose materiali, finalizzati al nostro benessere fisico: resteremmo in balia di ciò che piace ai nostri sensi, o delle ambizioni, e quindi degli apprezzamenti o delle critiche altrettanto effimere degli altri uomini. Tenendoci a contatto con la Sapienza, riflettendo su di essa, desiderandola, cercandola, maturiamo interiormente una forza nuova, la libertà da tutto e da tutti, una serenità invidiabile. Chi con sincerità cerca la Sapienza si troverà immerso nel cuore di Dio, da cui essa proviene!
La riflessione e il desiderio della Sapienza ci prepara ad ascoltare la parabola di Gesù. In essa egli mette a confronto due gruppi di persone. Sono due gruppetti di ragazze “vergini”, cinque e cinque, le une diverse dalle altre per il loro modo di fare.
Le prime cinque sono definite stolte: mancano di Sapienza! La loro stoltezza consiste nel non far nulla per prepararsi a ciò che sta per accadere. L’avvenimento, che esse attendono, è l’arrivo dello sposo che accompagneranno quando celebrerà le sue nozze. Esse sanno che egli deve venire, ma non fanno nulla per essere pronte al suo arrivo! Ciò significa che non coltivano amore per lui, non vivono in vista della sua venuta e delle sue nozze; esse rimangono attente alle proprie cose, immerse nella propria superficialità, trattenute nelle proprie comodità.
Le altre sono “sagge”: prima di farsi prendere dal sonno, com’è naturale all’arrivo della notte, a differenza delle prime, prevedono tutto, e, oltre le proprie lampade, preparano l’olio da usare nel caso dovesse prolungarsi l’attesa. Nessuna di esse infatti conosce l’ora dell’arrivo dello sposo. Quando si leva il grido che annuncia il suo arrivo, proprio a mezzanotte, queste sono pronte. Esse sono pronte ad accompagnare con la luce della loro lampada i passi di colui che dona la sua vita alla sposa con cui celebra le nozze! Le stolte invece devono ancora andare a comprare l’olio, per di più in un momento in cui non è facile trovarlo! E nessuno può risparmiare loro questa fatica!
Possiamo comprendere cosa vuole comunicarci Gesù. Molte volte, anche con altre parabole, egli ha insistito a dire a tutti che bisogna essere pronti! Di che prontezza si tratta? Evidentemente è pronto chi accoglie lui, il Salvatore, l’inviato di Dio, colui di cui il Padre si compiace! Chi lo accoglie, e ubbidisce alla sua Parola, e si fa portatore del suo Spirito, costui sarà pronto in ogni momento ad accompagnarlo!
Non attendere: fa subito tutti i passi possibili per divenire «suo», suo discepolo, suo imitatore, suo amico! Non aspettare a convertirti! Non aspettare: egli potrebbe adoperarti subito, egli ti potrebbe chiedere tra poco la tua disponibilità. Se in te l’amore per lui non è vivo, se tu devi ancora decidere di donarti a lui, l’occasione propizia passerà e rimarrai nel tuo buio, nella tua solitudine, e in te crescerà il senso dell’inutilità e la disperazione! Nessuno può rispondere al tuo posto. Tu puoi chiedere agli altri che preghino per te: ma se tu non ti decidi di appartenere a Gesù, a che servirebbe la preghiera anche di molti?
Nella seconda lettura San Paolo dice una parola a proposito della morte dei credenti. Abbiamo commemorato da poco i nostri defunti, conoscendo proprio quello che ci dice oggi l’apostolo. Dal momento che Gesù è risorto, la risurrezione è divenuta la nostra speranza. Egli ci radunerà per stare sempre con lui, e formeremo l’assemblea che loda Dio nell’eternità! Questa rivelazione ci permette di essere sereni e contenti quando pensiamo alla nostra morte o quando qualcuno di noi muore: egli non è sparito o finito nel nulla, ma vive con il Signore, e attende che lo raggiungiamo nella stessa vita eterna e gloriosa!
Questa certezza diviene il fondamento di quella sapienza che ci fa intelligenti in ogni momento della vita! Colui poi che sa anche com’è bello il traguardo, fa di tutto per non perdere la strada! Gesù è il traguardo ed è la strada: lo voglio amare subito, subito lo voglio ascoltare. Sarò ricco di sapienza, ricco della sua Parola, quando arriverà!
È tradizione che in questa domenica ringraziamo il Padre per ogni beneficio anche materiale che ci ha elargito. Lo ringraziamo per i frutti della terra e per la sua benedizione al nostro lavoro, con cui abbiamo potuto sostentarci e anche pensare ad aiutare qualcuno. Il ringraziamento è sempre gradito a Dio: esso ci fa umili e ci apre il cuore ad essere caritatevoli. Diciamo il nostro grazie con tutto il cuore!
A cura della Casa di Preghiera S.Maria Assunta – Tavodo -Via della Pieve, 3 – 38078 SAN LORENZO DORSINO – TN
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XXXII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
- Colore liturgico: Verde
- Sap 6, 12-16; Sal.62; 1 Ts 4, 13-18; Mt 25, 1-13
Mt 25, 1-13
Dal Vangelo secondo Matteo
1Allora il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. 2Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; 3le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; 4le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. 5Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. 6A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. 7Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. 8Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. 9Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. 10Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. 11Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. 12Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. 13Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 12 Novembre – 18 Novembre 2017
- Tempo Ordinario XXXII
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A
- Salterio: sett. 4
Fonte: LaSacraBibbia.net
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