Impariamo a guardare in alto
Ricordo bene una gita a Verona fatta con un gruppo di adolescenti ai quali facevo da guida non tanto tempo fa. Durante la mezza giornata di cammino in mezzo alle strade e monumenti in una bellissima giornata di sole, mi รจ capitato piรน volte di richiamare i ragazzi che singolarmente o a piccoli gruppi erano piegati sui loro cellulare per giocare o messaggiare. Mi spiaceva molto che mentre facevo loro notare le bellezze che avevano attorno, loro invece erano โprigionieriโ di altri interessi piegati sul piccolo schermo che avevano in mano.
Li ho invitati piรน volte, specialmente quelli piรน resistenti, a rimettere in tasca il telefono o ad usarlo per fotografare le cose, per alzare lo sguardo e godere di cose cosรฌ artisticamente belle e uniche. Ma mentre facevo cosรฌ mi veniva da pensare quante volte io stesso, prigioniero del mio inseparabile telefono, sono stato distratto e non ho visto quello che mi stava attorno e soprattutto chi mi stava attorno.
Eโ facile qui cadere in una condanna dei mezzi di comunicazione moderna, che รจ inutile e tutto sommato stupida. Semmai รจ sempre bene verificare come usiamo questi mezzi, ma soprattutto quale รจ il mio e nostro atteggiamento nei confronti della realtร che sta attorno a noi, ma anche โsopraโ di noi in senso piรน spirituale.
Pietro, Giacomo e Giovanni sono portati da Gesรน su questo monte alto per una lezione di apertura mentale.
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Non hanno telefonini che li possano distrarre, ma hanno una chiusura mentale creata dalla paura umana di non vedere futuro in Gesรน e nella loro missione. Sono impauriti perchรฉ il loro Maestro sembra sempre piรน orientato alla sconfitta per via delle scelte che fa verso i piรน lontani, per la scelta di povertร nellโazione, e per la crescente opposizione da parte dei religiosi del suo tempo.
Potremmo dire che la mentalitร che genera i sentimenti dei discepoli non รจ molto distante da quella del diavolo tentatore, che aveva tentato Gesรน sul monte altissimo da cui si vede in basso ogni regno della terra, facendo intuire che la soluzione di tutto sembra proprio lโavere potere e gloria.
Ecco allora che Gesรน porta i discepoli sempre su un monte ma non per guardare in basso e ripiegarsi su di se stessi, ma per imparare a guardare in alto e oltre.
Gesรน vuole insegnare che dopo la sconfitta della croce cโรจ la vita, e anzi la croce non sarร una sconfitta ma la vittoria dellโamore. Gesรน vuole insegnare ai suoi discepoli che Dio รจ dalla sua e dalla loro parte, e che quello che sta succedendo รจ pienamente nel piano di Dio (Mosรจ e Elia, che parlano con Gesรนโฆ lo confermano come due testimoni).
Pietro che ancora una volta si mostra testardo come una pietra, vorrebbe trasformare quel luogo in un altro luogo di culto e puramente simbolico (โfacciamo qui tre capanneโฆ come la festa ebraica detta โdelle capanneโ), ma proprio la voce di Dio che misteriosamente li avvolge, indica a Pietro e agli altri che รจ Gesรน quello da ascoltare, sempre, in ogni situazione, credendo che anche in mezzo alle sconfitte, povertร e alla croce, Gesรน rimane quella la via da seguire che porta a Dio.
Gli apostoli sono chiamati ad aprire di piรน gli occhi e ad allargare i loro orizzonti mentali e spirituali. Non รจ una sforzo facile, perchรฉ sono stati abituati a vedere solo se stessi e i loro piccoli orizzonti.
โQuesti รจ il Figlio mio, lโamato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltateloโ รจ un invito fatto anche a me e a tutti noi oggi, che pur avendo i mezzi per vedere molte piรน cose che ai tempi di Gesรน, spesso siamo prigionieri lo stesso di vedute piccole e rivolte โin bassoโ
Tutto il tempo che dedichiamo allo spirito, alla lettura e conoscenza del Vangelo, alla preghiera, non รจ tempo perso e inutile, ma al contrario tempo in cui impariamo a guardare in alto per scoprire realmente la bellezza di Gesรน che ci avvolge e dร una luce nuova alla nostra vita.
Magari anche una app sul telefono con il Vangelo ci puรฒ aiutare in questo, e forse anche una chat in cui non solo critichiamo o lanciamo messaggi futili e di odio, ma ci mettiamo in contatto con idee diverse dalle nostre, anche per approfondire la nostra fede. Magari con il telefonino riusciamo a conoscere meglio quello che ci circonda e diventiamo meno superficiali.
Quindi non รจ il mezzo tecnologico che fa problema, ma la nostra voglia e impegno ad elevare di piรน lo sguardo verso il fratello che abbiamo vicino e verso Dio che abbiamo sopra di noi.
Diamo tempo alla preghiera come sentiero che ci porta anche solo per qualche momento piรน in alto, cosรฌ dal monte della nostra fede vediamo noi stessi con una luce nuova, quella vittoriosa di Gesรน.
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Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 12 marzo 2017 anche qui.
II Domenica del Tempo di Quaresima
- Colore liturgico: Viola
- Gn 12, 1-4; Sal. 32; 2 Tm 1, 8-10; Mt 17, 1-9
Mt 17, 1-9
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesรน prese con sรฉ Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillรฒ come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosรจ ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesรน: ยซSignore, รจ bello per noi essere qui! Se vuoi, farรฒ qui tre capanne, una per te, una per Mosรจ e una per Eliaยป. Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprรฌ con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: ยซQuesti รจ il Figlio mio, lโamato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltateloยป.
Allโudire ciรฒ, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesรน si avvicinรฒ, li toccรฒ e disse: ยซAlzatevi e non temeteยป. Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesรน solo.
Mentre scendevano dal monte, Gesรน ordinรฒ loro: ยซNon parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dellโuomo non sia risorto dai mortiยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 12 โ 18 Marzo 2017
- Tempo di Quaresima II, Colore viola
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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