In veritร subito aggiunge: ยซNon sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimentoยป. Ed รจ proprio il โcompimentoโ della Legge il cuore di questo brano evangelico. Per Gesรน compiere la Legge vuol dire diventare ยซperfetti come รจ perfetto il Padre vostro celesteยป (v. 48). Avendo presente questo esigente obiettivo non fa meraviglia ascoltare lโammonizione che apre lโodierna pericope: ยซSe la vostra giustizia non supererร quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieliยป. ร a dire che essere buoni alla pari dei farisei vale non esserlo per nulla. La giustizia dei farisei viene giudicata da Gesรน cosรฌ poco grande, che nemmeno basta per entrare nella salvezza. ร un giudizio durissimo, che non puรฒ non stupire se si tiene conto che il fariseismo del tempo agli occhi dei piรน era cosa assolutamente rispettabile e rispettata.
Eppure la giustizia dei discepoli del Vangelo deve essere superiore, e di molto, a quella dei farisei. Gesรน non intende parlare qui di una maggiore quantitร di precetti da osservare. In altra parte del Vangelo rimprovera i farisei: ยซGuai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabiliยป (Lc 11,46). Egli parla di una giustizia diversa, una giustizia che non va neppure confusa con quella di cui si tratta sul piano legislativo. La giustizia di cui parla Gesรน va collegata allโagire di Dio, il quale non si comporta come un freddo calcolatore che bilancia il dare e lโavere, le colpe e i meriti. Dio agisce con un cuore grande e misericordioso. La giustizia di Dio, potremmo dire, รจ andare oltre ogni limite, anche quello della legge.
Il problema non รจ nel rapporto tra precetto e osservanza, bensรฌ tra amore e indifferenza, o se si vuole, tra calore e freddezza. Non รจ in gioco, infatti, la semplice osservanza delle leggi, che รจ semplicemente una sorta di primo gradino nella scala della convivenza, bensรฌ la vita stessa della comunitร .
Il primo tema che Gesรน tocca รจ tratto dal quinto comandamento: ยซAvete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrร ucciso dovrร essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrร essere sottoposto al giudizioยป. Come appare chiaro non si tratta di una nuova casistica (con le altre due scansioni: chi dice stupido e pazzo al proprio fratello) o di una nuova prassi giuridica, magari piรน severa della precedente, bensรฌ di un nuovo modo di intendere e di praticare il comandamento del โnon uccidereโ.
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Sono in gioco i rapporti tra di noi e il rapporto con Dio. Essi, vuol dire Gesรน, sono a tal punto importanti da decidere del proprio destino definitivo. ร un modo diverso per dire che lโamore, tra noi e con Dio, รจ il compimento della Legge. In tal senso si tratta di passare, anche verbalmente, da un precetto in negativo allโaffermazione del primato dellโamore. Suona perciรฒ molto lontano dal Vangelo quel detto popolare che tante volte sentiamo ripetere: ยซNon ho fatto male a nessuno; mi sento la coscienza a postoยป. Non รจ questione di non fare il male, quanto piuttosto di fare il bene. Lโamore รจ la giustizia chiesta ai discepoli del Vangelo.
Gesรน giunge a dire: ยซSe dunque tu presenti la tua offerta allโaltare e lรฌ ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lรฌ il tuo dono davanti allโaltare, vaโ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo donoยป. Non dice โse tu hai qualcosa contro tuo fratelloโ, ma โse lui ha qualcosa contro di teโ, per indicare che la riconciliazione va fatta anche se la colpa รจ dellโaltro e non nostra. Ebbene, Gesรน chiede di interrompere persino lโatto supremo del culto per ristabilire lโarmonia del perdono e dellโamicizia. La โmisericordiaโ vale piรน del โsacrificioโ. Il culto, inteso come segno della relazione con Dio, non puรฒ prescindere da un rapporto umanamente serio e amichevole tra gli uomini. ร in questo contesto che va intesa anche lโaffermazione seguente: ยซAvete inteso che fu detto: non commettere adulterioโฆ chiunque guarda una donna per desiderarla, ha giร commesso adulterio con lei nel proprio cuoreยป.
Viene poi la questione del giuramento: ยซAvete anche inteso che fu detto agli antichi: Non giurerai il falsoโฆ ma io vi dico: non giurate affattoยป. La proposta evangelica esclude qualsiasi forma di giuramento nella sua duplice valenza, religiosa e sociale. Il giuramento viene visto come un abuso dellโautoritร di Dio, chiamato a coprire la deficienza di veracitร delle parole e degli impegni umani. Il Signore ha creato lโuomo con la dignitร della parola (purtroppo, anche se motivi storici lo hanno sollecitato, la pratica cristiana ha persino istituito canonicamente il giuramento). Gesรน dice: ยซSia invece il vostro parlare: sรฌ sรฌ, no no; il di piรน viene dal Malignoยป.
Gesรน crede davvero alla parola degli uomini. Cosรฌ si conclude il brano evangelico di questa domenica. Esso ci riporta al principio della parola evangelica, nella sua novitร e nella sua forza. Chi ha mai osato pronunciare parole come queste? Lโapostolo Paolo afferma che si tratta di una ยซsapienza che non รจ di questo mondoยป e aggiunge: ยซQuelle cose che occhio non vide, nรฉ orecchio udรฌ, nรฉ mai entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano. Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spiritoยป (1Cor 2,9-10). ร la consegna ai credenti di una nuova โleggeโ, non fatta di norme o di disposizioni giuridiche, ma di un cuore nuovo, di uno spirito nuovo.
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VI Domenica del Tempo Ordinario โ Anno A
- Colore liturgico: verde
- Sir 15, 16-21; Sal. 118; 1Cor 2, 6-10; Mt 5, 17-37
Mt 5, 17-37
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซNon crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In veritร io vi dico: finchรฉ non siano passati il cielo e la terra, non passerร un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirร uno solo di questi minimi precetti e insegnerร agli altri a fare altrettanto, sarร considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverร e li insegnerร , sarร considerato grande nel regno dei cieli.
Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererร quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: โNon ucciderai; chi avrร ucciso dovrร essere sottoposto al giudizioโ. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrร essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: โStupidoโ, dovrร essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: โPazzoโ, sarร destinato al fuoco della Geรจnna.
Se dunque tu presenti la tua offerta allโaltare e lรฌ ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lรฌ il tuo dono davanti allโaltare, vaโ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto dโaccordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perchรฉ lโavversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In veritร io ti dico: non uscirai di lร finchรฉ non avrai pagato fino allโultimo spicciolo!
Avete inteso che fu detto: โNon commetterai adulterioโ. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha giร commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti รจ motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geรจnna. E se la tua mano destra ti รจ motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geรจnna.
Fu pure detto: โChi ripudia la propria moglie, le dia lโatto del ripudioโ. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone allโadulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: โNon giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramentiโ. Ma io vi dico: non giurate affatto, nรฉ per il cielo, perchรฉ รจ il trono di Dio, nรฉ per la terra, perchรฉ รจ lo sgabello dei suoi piedi, nรฉ per Gerusalemme, perchรฉ รจ la cittร del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perchรฉ non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: โsรฌ, sรฌโ, โno, noโ; il di piรน viene dal Malignoยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 12 โ 18 Febbraio 2017
- Tempo Ordinario VI, Colore verde
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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