Gesù si presenta a noi come il pane disceso dal cielo. Oggi come allora, la tentazione di collegare il riferimento al cielo con qualcosa di distante, quando non addirittura teorico e illusorio può essere molto forte. Tanti tra noi sono abituati a credere solo a quello che vedono, la realtà materiale e tangibile e a decidere di conseguenza delle loro e delle altrui vite.
Cadiamo così facilmente nella mormorazione (come già avevano fatto gli ebrei nel deserto), atteggiamento tipico di chi non si fida e pensa di saperne di più di Dio. Anche i suoi compaesani non colgono nell’umanità di Gesù la rivelazione di Dio, il suo dono e la sua premura per la salvezza del suo popolo.
D’altra parte non è facile entrare in quel mistero di parole che invitano sempre ad andare oltre: oltre i legami di sangue, oltre la famiglia naturale, oltre l’orizzonte del cielo visibile, verso il riconoscimento di una paternità e di un amore più grandi. Gesù vuole portarci a credere che se non accogliamo Lui come il nostro nutrimento, la nostra forza necessaria per affrontare le sfide della vita, moriamo.
Vuole che riconosciamo il Padre come il nostro Dio: un Padre che possiamo incontrare unicamente attraverso di Lui, che si è fatto carne per esserci vicino e comunicarci la sua vita. Dio stesso agisce nei cuori di tutti, ci parla dentro ammaestrandoci e spingendoci verso la vera vita e la luce che è Cristo.
Dio stesso ci dà un cuore nuovo capace di amare e di unirsi a quello di suo Figlio, perché è Lui che ci conduce alla conoscenza del Padre, essendo stato inviato da Lui. Gesù, invitandomi a nutrirmi di Lui per vivere con Lui la comunione con il Padre, mi porta a entrare realmente come figlio amato nel loro progetto di amore per l’uomo, per diventare a mia volta benevolo e misericordioso pane per gli altri.
So accogliere il dono della vita per essere con Lui partecipe della vita eterna che mi vuole donare? So fare memoria dei doni già ricevuti?
Dammi, Gesù, la fame di te. Fa’ che accolga sovente il dono di te, che ti sei fatto Pane per essere cibo per noi, per affrontare con te le sfide della vita di ogni giorno, tenendo sempre davanti agli occhi la luce della meta che ci attende: l’unione gioiosa nella vita eterna.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 12 Agosto 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Verde
- 1 Re 19, 4-8; Sal. 33; Ef 4, 30 – 5, 2; Gv 6, 41-51
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6, 41-51
In quel tempo, i Giudei si misero a mormorare contro Gesù perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?».
Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 12 – 18 Agosto 2018
- Tempo Ordinario XIX
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO