DIO CERCA CASA CON ME
Gv 14,21-26.
Ma il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che io vi ho detto.
Ecco l’umiltà di Gesù, che non pretende di avere insegnato tutto, aver detto tutto, che lascia spazio a noi e allo Spirito, spazio per avanzare, crescere, imparare, inventare.
Perché Dio parla nelle vite, nei problemi, nelle attese, nei dolori e nella bellezza delle persone oggi. Parla con la vita dei suoi figli, e ogni nascita è una profezia.
I dubbi e i problemi del nostro tempo non sono quelli di Gesù, ad essi lui non ha dato e non poteva dare risposte. Lo hanno sperimentato da subito gli apostoli, quando scrivono ai cristiani di Antiochia: “abbiamo deciso, lo Spirito Santo e noi, di cambiare….”
Lo Spirito di Dio abita la Chiesa e ogni credente perché sappiano rispondere creativamente alle nuove sfide, ai conflitti nuovi.
Lo Spirito vuole discepoli geniali e non dei semplici ripetitori.
La Chiesa va’, forte e pronta a cambiare.
Che bella questa Chiesa catturata dal Vento divino! Questo Spirito che convoca tutti. Non investe solo i grandi personaggi, convoca tutti quelli che si sentono toccati al cuore da Cristo, e non finiscono di cercarlo e di amarlo.
Che cercano sentieri dove, come Gesù, si parli con amore dell’amore,
non con astio o voglia di giudizio, ma con tenerezza si parli della tenerezza.
VERREMO E PRENDEREMO DIMORA PRESSO DI LUI.
Qui è l’essenza della vita spirituale: il Signore che vive in noi, noi che viviamo nel Signore. Dio cerca casa. E la cerca proprio in me.
Forse non troverà mai una vera dimora, solo un povero riparo, una stalla, una baracca, ma una cosa sola mi domanda: ESSERE nel cuore UN FRAMMENTO DI COSMO OSPITALE.
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AUTORE: p. Ermes Ronchi
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