Commento al Vangelo del 11 giugno 2017 – Charles de Foucauld

CHARLES DE FOUCAULD:
COMMENTI AL VANGELO DI GIOVANNI

DOMENICA DELLA SANTISSIMA TRINITÀ

MEDITAZIONE NUM. 432
Gv 3, 16-18

«Dio non ha inviato il suo Figlio a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo».

Mio Dio, come sei buono, e che dolce parola… In tutti gli istanti della tua vita mortale, nella santa Eucaristia in cui la continui, nella nostra anima in cui risiedi con la tua divina essenza, non sei come giudice, rifiuti di essere come giudice, tu nostro Creatore, nostro Maestro, nostro Dio, e non vuoi essere se non come «Salvatore», come «amico», come «fratello», come «Sposo»… Come sei divinamente buono e come questa parola è ineffabilmente dolce! Non giudichiamo il nostro prossimo, ma sforziamoci di salvarlo…

[ads2]Come potremmo credere che imitiamo Nostro Signore se, o giudichiamo i nostri fratelli che egli rifiuta di giudicare, o non lavoriamo per salvarli, quando egli non è venuto al mondo se non per questo, come lo dice, e come lo esprime il suo nome «Gesù» Salvatore? Poiché Gesù ci vede nella sua vita mortale, dal tabernacolo, dal profondo della nostra anima, e vuole esservi come nostro Salvatore, nostro fratello, nostro Sposo, teniamogli senza sosta compagnia sia nella sua vita mortale, da dove egli ci vedeva, sia nel tabernacolo, sia in noi stessi, con tutto l’amore dovuto a un tale Salvatore, a un tale fratello, a un tale Sposo!

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La vicenda spirituale di Charles de Foucauld (1858-1916) continua anche oggi ad essere motivo di interesse diffuso tra cristiani e non cristiani, poiché si affida a valori umani sempre più cercati, diventati ormai rari nelle nostre comunità civili: il primato di Dio, le relazioni umane, la cura del prossimo, la qualità della vita ordinaria.Il vangelo rimane la parola più autorevole per introdurre il credente ad una vita autentica. Charles de Foucauld ha sostato a lungo sui testi evangelici, per imparare a vivere in modo fedele un’esistenza degna di essere vissuta: una vita a imitazione di Gesù. Le meditazioni sul vangelo di Giovanni, che egli ha realizzato in Terra santa, possono essere considerate come un insieme di lezioni di vita cristiana, una raccolta di indicazioni pedagogiche per imparare, giorno dopo giorno, a seguire il Signore nella propria condizione di vita, in ascolto delle reali esigenze del mondo d’oggi.

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Santissima Trinità

Gv 3, 16-18
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo:
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 11 – 17 Giugno 2017
  • Tempo Ordinario X, Colore bianco
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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