Se vuoi, puoi guarirmi!
La prima e la terza lettura di oggi ci pongono dinanzi a quello che รจ stato per secoli un vero e proprio incubo, un terribile spettro che suscita repulsione ed orrore: la lebbra.
Il primo testo รจ tratto dal libro del Levitico, in particolare da quella sezione (capp.13-14) che tratta minuziosamente della lebbra: il cap.13 ne descrive la tipologia includendo in maniera piuttosto larga forme diverse (72 ne avrebbe elencato la Mishnah!) di malattie della pelle, di cui molte guaribili; il cap.14 presenta il rituale della purificazione dei lebbrosi e delle case infette.
Eโ evidente il motivo igienico che ispira un comportamento comunitario attento alle malattie infettive. I sacerdoti erano i competenti ad esaminare lโammalato e a diagnosticarne il contagio dichiarandolo โimmondoโ (cap.13,v.3); lo stesso sacerdote avrebbe poi, eventualmente, certificato la guarigione (cap.14, vv.1-4). Nelle societร antiche le norme precauzionali erano effettivamente lโunica difesa possibile verso malattie contagiose, soprattutto se inguaribili; di qui le dure norme esposte nei vv. 45-46: โIl lebbroso colpito dalla lebbra porterร vesti strappate e il capo scoperto, si coprirร la barba e andrร gridando: โ Immondo! Immondo! โ Sarร immondo finchรจ avrร la piaga; รจ immondo, se ne starร solo, abiterร fuori dellโaccampamento.โ
Ma nellโambiente ebraico non si trattava solo di precauzioni igieniche; la forma di marginalizzazione del lebbroso era molto piรน radicale: egli era uno โscomunicatoโ, un escluso dalla comunitร religiosa, dal Tempio e da qualsiasi rapporto con Dio.
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Questo perchรฉ nella mentalitร del tempo la persona umana era vista come un tuttโuno, con una stretta correlazione tra fisicitร e spiritualitร : un corpo corrotto era ritenuto sempre il segno di unโanima viziosa; quindi, secondo la nota โteoria della retribuzioneโ (a ogni delitto doveva corrispondere un castigo e ad ogni azione giusta un premio), ogni malattia o disfunzione fisica era considerata punizione divina per un peccato commesso, cioรจ per una violazione della Legge, che magari era stata fatta involontariamente o senza nemmeno averne coscienza.
Se poi il malato non aveva proprio peccato in nulla, la malattia poteva essere una punizione di peccati commessi dai suoi genitori o perfino dai suoi antenati, come nel caso in cui un avo avesse mescolato sangue ebreo con sangue pagano contraendo un matrimonio โmistoโ e violando cosรฌ la purezza razziale: lโebreo illegittimo era reputato in stato di peccato permanente! Cosรฌ pure i figli di unโunione sessuale illegittima e i loro figli per dieci generazioni!
Insomma, la malattia era sempre indice di peccato e, poichรฉ nella Scrittura si leggeva: โCon quelle stesse cose per cui uno pecca, con esse รจ poi castigatoโ (Sap.11,16), si era giunti addirittura a collegare ogni malattia a un determinato peccato: ad esempio lโidropisia era indice di una colpa di lussuria.
In un quadro del genere la lebbra era considerata il segno massimo del male, la conseguenza dei peccati piรน gravi e infamanti, specie quella che allora era inguaribile e che, visto che distruggeva il corpo a poco a poco, era assimilata alla condizione del defunto; non a caso le prescrizioni riportate sopra (Levit.14, 45) assomigliavano a quelle previste da Ezechiele in caso di lutto (cfr. Ezech.24,17.22).
Giobbe definisce la lebbra โil primogenito della morteโ (Giobbe 18,13); il lebbroso era una sorta di โcadavere ambulanteโ che la tradizione giudaica equiparava al bambino nato morto ed era destinato solo a piangere su se stesso come su un morto; correlativamente, anche la rara eventuale guarigione era ritenuta opera esclusiva di Dio e assimilata alla resurrezione (cfr. 2ยฐRe 5,7)
Ora, se si tiene presente il contesto descritto, si vede subito quale portata sconvolgente riveste il gesto compiuto da Gesรน verso il lebbroso che, violando la Legge, gli si avvicina e, sicuro che il Nazareno ha poteri che solo Dio puรฒ avergli conferito, gli si inginocchia davanti e lo supplica di guarirlo; probabilmente egli ricorda la guarigione dalla lebbra di Naaman il Siro, operata da Dio tramite il profeta Eliseo (cfr. 2ยฐRe 5,1-19) e, rivolgendosi in quel modo a Gesรน, mostra di vedere in Lui il Profeta-Messia per eccellenza.
Il Maestro, mosso a compassione, a sua volta vรฌola scientemente la Legge, non solo accogliendo la richiesta del lebbroso, ma addirittura toccandolo. Ed ecco che accade il contrario di quanto diceva la Legge! Secondo questa, Gesรน sarebbe diventato impuro per aver toccato un lebbroso; accade invece che il lebbroso viene purificato per il contatto e le parole di Gesรน.
Che cosa significa tutto questo? Anzitutto che incontriamo ancora una volta la grande โmisericordia-compassioneโ del Figlio di Dio, che non puรฒ restare indifferente di fronte alla sofferenza fisica e morale dellโuomo; ma in secondo luogo รจ altrettanto evidente una chiara presa di posizione di Gesรน nei confronti della Legge, o meglio di quelle prescrizioni che non erano state ispirate da Dio, ma introdotte da Mosรจ per la โdurezza di cuoreโ degli Israeliti (cfr. Mc.10,4-9).
Se poi, come fa notare G.Ravasi, โalcuni codici antichi qui leggono, invece del verbo della compassione, quello dellโira (orghistheรฌs, v.41a), Gesรน in questo caso si sdegnerebbe contro il male e contro lโemarginazione ingaggiando nei loro confronti una vera e propria sfida (si vedano anche Mc.3,5; 7,34; Gv.11,33.38)โ.
Gesรน รจ venuto infatti a rivelare lโautentica volontร del Padre, facendo piazza pulita di credenze e addirittura di โdogmiโ contrari alla volontร di Dio, come quella โteoria della retribuzioneโ (prima ricordata), che criminalizzava la sofferenza identificandola con la punizione divina, e portava ad assurde e inaccettabili conseguenze.
Tuttavia, se da un lato il Nazareno non osserva certe prescrizioni, dallโaltro ordina al lebbroso da lui guarito di presentarsi ai sacerdoti e di fare quanto dice la Legge di Mosรจ, โa testimonianza per loroโ (v.44). Tale ingiunzione ha vari significati: allโex-lebbroso occorreva un attestato ufficiale dei sacerdoti per essere riammesso nel consorzio civile; questi ultimi a loro volta avrebbero constatato il rispetto di Gesรน per la Legge (in tal caso si trattava di prescrizioni utili per le relazioni sociali) e nello stesso tempo dovevano riconoscere, come il popolo, che lโimmondo era stato perfettamente guarito mediante lโopera di Gesรน.
Ileana Mortari โ Sito Web
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della V Domenica del Tempo Ordinario โ Anno B
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- Colore liturgico: Verde
- Gb 7, 1-4. 6-7;
- Sal. 146;
- 1 Cor 9, 16-19.22-23;
- Mc 1, 29-39.
Mc 1, 29-39
Dal Vangelo secondo Marco
29E subito, usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. 30La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. 31Egli si avvicinรฒ e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciรฒ ed ella li serviva. 32Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. 33Tutta la cittร era riunita davanti alla porta. 34Guarรฌ molti che erano affetti da varie malattie e scacciรฒ molti demรฒni; ma non permetteva ai demรฒni di parlare, perchรฉ lo conoscevano. 35Al mattino presto si alzรฒ quando ancora era buio e, uscito, si ritirรฒ in un luogo deserto, e lร pregava. 36Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. 37Lo trovarono e gli dissero: ยซTutti ti cercano!ยป. 38Egli disse loro: ยซAndiamocene altrove, nei villaggi vicini, perchรฉ io predichi anche lร ; per questo infatti sono venuto!ยป. 39E andรฒ per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demรฒni.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 04 โ 10 Febbraio 2018 2018
- Tempo Ordinario V
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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