La parte migliore che Maria sceglie e che non le può essere tolta è aver ricevuto la grazia della fede: di quell’abbandono a Cristo che dona serenità anche in mezzo alle prove. Non si tratta di opporre vita attiva a contemplativa, ma di sottolineare che Maria ha compreso in profondità cosa significhi essere figli nelle mani del Padre celeste di cui Cristo è l’incarnazione ed il volto.
Poesia
Come vorrei poterti ospitare spesso.
Mi piace prepararmi per te.
Amo preparare qualcosa da portarti.
È così bello fare qualcosa insieme a te.
Farlo nella stessa casa.
Tu che mi racconti tante cose belle e buone.
E io ti ascolto e preparo tutto quello che ti serve.
Vorrei non distrarmi mai.
Vorrei mettere nelle mani tutto quello che ho nel cuore e che ho imparato da te e con te.
Vorrei.
Ma a volte non riesco e soffro da morire.
Perché le mie mani, senza te, sono vuote.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Lc 10, 38-42
In quel tempo, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma Gesù le rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta». Lc 10,38-42
Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù“
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