Partendo da una questione di denaro, proprio dalla logica del dare e dell’avere nella quale spesso i farisei ma anche noi vivevano e viviamo anche la fede ed il rapporto con Dio, Gesù scompagina le nostre attese e ci fa comprendere come perdonare il prossimo, amarlo e rimettere i debiti ai nostri debitori è l’unico modo concreto, autentico e valido di vivere la legge che trova fondamento nell’amore.
Poesia
Davanti alla fine.
Davanti alla paura di rimanere senza casa.
Non c’è cosa che non possa fare.
Non c’è vergogna che mi trattenga.
E sono pronta a mentire e ad aiutare chi poi potrà aiutare me.
Sono buona e onesta finchè va tutto bene.
Se incomincia ad andar male, sono disonesta e scaltra senza vergogna.
Se tu fossi veramente il mio cibo e la mia casa.
Io fare così con te pur di non perderti.
Diventerei scaltra pur di potermi cibare di te.
Diventerei disonesta purchè tu rimanessi la mia casa.
Devo, voglio, amarti di più.
Come se fossi cibo.
Come se fossi casa.
Come se fossi tutto.
E lo sei.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Lc 16, 1-8
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli:
«Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”.
L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”.
Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.
Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù“
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