Commento al Vangelo del 10 Marzo 2019 โ€“ Clarisse di via Vitellia, Roma โ€“ Lc 4, 1-13

Il commento al Vangelo di domenica 10 Marzo 2019 a cura delle Clarisse di via Vitellia a Roma.

ยซAllora gridammo al Signore โ€ฆ e il Signore ascoltรฒ la nostra voceยป (Deut 26,7-8 prima lettura).

ยซMi invocherร  e io gli darรฒ rispostaยป (Salmo responsoriale 90,15).

ยซChiunque invocherร  il nome del Signore sarร  salvatoยป (Rm 10,13 seconda lettura).

Allโ€™inizio del cammino quaresimale, la Parola rinnova anzitutto la fiducia nella possibilitร  di invocare Dio.

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Chiamare il suo Nome, invocarne la presenza al nostro fianco, anche attraverso un grido inarticolato di sofferenza, come quello degli ebrei resi schiavi, รจ la via dโ€™uscita dalla nostra solitudine prima ancora che dalle situazioni penose in cui talvolta ci ritroviamo.

Lโ€™invocazione riannoda il legame vitale con Dio, riapre il cammino della nostra libertร  dallโ€™illusione dellโ€™autosufficienza alla realtร  serena del nostro limite creaturale e filiale, che ha bisogno di aiuto.

Invocare Dio vuol dire consegnare la vita alla fiducia, esprimere le domande vere in fondo al cuore, aprirsi allโ€™ascolto di una risposta che puรฒ sorprendere, dare al tempo la sapienza dellโ€™attesa.

La Parola di oggi dice che Dio risponde con il dono della salvezza alla fede dellโ€™uomo che invoca il suo nome. Ma dice anche che accanto a questa promessa risuona una voce che disorienta la fiducia, servendosi soprattutto dei limiti normali della vita, di fronte ai quali fa luccicare il miraggio di un potere che li annulli. Lโ€™inganno di questa voce sta proprio nel distorcere la realtร  del limite fino a farlo diventare segno evidente che Dio non ci vuole onnipotenti come lui: in questo modo non viene piรน distorto soltanto il senso del limite, ma lโ€™immagine stessa di Dio, il suo volto dโ€™amore verso di noi. Con il risultato di mettere a tacere, con il silenzio del sospetto e della sfiducia, lโ€™invocazione che vorrebbe salire dal cuore.

La lotta spirituale per custodire il nostro legame filiale con Dio contro la seduzione del diavolo รจ lโ€™impegno di ogni giorno ed รจ talmente importante che il vangelo la presenta tra le prime cose che Gesรน affronta.

Dopo il Battesimo nel Giordano, cโ€™รจ il tempo della prova, in cui alla Parola del Padre: ยซTu sei il mio figlio predilettoยป (Lc 3,22), fa eco una voce distorta, che vuole vagliarne a modo suo la veritร : ยซSe tu sei Figlio di Dio, allora trasforma i sassi, salta nel vuotoโ€ฆ!ยป. Lโ€™identitร  di Figlio, manifestata a Gesรน nel contesto del suo atteggiamento umile e solidale con la folla dei peccatori, viene riproposta come un titolo di privilegio da usare per sรฉ.

Contro ogni tentativo del diavolo, Gesรน oppone la veritร  del suo essere Figlio di Dio, fondata sulla fedeltร  al volto di amore del Padre rivelato nella storia.

Anche noi, con Gesรน e come Gesรน, siamo chiamati a custodire il frutto del battesimo che ci ha resi figli del Padre e a vivere bene la nostra lotta spirituale. Questa รจ infatti il luogo decisivo della familiaritร  con Dio e dellโ€™intimitร  con Gesรน; in essa cresciamo come veri figli che riconoscono la voce buona dello Spirito, parlano la sua stessa Parola, si specchiano nel volto del Figlio e fanno dimora nellโ€™amore del Padre.

Papa Francesco nella Gaudete et exsultate (n.158), parlando della vita cristiana come di un combattimento permanente che richiede forza e coraggio, scrive che ยซquesta lotta รจ molto bella, perchรฉ ci permette di fare festa ogni volta che il Signore vince nella nostra vitaยป, e piรน avanti: ยซGesรน stesso festeggia le nostre vittorieยป (n.159).

Con questo sguardo positivo, di una lotta bella, nella quale assumiamo liberamente la nostra identitร  cristiana, rileggiamo alcuni aspetti fondamentali del vangelo delle tentazioni.

ยซNel deserto, per quaranta giorniยป (4,1-2). Il deserto รจ un luogo fortemente simbolico nella Bibbia: percorso di libertร  dallโ€™Egitto verso la terra promessa, ma anche luogo inospitale, dove il popolo di Israele sperimenta di non sopravvivere se non con lโ€™acqua che Dio fa scaturire dalla roccia e con la manna caduta dal cielo. Luogo del fidanzamento e dellโ€™amore tra Dio e il suo popolo, ma anche luogo di mormorazione e di idolatria.

I quaranta giorni richiamano i quarantโ€™anni di Israele nel deserto e i quarantโ€™anni sono il tempo di unโ€™intera generazione: un tempo lungo, perchรฉ Dio dร  il tempo di tutta una vita per farci entrare nella terra del suo amore che non conosce egoismo. Si impegna in alleanze pazientemente tessute come storie dโ€™amore, che sono belle quando hanno il peso di una fedeltร  provata nel tempo.

Cosรฌ รจ il nostro vivere di ogni giorno: il deserto che ci mette alla prova, ma anche la strada che ci stringe sempre piรน fortemente alla fedeltร  di Dio. Ci sono lunghi giorni nei quali la tentazione cammina accanto a noi senza trovare appiglio. Viene perรฒ il giorno della fame, di ogni tipo di fame che ci rende piรน fragili, quando il limite che pesa ci fa sentire abbandonati in mezzo al deserto. Allora, al risuonare della voce del diavolo, occorre avere tutta la fiducia di invocare Dio.

Per tre volte Gesรน risponde al diavolo con la Scrittura. Nel momento della lotta sale alle labbra ciรฒ che cโ€™รจ nel cuore. Anche il diavolo cita alcuni versetti, ma il contenuto del cuore รจ lโ€™inganno, poichรฉ incornicia le citazioni con condizioni e prezzi estranei alla grazia di Dio: ยซse sei Figlio di Dio โ€ฆ se ti prostrerai in adorazione davanti a me โ€ฆยป (4,3.7.9). Gesรน invece non si arma di citazioni adatte o adattate. Invoca la Parola ispirata. Lascia semplicemente che la sua voce, il suo corpo, la sua vita facciano risuonare il dono dello Spirito Santo che ยซha parlato per mezzo dei profetiยป (cfr. il Credo), รจ autore della Scrittura e suscita nel cuore dei figli lโ€™invocazione ยซAbbร , Padre!ยป (cfr. Rm 8,16). Gesรน lo ha ricevuto nel Battesimo ed ora lo ha come pedagogo nellโ€™esperienza decisiva di allontanamento dalle rive sicure del Giordano verso il campo aperto dellโ€™annuncio del Regno: ยซGesรน, pieno di Spirito Santo, si allontanรฒ dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel desertoยป (4,1).

Anche noi non siamo soli nel cammino coraggioso dei figli di Dio: lo Spirito รจ con noi e in noi per sostenere i nostri passi nella via del vangelo. Se ci alleniamo ad accoglierne il respiro e la voce con lโ€™ascolto quotidiano della Scrittura, sarร  per noi scudo e baluardo nel momento della fragilitร  e della tentazione.

La vittoria che oggi si compie con la forza dello Spirito e della Parola contro la tentazione insinuata dal diavolo, la vedremo prendere forma nei gesti di Gesรน lungo tutto il racconto evangelico.

Nel campo aperto del ministero pubblico, Gesรน sazierร  la fame della folla nel deserto non con sassi trasformati, ma con la sua parola autorevole, capace di trasformare la povertร  di cinque pani e due pesci in una sovrabbondante mensa condivisa (Lc 9,10-17).

Dirร  che ยซi re delle nazioni le governano, e coloro che hanno potere sono chiamati benefattori โ€ฆยป, ma non addita nel dominio lo scopo della sua missione, che รจ piuttosto lo stare ยซin mezzo a voi come colui che serveยป (Lc 22,24-27). Mai si prostrerร  davanti ad un potente per averne un guadagno; si inchinerร  invece sempre davanti al dolore degli esclusi, allo smarrimento dei ciechi, alla fatica dei malati, allโ€™invocazione di chi chiede la guarigione del corpo e del cuore. Non chiederร  gesti di adorazione ma si commuoverร  di fronte alla fede di chi domanda.

Non farร  mai della Scrittura una lettera che uccide, nรฉ la sacrificherร  in un letteralismo cieco. Gli angeli del Salmo citato dal diavolo non sono servi delle nostre spericolatezze; sono invece compagni discreti che sorreggono il viaggio della vita cristiana iniziata nellโ€™acqua del battesimo.

Con il vangelo di Gesรน negli occhi e nel cuore, la lotta spirituale puรฒ essere davvero molto bella, come dice Papa Francesco, perchรฉ ci fa sperimentare la forza del suo Amore nellโ€™imitarlo e seguirlo anche nella prova della tentazione.

Per noi, figli rinati nella Pasqua di morte e risurrezione di Gesรน, la lotta diventa molto bella soprattutto per il dono dello Spirito del Risorto. Questo Spirito vivifica in noi la parola del Vangelo e la memoria di Gesรน, ci conforma al Figlio per vivere da veri figli di Dio, ci consegna alla sola signoria che rispetta la nostra libertร .

Per la presenza di questo Spirito sale dal profondo del nostro cuore, come invocazione che salva da ogni tentativo del diavolo di asservirci a sรฉ, la professione della fede: ยซGesรน รจ il Signore!ยป. ยซPerchรฉ se con la tua bocca proclamerai: โ€˜Gesรน รจ il Signore!โ€™, e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvoยป (Rm 10,9).

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