Commento al Vangelo del 10 maggio 2017 โ€“ don Antonello Iapicca

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APPOGGIATI AL FIGLIO PER CONOSCERE IL PADRE

Mercolediฬ€ della IV settimana del Tempo di Pasqua

Un grido, e la voce di Gesรน punta diritto al nostro cuore: Credetemi, guardatemi, sono Io, lโ€™amore del Padre, quello che state cercando, proprio cioโ€™ di cui oggi avete bisogno, Io, solo Io ve lo posso donare. Un grido, quasi una supplica che ci scuote, oggi, ora. Quante volte brancoliamo nel buio, situazioni e persone ci appaiono come ombre cinesi, mentre la nebbia avvolge fitta le nostre ore. Intuiamo qualcosa ma, dobbiamo riconoscere, sono infinitamente di piuโ€™ le cose che non comprendiamo di quelle che riusciamo ad afferrare. Per questo, anche oggi Cristo viene alla nostra vita come luce, per strapparci alle tenebre che il mondo, la carne e il demonio continuano a gettarci addosso. Arriva la luce di Lui a rischiarare la nostra vita, e con Lui giunge il Padre. Non si tratta di capire, si tratta di vivere con Gesuโ€™ da figli di Dio. Vedere Cristo, credergli, eโ€™ lโ€™opera preparata per noi. Eโ€™ grazia, non eโ€™ frutto di sforzi, decisioni o progetti. La fede, espressa attraverso il vedere e il credere, eโ€™ accogliere la sua Parola. Essa ci eโ€™ annunciata, donata ogni giorno. In essa cโ€™eโ€™ Lui, anzi, la stessa parola eโ€™ Lui. Allora si tratta di camminare, anche oggi, come ogni giorno, appoggiati alla sua Parola, che eโ€™ quella del Padre, di nostro Padre. Gesuโ€™ non ha mai parlato per se stesso; la fonte delle sue azioni, delle sue decisioni, delle sue parole eโ€™ sempre stato il Padre. Nessuna decisione avventata, dettata dallโ€™affettivitaโ€™, sporcata dai compromessi e dalla vanagloria. Lui ha vissuto nel Padre e per il Padre, e per questo, ha donato senza riserve la sua vita per ogni uomo, gratuitamente. Nellโ€™autentica libertaโ€™ del Figlio che vive ogni istante nella volontaโ€™ del Padre, Gesuโ€™ ha dischiuso per ogni uomo lโ€™unica porta dinanzi alla stessa libertaโ€™. Non ha imposto nulla, ha annunciato e offerto il suo amore, senza sperare nulla per seโ€™, nellโ€™indomita certezza che un amore cosiโ€™ grande non puoโ€™ restare indifferente. Puoโ€™ essere respinto, rifiutando la Parola che lo annuncia e lo dona; e saraโ€™ la condanna nellโ€™ultimo giorno, percheโ€™ la vita eโ€™ seria, e si gioca sul filo della libertaโ€™. Le decisioni hanno sempre delle conseguenze, e quelle prese di fronte alla Parola di Gesuโ€™ sono quelle decisive. Chi le accoglie entra giaโ€™ nel Paradiso, sperimenta la vita nuova dei figli di Dio, e conosce la libertaโ€™ di amare oltre ogni limite. Chi non le accoglie si chiama fuori da seโ€™, si condanna da solo allโ€™inferno, di cui giaโ€™ in questa vita ne sperimenta la solitudine e il dolore. Gesuโ€™ non eโ€™ venuto a condannare nessuno, anzi; ma, proprio per questo, non eโ€™ venuto come uno smacchiatore che cancella i peccati di unโ€™inconsapevole camicia; ha annunciato la Parola di salvezza incarnandola nel dono di se stesso sulla Croce, percheโ€™ ogni uomo potesse accoglierla e sperimentarne la misericordia. Proprio la Croce, infatti, lโ€™evento decisivo per la salvezza, quando eโ€™ annunciata diviene la porta attraverso la quale uscire verso la libertaโ€™: โ€œLa Croce di Gesuโ€™ eโ€™ la Parola con cui Dio ha risposto al male del mondo. A volte ci sembra che Dio non risponda al male, che rimanga in silenzio. In realtaโ€™ Dio ha parlato, ha risposto, e la sua risposta eโ€™ la Croce di Cristo: una Parola che eโ€™ amore, misericordia, perdono. Eโ€™ anche giudizio: Dio ci giudica amandoci. Se accolgo il suo amore sono salvato, se lo rifiuto sono condannato, non da Lui, ma da me stesso, perchรฉ Dio non condanna, Lui solo ama e salvaโ€ (Papa Francesco, Parole al termine della Via Crucis al Colosseo, 29 marzo 2013).

Chi vede Gesuโ€™ vede il Padre. Chi ascolta e accoglie la sua Parola incontra il Padre. Chi dimora in Lui vive nel Padre. Questa eโ€™ una Parola per ciascuno di noi, che ci perdiamo in mille sottigliezze, in troppi tentativi di far breccia, penetrare nel cuore degli altri, agganciarli a noi e guadagnarli alla nostra causa. Per poi soffrire tremendamente quando siamo rifiutati, quando non siamo ascoltati, quando, dopo tanto impegno, siamo rifiutati. Se invece ci abbandoniamo completamente al Signore, se viviamo in Lui la sua stessa vita, possiamo sperimentare la libertร  autentica: nel matrimonio, nel fidanzamento, nellโ€™amicizia, nel ministero; siamo chiamati a vivere nella libertaโ€™ che non elude la sofferenza, ma che scaturisce dalla consapevolezza che chi vede noi vede Cristo e, in Lui, il Padre. Eโ€™ Lui che, in noi, gli altri accolgono o rifiutano; a noi eโ€™ dato, per Grazia, di rimanere nel suo amore, nascosti nella sua misericordia, morti per il mondo ma vivi per Lui. Eโ€™ questa la chiave per vivere nella pace autentica, nel riposo, senza esigere e pianificare, senza rincorrere, spendendo, invece, ogni energia seguendo e obbedendo a Lui, mossi solo dal suo Spirito. Cosรฌ vivono i figli di Dio, cosรฌ si muove la Chiesa, offrendosi in ogni istante come la Parola di salvezza incarnata nella storia che viviamo accanto al prossimo, consegnandosi per amore in ogni circostanza, nella consapevolezza di poter essere respinti. La Chiesa e i cristiani hanno una luce speciale, quella della vita che non muore; per questo, per amore, per quello autentico e libero, che desidera il bene e la salvezza di ogni uomo, si dona e annuncia il Vangelo in ogni luogo e tempo, opportunamente e inopportunamente, con il potere, che la carne non conosce, di accettare di vedersi rifiutata e perfino perseguitata, solo per aver amato. La Chiesa esiste per il bene dellโ€™umanitร , รจ una scheggia di veritaโ€™ e di amore seminata nella idolatria e nella concupiscenza, nellโ€™aviditaโ€™ e nellโ€™orgoglio del mondo, senza difese. Proprio per questo puoโ€™ donare, gratuitamente, la salvezza, percheโ€™ nulla impone, e nulla spera per se stessa, come e con Gesuโ€™, nel rischio di vedere le persone piuโ€™ care condannarsi a una vita meschina di solitudine. Cosiโ€™ siamo chiamati a vivere ogni rapporto, amando senza posa, sperando sino alla fine la salvezza di tutti, navigando tra i marosi che ci respingono, nellโ€™intimitaโ€™ con Cristo, come un bimbo abbandonato tra le braccia di suo padre. Eโ€™ questa la luce che dirada le tenebre che ci avvolgono e ci intristiscono. Camminare umilmente con Gesuโ€™, senza pretendere nulla, sapendo dโ€™essere forse come pugili suonati tra le temperie della vita, ma saldi e fermi, ancorati nel suo amore che non delude. Cammineremo certo in una valle oscura, berremo veleni, per scoprire di poter passare indenni, sperimentando in ogni circostanza che Lui eโ€™ vivo, che il Cielo ci attende, che la nostra vita eโ€™ un pellegrinaggio quotidiano verso la pienezza del suo amore, dove accompagnare lโ€™umanitaโ€™.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Dal Vangelo secondo Giovanni 12, 44-50

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Gesรน allora gridรฒ a gran voce: ยซChi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io come luce sono venuto nel mondo, perchรฉ chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perchรฉ non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. Chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho annunziato lo condannerร  nellโ€™ultimo giorno. Perchรฉ io non ho parlato da me, ma il Padre che mi ha mandato, egli stesso mi ha ordinato che cosa devo dire e annunziare. E io so che il suo comandamento รจ vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico come il Padre le ha dette a meยป

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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