Gesù ha assicurato ai suoi discepoli che sarebbe tornato, benché in modo imprevisto e imprevedibile. Oggi siamo aiutati a prepararci a questo ritorno osservando come è stata preparata la sua prima venuta in mezzo al suo popolo! Ecco: Giovanni va nel deserto, dove passa la strada di comunicazione tra Gerusalemme e Gerico, e da lì chissà fin dove; è quindi un luogo dal quale molte persone potranno essere raggiunte dal suo messaggio, portato lontano dai viandanti. Egli ricorda le profezie più belle, e annuncia la loro realizzazione imminente. Quelle profezie vengono proclamate da secoli nelle liturgie della sinagoga, tanto che tutti si sono abituati ad udirle. L’abitudine li ha resi indifferenti, come fossero profezie di eventi molto lontani, che non si realizzeranno mai. Nessuno infatti si aspetta che si realizzino ora. Giovanni annuncia invece che sono ormai alle porte, perché colui che viene mandato a compierle è già presente!
L’evangelista Marco, che ci accompagnerà la maggior parte delle domeniche di quest’anno nel nostro ascolto del Signore, riassume in poche righe la missione di Giovanni. Ce lo presenta come uno degli antichi profeti: è riconoscibile sia per il suo guardaroba che per il menù dei suoi pasti, ma soprattutto per la concisione e sicurezza del messaggio. Giovanni non segue le mode degli uomini, non si lascia influenzare o condizionare dalle loro abitudini. Così, chi lo vede e lo ode, riesce facilmente ad ascoltare le sue parole come parole che vengono dall’alto.
Egli invita a conversione, a cambiare cioè il modo di pensare, e quindi di agire: «Non pensare più che Dio è lontano e lontane le possibilità di incontrarlo. Egli sta avvicinandosi a te: preparagli la strada, togli gli ostacoli, quelli creati dai tuoi peccati, dalle tue disobbedienze quotidiane, dal tuo egoismo che sbuca fuori in tutte le tue azioni. Come sono stati concreti i gesti del tuo disobbedire a Dio, siano concreti ora i passi che fai per ritornare. Cambia il tuo modo di ragionare: non cercare più ciò che è meglio per te, per le tue comodità, per il tuo benessere; cerca cos’è meglio per lui, che è il re del regno dei cieli che viene. Nei tuoi ragionamenti non escluderlo mai, anzi, mettilo sempre al primo posto, al punto di partenza e al punto di arrivo. Lasciati lavare nell’acqua, abbassandoti sotto la mia mano in modo che tutti possano vederti, in modo tale da comprometterti davanti al popolo. Così sarai pronto ad accogliere colui che viene dopo di me: egli è molto più grande di me e svolgerà dei compiti molto più belli del mio. Io ti preparo un po’ ripulito, lui invece ti riempirà il cuore con lo Spirito Santo, con la vita stessa di Dio, con il suo soffio! Puoi paragonarmi a colui che lava una bottiglia dalla sporcizia, mentre lui sarà colui che la riempie con un liquore prezioso. Io te lo indico, lui ti amerà con un amore unico e completo come lo sposo ama la sposa».
La presenza e la parola di Giovanni è consolazione per coloro che da sempre attendono la venuta di Dio nella storia degli uomini. I poveri l’attendono, perché oppressi da ogni parte. Essi, che non hanno potere nel mondo e non vogliono contare nemmeno sul terribile potere del denaro, attendono il regno di Dio: riescono ad ascoltare Giovanni come segno e dono di Dio, del Dio fedele che mantiene le promesse. Essi corrono da questo profeta, a costo di allontanarsi così dal tempio di Gerusalemme: comprendono che egli è la voce che “reca liete notizie” e dice: “Ecco il vostro Dio”. Non faranno fatica a dare la propria adesione a Gesù!
Il messaggio di Giovanni consola, apre alla speranza, ma abbiamo ancora bisogno di pazienza, dice l’apostolo Pietro nella seconda lettura. La pazienza l’adopera Dio verso di noi, ma anche noi dobbiamo unirla alla vigilanza: faremo attenzione ai semplici momenti della venuta quotidiana di Dio, nostro salvatore, e avremo pazienza nell’attendere il compiersi della liberazione e della salvezza dalle quotidiane situazioni di sofferenza. Attendiamo, senza fretta! Attendendo gli interventi di Dio, rimaniamo in pace. Il mondo, nonostante la boria con cui disobbedisce al Padre, finirà di esistere. Noi lo sappiamo, e perciò non ci aggrappiamo ad esso per perdere la nostra vita, ma piuttosto rimaniamo saldi nell’ubbidire alla Parola che non passa, che non delude, che ci riempie di sapienza e di speranza.
Vieni, Signore Gesù. Vieni con tutta la potenza di Dio. Vieni come il pastore che raduna il gregge e porta gli agnellini sul petto, vieni tu a condurci ai veri pascoli, dove la nostra vita trova pienezza e ristoro, e infine là dove il Padre ci attende insieme a te. Noi ti aspettiamo per donare a te non solo le nostre preoccupazioni e affidarti le nostre sofferenze, ma per darti tutta la nostra vita.
A cura della Casa di Preghiera S.Maria Assunta – Tavodo -Via della Pieve, 3 – 38078 SAN LORENZO DORSINO – TN
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II Domenica di Avvento – Anno B
- Colore liturgico: Viola
- Is 40, 1-5.9-11;
- Sal.84;
- 2 Pt 3, 8-14;
- Mc 1, 1-8.
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Mc 1, 1-8
Dal Vangelo secondo Marco
1Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio. 2Come sta scritto nel profeta Isaia: Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via. 3Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri, 4vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. 5Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 6Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. 7E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 10-16 Dicembre 2017
- Tempo di Avvento II
- Colore Viola
- Lezionario: Ciclo B
- Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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