Commento al Vangelo del 10 aprile 2011 – mons. Andrea Caniato

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12PORTE del 7 aprile 2011 -V domenica di quaresima.

Gv 11, 1-45
Dal Vangelo secondoย Giovanni
In quel tempo, un certo Lazzaro di Betร nia, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugรฒ i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Le sorelle mandarono dunque a dire a Gesรน: ยซSignore, ecco, colui che tu ami รจ malatoยป.
Allโ€™udire questo, Gesรน disse: ยซQuesta malattia non porterร  alla morte, ma รจ per la gloria di Dio, affinchรฉ per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificatoยป. Gesรน amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentรฌ che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: ยซAndiamo di nuovo in Giudea!ยป. I discepoli gli dissero: ยซRabbรฌ, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?ยป. Gesรน rispose: ยซNon sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perchรฉ vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa, perchรฉ la luce non รจ in luiยป.
Disse queste cose e poi soggiunse loro: ยซLazzaro, il nostro amico, sโ€™รจ addormentato; ma io vado a svegliarloยป. Gli dissero allora i discepoli: ยซSignore, se si รจ addormentato, si salverร ยป. Gesรน aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. Allora Gesรน disse loro apertamente: ยซLazzaro รจ morto e io sono contento per voi di non essere stato lร , affinchรฉ voi crediate; ma andiamo da lui!ยป. Allora Tommaso, chiamato Dรฌdimo, disse agli altri discepoli: ยซAndiamo anche noi a morire con lui!ยป.
Quando Gesรน arrivรฒ, trovรฒ Lazzaro che giร  da quattro giorni era nel sepolcro. Betร nia distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udรฌ che veniva Gesรน, gli andรฒ incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesรน: ยซSignore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederร ยป. Gesรน le disse: ยซTuo fratello risorgerร ยป. Gli rispose Marta: ยซSo che risorgerร  nella risurrezione dellโ€™ultimo giornoยป. Gesรน le disse: ยซIo sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrร ; chiunque vive e crede in me, non morirร  in eterno. Credi questo?ยป. Gli rispose: ยซSรฌ, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondoยป.
Dette queste parole, andรฒ a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: ยซIl Maestro รจ qui e ti chiamaยป. Udito questo, ella si alzรฒ subito e andรฒ da lui. Gesรน non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora lร  dove Marta gli era andata incontro. Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro.
Quando Maria giunse dove si trovava Gesรน, appena lo vide si gettรฒ ai suoi piedi dicendogli: ยซSignore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!ยป. Gesรน allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandรฒ: ยซDove lo avete posto?ยป. Gli dissero: ยซSignore, vieni a vedere!ยป. Gesรน scoppiรฒ in pianto. Dissero allora i Giudei: ยซGuarda come lo amava!ยป. Ma alcuni di loro dissero: ยซLui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sรฌ che costui non morisse?ยป.
Allora Gesรน, ancora una volta commosso profondamente, si recรฒ al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesรน: ยซTogliete la pietra!ยป. Gli rispose Marta, la sorella del morto: ยซSignore, manda giร  cattivo odore: รจ lรฌ da quattro giorniยป. Le disse Gesรน: ยซNon ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?ยป. Tolsero dunque la pietra. Gesรน allora alzรฒ gli occhi e disse: ยซPadre, ti rendo grazie perchรฉ mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma lโ€™ho detto per la gente che mi sta attorno, perchรฉ credano che tu mi hai mandatoยป. Detto questo, gridรฒ a gran voce: ยซLazzaro, vieni fuori!ยป. Il morto uscรฌ, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesรน disse loro: ยซLiberร telo e lasciร telo andareยป.
Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciรฒ che egli aveva compiuto, credettero in lui.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Il Vangelo

La risurrezione di Lazzaro: con questo episodio del Vangelo, a pochi giorni ormai dalla sua esaltazione pasquale di morte e risurrezione, Gesรน porta a compimento quei segni che ha operato per manifestare la sua gloria e suscitare la fede dei suoi discepoli. Dalle nozze di Cana, alla moltiplicazione dei pani, le guarigioni tra cui quella del cieco, che abbiamo letto domenica scorsa. Ora si tratta addirittura di un morto, sepolto da giorni che viene risuscitato. L’evangelista nota che fu proprio la risurrezione di Lazzaro che provoca la decisione del Sinedrio di far morire Gesรน.
Giunge dunque alla massima chiarezza la rivelazione di chi sia in realtร  Gesรน di Nazaret e quale sia la sua missione nel mondo: ยซIo sono la risurrezione e la vita. Chi crede in me, anche se morto, vivrร , e chi vive e crede in me non morrร  in eternoยป.
Nella prima parte del racconto, il comportamento di Gesรน appare contraddittorio: gli arriva la notizia della malattia dell’amico. Lui si trovava ad almeno una intera giornata di cammino. Eppure non parte immediatamente, sembra non aver fretta.
Noi vorremmo un Dio rapido come un Pronto Soccorso, di fronte alle nostre impazienze e alle nostre richieste pressanti. Il Vangelo ci mostra una linea di condotta misteriosa: “Gesรน voleva bene a Lazzaro… e si trattiene dei giorni, prima di partire.
C’รจ un’altra apparente contraddizione, per lo meno una stranezza: di fronte alla tomba di Lazzaro, sigillata da quattro giorni Gesรน piange… ma non prevedeva il miracolo? Perchรฉ piange allora? Piange con i suoi amici che stanno soffrendo; piange sul destino tragico degli uomini, destinati tutti ad affrontare la sorte oscura della morte; piange su di noi e sui nostri dolori: piange e confonde le sue lacrime di Figlio di Dio con le nostre di creature tormentate e attonite di fronte ai misteri della vita, della sofferenza e della morte.
Ancora, con il volto rigato dalle lacrime, Gesรน innalza una preghiera… e ringrazia Dio: “Padre, ti ringrazio”. Consapevole della pena, coinvolto personalmente in questa pena, Gesรน ringrazia perchรฉ sa che il Padre ascolta, anche quando sembra distratto e insensibile al nostro grido di angoscia. Ringrazia perchรฉ sa che la fede infonde serenitร  e coraggio anche nei cuori piรน abbattuti che si affidano a lui… Ringrazia perchรฉ la morte non รจ l’ultima parola della vita di un uomo.
L’urlo potente di Gesรน “Vieni fuori”, presagio dell’urlo lanciato dalla croce, per donare la vita ad ogni uomo. E poi quelle due parole avvicinate, come solo Giovanni sa fare “Il morto uscรฌ…”. Due parole impossibili da tenere insieme nella logica umana, impossibile come tenere insieme morte e vita, tempo ed eternitร , infinitamente grande e infinitamente piccolo.
La settimana santa รจ sempre piรน vicina. Preghiamo perchรฉ l’urlo potente di Gesรน trovi in noi orecchi e cuori ben disposti ad accoglierlo! (mons. Andrea Caniato)