Il commento alle Letture di domenica 1 Settembre 2019, a cura di don Claudio Doglio.
Il Vangelo di Luca ci propone oggi un episodio avvenuto in una casa dove Gesù è stato invitato a pranzo. Gesù ha notato che gli invitati si accaparrano i primi posti e quindi fa una catechesi sull’umiltà e la gratuità: non crederti il migliore e il più importante, non cercare la tua gloria e il tuo interesse.
Il consiglio di mettersi all’ultimo posto è accompagnato dalla prospettiva che chi ti ha invitato venga e ti faccia avanzare di livello; ma se non venisse? Qui è il punto delicato. Io posso far finta di essere umile e nei nostri ambienti ecclesiali la “finta umiltà” è di casa: possiamo dire di non valere, ma non ne siamo convinti. Vado a mettermi all’ultimo posto, ma aspetto l’onore; se poi non vengono a invitarmi, allora mi offendo.
Il vero umile invece non si aspetta niente e non finge, è maturato veramente e concepisce la propria persona come semplice, senza cercare per sé l’interesse e il guadagno. Dobbiamo superare lo schema mercantile della religione che purtroppo segna la nostra mentalità: è un effetto dell’orgoglio originale, che ci porta a dare per avere.
Spesso la religione è sentita come una serie di riti con cui teniamo buono il Signore, lo onoriamo, a patto che lui contraccambi, dando a noi quello che ci interessa. La mentalità di Cristo invece è legata alla gratuità: la beatitudine sta nel dono gratuito.
Letture della
XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C
Prima Lettura
Fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore.
Dal libro del Siràcide
Sir 3,19-21.30.31 (NV) [gr. 3,17-20.28-29]
Figlio, compi le tue opere con mitezza,
e sarai amato più di un uomo generoso.
Quanto più sei grande, tanto più fatti umile,
e troverai grazia davanti al Signore.
Molti sono gli uomini orgogliosi e superbi,
ma ai miti Dio rivela i suoi segreti.
Perché grande è la potenza del Signore,
e dagli umili egli è glorificato.
Per la misera condizione del superbo non c’è rimedio,
perché in lui è radicata la pianta del male.
Il cuore sapiente medita le parabole,
un orecchio attento è quanto desidera il saggio.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 67 (68)
R. Hai preparato, o Dio, una casa per il povero.
I giusti si rallegrano,
esultano davanti a Dio
e cantano di gioia.
Cantate a Dio, inneggiate al suo nome:
Signore è il suo nome. R.
Padre degli orfani e difensore delle vedove
è Dio nella sua santa dimora.
A chi è solo, Dio fa abitare una casa,
fa uscire con gioia i prigionieri. R.
Pioggia abbondante hai riversato, o Dio,
la tua esausta eredità tu hai consolidato
e in essa ha abitato il tuo popolo,
in quella che, nella tua bontà,
hai reso sicura per il povero, o Dio. R.
Seconda Lettura
Vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente.
Dalla lettera agli Ebrei
Eb 12,18-19.22-24a
Fratelli, non vi siete avvicinati a qualcosa di tangibile né a un fuoco ardente né a oscurità, tenebra e tempesta, né a squillo di tromba e a suono di parole, mentre quelli che lo udivano scongiuravano Dio di non rivolgere più a loro la parola.
Voi invece vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, all’adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti resi perfetti, a Gesù, mediatore dell’alleanza nuova.
Parola di Dio
Vangelo
Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 14, 1.7-14
Avvenne che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.
Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cèdigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
Disse poi a colui che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
Parola del Signore