La partecipazione a un pranzo offerto da uno dei capi dei farisei, dà modo a Gesù di osservare il comportamento dei convenuti, che amano la corsa ai primi posti. La logica del mondo è costruita sul successo e sull’orgoglio, mentre la logica di Dio è costruita sull’umiltà, sul rispetto verso il prossimo.
«Essi stavano ad osservarlo»: l’atteggiamento intorno a Gesù è un atteggiamento avverso, malignamente critico, sospettoso, intrecciato di diffidenza e scetticismo. Anche oggi ci sono molti che guardano a Gesù presente nella Chiesa con sospetto, con atteggiamenti di pregiudizio; atteggiamenti che sono di ostacolo alla sua missione. Si cerca di essere attenti a cogliere difetti ed errori. Il bene viene volutamente taciuto.
Gli scandali hanno un grande risalto, sono accentuati al fine di creare diffidenza, disistima. Si cerca di vedere tutto in chiave politica, mentre la chiesa ha una missione non di ordine temporale, ma spirituale e religioso. Gesù non vuole darci consigli per una buona educazione, ma indicazioni che riguardano il rapporto con Dio: riconoscere Dio sopra ogni cosa e, di conseguenza, sentirci umili di fronte a lui. Sentirsi umili cambia anche il rapporto con gli altri che in questo modo non consideriamo inferiori, perché scegliere il primo posto significa ritenere che gli altri meritino il secondo.
«Chiunque si umilia sarà esaltato, chi si esalta sarà umiliato»: l’insegnamento sull’umiltà, virtù inconsueta e poco interessante, soprattutto oggi, non significa passività, ma operare nella consapevolezza dei propri limiti. Concedere spazio alle capacità dell’altro, accogliere con riconoscenza i doni di Dio. Ma per imparare l’umiltà, occorre guardare Gesù: «Imparate da me che sono mite ed umile di cuore». Alla scuola dell’umiltà, impariamo la pazienza, la mitezza, la modestia che sono la vera saggezza alla quale aspirare.
Signore,
ravviva in noi la fede, la speranza, la carità,
perché tutta la nostra vita,
vissuta nella consapevolezza che tutto dipende da te
e che tutto ci viene donato,
ci liberi dall’orgoglio e dalla presunzione
e ci faccia imitare la tua vita di donazione
e di dedizione agli altri.
Amen.
Letture della
XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C
Prima Lettura
Fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore.
Dal libro del Siràcide
Sir 3,19-21.30.31 (NV) [gr. 3,17-20.28-29]
Figlio, compi le tue opere con mitezza,
e sarai amato più di un uomo generoso.
Quanto più sei grande, tanto più fatti umile,
e troverai grazia davanti al Signore.
Molti sono gli uomini orgogliosi e superbi,
ma ai miti Dio rivela i suoi segreti.
Perché grande è la potenza del Signore,
e dagli umili egli è glorificato.
Per la misera condizione del superbo non c’è rimedio,
perché in lui è radicata la pianta del male.
Il cuore sapiente medita le parabole,
un orecchio attento è quanto desidera il saggio.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 67 (68)
R. Hai preparato, o Dio, una casa per il povero.
I giusti si rallegrano,
esultano davanti a Dio
e cantano di gioia.
Cantate a Dio, inneggiate al suo nome:
Signore è il suo nome. R.
Padre degli orfani e difensore delle vedove
è Dio nella sua santa dimora.
A chi è solo, Dio fa abitare una casa,
fa uscire con gioia i prigionieri. R.
Pioggia abbondante hai riversato, o Dio,
la tua esausta eredità tu hai consolidato
e in essa ha abitato il tuo popolo,
in quella che, nella tua bontà,
hai reso sicura per il povero, o Dio. R.
Seconda Lettura
Vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente.
Dalla lettera agli Ebrei
Eb 12,18-19.22-24a
Fratelli, non vi siete avvicinati a qualcosa di tangibile né a un fuoco ardente né a oscurità, tenebra e tempesta, né a squillo di tromba e a suono di parole, mentre quelli che lo udivano scongiuravano Dio di non rivolgere più a loro la parola.
Voi invece vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, all’adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti resi perfetti, a Gesù, mediatore dell’alleanza nuova.
Parola di Dio
Vangelo
Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 14, 1.7-14
Avvenne che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.
Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cèdigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
Disse poi a colui che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
Parola del Signore