Questa parabola, probabile racconto alternativo della parabola del figliol prodigo di Lc 15 (un padre con due figli) comunica con chiarezza che nessun uomo perfetto, che ogni uomo è peccatore: alcuni in un senso, altri in un altro. Qualcuno è rigido, qualcuno è buonista; qualcuno dice e non fa, qualcuno fa e non dice. “Non conosco uomo” dice Maria a Gabriele nell’Annunciazione, e significa anche che non ha ancora trovato nella vita qualcuno senza peccato. Per questo, la strada della salvezza per l’uomo, non è quella della ricerca di una perfezione impossibile, ma quella della misericorida. Da donare agli altri perché ci venga donata da Dio.
Poesia
“Non ne ho voglia”.
Amore mio, a volte il mio cuore rimane fermo.
Ti seguo con la testa.
Capisco quello che mi chiedi.
So dove dovrei andare.
Ma non ne ho voglia.
Poi tu vai via, smetti di parlare, non ti sento più.
E il cuore si spaventa.
E il cuore si riempie di desiderio di te, della tua casa, della tua vigna.
E allora il cuore si gira, si pente e mi porta.
Mi porta da te.
Pubblicani e prostitute
Non c’è nulla di giusto in loro.
Nulla in quello che pensano.
Nulla in quello che fanno.
Eppure la vigna è per loro, il regno è loro.
Non perché sanno. E infatti non sanno.
Ma perché hanno visto.
Ma perché hanno creduto.
E si sono pentiti.
Si sono girati.
Verso il tuo regno.
Sono già là e ci aspettano.
Dammi il cuore di una prostituta di un pubblicano.
Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù“
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