Il discorso della montagna è il racconto della crocefissione: i puri di cuore sono le persone che saranno denudarsi del proprio ruolo, delle proprie credenze per saper vedere in quell’uomo crocefisso il Figlio di Dio, come accade al Centurione. Coloro che sono nel pianto sono le donne di Gerusalemme che Gesù consola e conforta. I miti e gli operatori di pace sono Maria e Giovanni che ereditano il futuro della salvezza e la speranza della Resurrezione.
Coloro che hanno fame e sete di giustizia, sono coloro che cercarono di discolpare Gesù e il ladrone che riconosce la differenza tra la condizione sua e dell’altro criminale e quella di Gesù, pure crocefisso come loro, ma da innocente come sacrificio di salvezza per tutti. I misericordiosi sono coloro che, come la Veronica, tenteranno di sostenere la fatica ed il dolore di Gesù. I perseguitati in nome della giustizia, gli insultati, i perseguitati sono coloro come Simone di Cirene che portano la stessa croce di cristo. E tutte le beatitudini sono Gesù stesso che sulla croce si fa chiave di mediazione per la misericordia del Padre verso l’umanità
Poesia
Forse sali sul monte per stare solo.
Solo e solo con i tuoi.
Per stare lontano.
Forse sali sul monte per guardare le folle.
Dall’alto le vedi tutte.
Le abbracci tutte.
Forse sali sul monte per tutte e due i motivi.
Stare lontano ma con lo sguardo su di noi.
Sempre vicino.
Sempre nel tuo cuore.
Scendi presto però.
Torna presto però.
Faccio fatica se non sei qui.
Anche se so che sono nel tuo sguardo.
Anche se lo so.
Nelle tue braccia sto meglio.
Per sentire certe parole.
Perché entrino bene.
Nelle orecchie e nel cuore.
Con il loro peso.
Con le loro lacrime.
Bisogna sedersi accanto a te.
Posso essere povera in spirito solo se respiro vicino a te, con te.
Posso stare nel pianto solo se la tua mano può arrivare al mio viso.
Posso rimanere mite solo se mi chiudi tu la bocca.
Può mancarmi, come fame e sete, la giustizia, solo se ascolto la tua voce, qui, ora.
Posso essere misericordiosa solo con quello che trovo nel tuo cuore.
Fammi poggiare il viso sul tuo petto.
Posso essere pura solo sotto il tuo sguardo.
Posso portare la pace solo se mi riempi il cuore, la bocca, le braccia.
Posso sopportare, subire, essere umiliata, spaventata, solo se ti chini su di me, se mi cingi, abbracci, accerchi, come un regno, una casa, intorno a me.
Ti ascolto.
Ma penso solo al fatto che ti sono vicina.
Ti ascolto.
E penso solo che sono beata.
Ti ascolto.
E vedo, sento, vivo.
Solo il tuo regno.
Solo le tue braccia che mi consolano.
Solo la mia parte di te, quella che mi spetta.
Solo ogni mia fame saziata.
Il mio cuore colmato.
Ti ascolto.
Vedo, sento, vivo.
Dio.
La mia immagine nei tuoi occhi.
Il mio nome sulle tue labbra.
La più grande delle ricompense alla mia vita, sono le tue braccia, la tua voce, la tua vicinanza.
Ogni povertà, colmata.
Ogni lacrima, asciugata.
Ogni silenzio, ascoltato.
Ogni fame, saziata.
Ogni abbraccio, ricambiato.
Ogni purezza, raccolta.
Ogni pace, protetta.
Ogni persecuzione, cessata.
Ogni insulto, cancellato.
Ogni bugia, svelata.
E sarà così tra le tue braccia.
Sarà un regno di beatitudine.
Tienimi stretta.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mt 5, 1-12
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù“
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