Commento al Vangelo del 1 Luglio 2018 – P. Antonio Giordano, IMC

Dei due episodi, miracoli, presentati da S. Marco intrecciati, riflettiamo solo sul secondo: la risurrezione della figlia di Giairo. S. Marco vuole portarci ad avere fede in Gesù. La fede, che è fiducia sconfinata nella potenza e nell’amore di Dio, ci dice che Gesù può tutto anche di fronte alla morte.

– Comportamento del papà che, col cuore stretto dall’angoscia, prega Gesù di visitare la figlioletta morente, manifesta una fede viva in Lui. Ma ora che è sopraggiunta la morte, è troppo tardi? Il potere di Gesù sulla malattia si arresta davanti alla morte? Così pensano coloro che comunicano al padre della fanciulla la tragica notizia: non è più il caso di coinvolgere il Maestro. Gesù rivolge un’esortazione a quell’uomo schiacciato dal dolore: “Non temere, continua solo ad avere fede!”. Il padre della ragazza ci prova. E con Gesù si avvia verso casa.

– Comportamento di Gesù – “La bambina non è morta, ma dorme”. Gesù vede la realtà della morte con gli occhi di Dio. Non teme gli sghignazzi, la derisione di chi è inchiodato davanti all’evidenza naturale e può soltanto limitarsi al pianto di fronte allo strapotere della morte. Per questo Gesù può parlare della morte come di un sonno in attesa del risveglio.
Sorprende e commuove la rapida sequenza del gesto di Gesù, “cacciati tutti fuori, eccetto il padre, la madre e i tre discepoli, e della parola che rivolge alla bambina morta, che ci è dato di riascoltare dalla sua viva voce nella lingua originale, quella aramaica: “Talità Kum” (bambina, alzati!). “Subito la fanciulla si alzò”. La parola di Gesù ha un effetto immediato. La bambina si alza, cammina, “Ordinò di darle da mangiare”: un atto di squisita attenzione umana, ma anche l’assicurazione che la bambina è in perfetta salute.

– La reazione dei presenti: “furono presi da grande stupore”. La medesima reazione delle donne il mattino di Pasqua davanti alla tomba vuota e all’annuncio della risurrezione di Gesù (Mc 16, 5-8). Dei discepoli dopo che Gesù, destatosi, calmò il mare …. Della folla, ammirata, dopo aver mangiato dei 5 pani. “Ha fatto bene ogni cosa, fa parlare i muti, udire i sordi e camminare gli storpi”.

– Chi è Gesù? Colui che libera l’uomo interamente, non in parte. La potenza e la misericordia di Dio che operano in Gesù non si fermano davanti alla morte, ma la superano.
In Gesù Dio rivela il suo amore per la vita, come afferma ripetutamente il brano della Sapienza (I lettura): “Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi…Sì, Dio ha creato l’uomo per l’immortalità…”. La morte” è entrata nel mondo per invidia del diavolo”, ma Dio non si rassegna e in Gesù porta avanti la sua lotta vittoriosa sulla morte.

Molte ideologie e relativi movimenti di ieri e di oggi si impegnano a liberare l’uomo dalle tante forme di schiavitù (oppressione economica, politica sociale…), ma senza speranza davanti alla morte. Ma Cristo libera dalla morte. Sta qui il significato pieno del nostro essere cristiani: “Testimoni di Gesù risorto, speranza del mondo” (cfr. Convegno ecclesiale di Verona).
– Mio comportamento – Quando – nella situazione di malattia, davanti a una disgrazia o in pericolo di vita personale e di persone care – la mia fede è messa in crisi, sentirò rivolta a me l’esortazione di Gesù: “Continua solo ad aver fede”. Con fervente preghiera chiederò a Lui di rafforzarla o di donarmela semplicemente.
“Talita Kum”. Nel giorno della risurrezione finale Gesù risorto lo dirà anche a me, come a ogni uomo, e sarà la festa della vita che attendiamo nella speranza. Ma quante volte continua a ripetermelo perché mi scuota dall’egoismo e dal torpore e riprenda a vivere la vita di figlio di Dio!

Il Cuore di Gesù: Termina il mese di giugno –  Gesù ha a cuore la mia salvezza eterna, ma aspetta che io gli dica di sì: che accetti di essere salvato da Lui.

La Madonna ci porta sempre a Gesù, come ha portato Gesù a tutta l’umanità; ogni passo, ogni preghiera, ogni sospiro, ogni giaculatoria che indirizziamo a Maria è sempre un passo verso Gesù, e quindi verso la nostra salvezza eterna.

Fonte

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XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

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Mc 5, 21-432
Dal Vangelo secondo Marco

21Essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. 22E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi 23e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». 24Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
25Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni 26e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, 27udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. 28Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». 29E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
30E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». 31I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». 32Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. 33E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. 34Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
35Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». 36Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». 37E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. 38Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. 39Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». 40E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. 41Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». 42E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. 43E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 17 – 23 Giugno 2018
  • Tempo Ordinario XI
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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