«Gesù insegnava con autorità», scrive Marco all’inizio del suo Vangelo (1,22). È l’autorità di Dio, che gli permette di compiere miracoli ed esorcismi mai visti prima. Marco inserisce questi episodi nel suo racconto e riferisce di folle che seguono e cercano Gesù perché pensano sia un grande guaritore.
Non cercano il Figlio di Dio. Sono mossi dalla curiosità e dalla ricerca di un bene per sé o per i loro cari. Colpisce, per la mentalità di oggi, vedere Giairo, un capo della Sinagoga che si occupava della liturgia, gettarsi ai piedi di Gesù e supplicarlo. Era un capo, un uomo che aveva a che fare con la Torah e per questo in qualche misura poteva considerarsi più vicino a Dio dei poveri e dei malati che seguivano Gesù. Eppure si getta ai piedi di questo guaritore eccezionale e lo supplica. Sua figlia sta morendo.
L’amore per sua figlia gli dà il coraggio di umiliarsi per supplicare. Quanti uomini e donne sofferenti anche oggi sono disposti a tutto, anche ad affidarsi ad improbabili guaritori quando vi scorgono anche solo un barlume di speranza! Il dolore, e l’amore, muovono il cuore dell’uomo. Gesù ascolta la supplica di Giairo e risponde con l’amore, oltre ogni attesa, oltre ogni umana speranza: compie il miracolo che nessuno avrebbe osato chiedere perché impossibile: restituisce la vita alla bambina.
Senza lunghe preghiere. Con poche parole. Con autorità. Possiamo provare a suggerisce di leggere il Vangelo di Marco a partire dalla sua conclusione, dalla croce/risurrezione di Gesù, perché questo è il “centro da cui partire e in base al quale tutto valutare”. «Perché vi agitate e piangete?».
Questa domanda di Gesù riecheggia oggi per noi insieme alla sua parola, «Io ti dico alzati!». Alzati, ovvero risorgi.
Signore, inizia il vero dramma del cristiano: riuscire a credere che tu sei risorto, testimoniare al mondo intero che tu sei vivo, l’unico tornato dal regno dei morti. Perché credere alla risurrezione significa cambiare ogni cosa, cambiare modo di pensare, modo di vivere, perché diverse sono le stesse cose. Signore, donaci di credere. (D. Maria Turoldo)
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XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B
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- Colore liturgico: Verde
- Sap 1,13-15; 2,23-24; Sal. 29; 2 Cor 8,7.9.13-15; Mc 5, 21-43
Mc 5, 21-432
Dal Vangelo secondo Marco
21Essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. 22E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi 23e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». 24Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
25Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni 26e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, 27udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. 28Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». 29E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
30E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». 31I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». 32Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. 33E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. 34Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
35Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». 36Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». 37E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. 38Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. 39Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». 40E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. 41Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». 42E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. 43E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 17 – 23 Giugno 2018
- Tempo Ordinario XI
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
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