INVISIBILE, MA SEMPRE VIVO NEL TUO CUORE
Separandosi da loro, Gesù invia i discepoli come testimoni della sua Risurrezione. Nello Spirito che invierà loro, essi potranno continuare a sperimentare la sua vivificante presenza nell’Eucaristia, nella Chiesa e nei fratelli che serviranno. Oggi ricorre la 56a Giornata mondiale delle comunicazioni sociali.
La festa di oggi è intimamente legata alla Risurrezione. Sono come due facce della stessa medaglia. Il Crocifisso Risorto ascende al cielo e porta la nostra umanità al “punto” più alto possibile, cioè “alla destra del Padre”. L’Ascensione di Gesù non va intesa in senso spaziale, anche se il linguaggio biblico dice «elevato in alto… se ne andava… veniva portato su, in cielo» (I Lettura e Vangelo).
Il Risorto non si è allontanato dai suoi, come un amico o un familiare che lascia i propri cari. Da quel momento in poi non lo vedono più con i propri occhi, non conversano né mangiano insieme come prima. Hanno però l’intima certezza che non è andato via. Difatti, in attesa dello Spirito promesso, tornano «a Gerusalemme con grande gioia».Entrando nel santuario del cielo, Gesù ha inaugurato nel suo sangue una «via nuova e vivente» (II Lettura).
Immagine stupenda! Tu ora hai la «piena libertà di entrare nel santuario… della casa di Dio», percorrendo una strada vivente: Gesù! Devi avere però «cuore sincero», «pienezza di fede» e «corpo lavato con acqua pura», senza vacillare nella «professione della speranza»: un giorno egli tornerà! Ci pensi mai? Come ti troverà? Lo attendi come amico?
padre Giovanni Crisci, frate cappuccino
Fonte Edizioni San Paolo