GIUSEPPE PRESE CON SÉ IL BAMBINO E SUA MADRE E FUGGÌ IN EGITTO
Le prove che la Santa Famiglia ha sperimentato ci dicono che il segreto dell’unione, della prosperità e della salvezza della famiglia cristiana è una fede intrepida, una lucida speranza, un’amorosa, anche se sofferta, fedeltà alla volontà e ai disegni di Dio.
Contempliamo oggi la Santa Famiglia di Nazareth, vero modello da cui le famiglie imparano a vivere nell’amicizia e nella pace con Dio. L’autore del Siracide ci ricorda il quarto comandamento, il dovere di onorare i genitori, che procura il perdono dei peccati e l’esaudimento delle preghiere.
Il Salmo è una meditazione sulla felicità domestica: il capofamiglia con il suo lavoro ottiene la prosperità, dono di Dio; la moglie è la gioia della casa e i figli sono paragonati a fecondi alberi da frutto. L’apostolo Paolo ci offre indicazioni per la vita familiare, evidenziando il distintivo dei cristiani, la carità, che genera umiltà, magnanimità, misericordia, dolcezza, sottomissione reciproca.
L’amore familiare è vocazione alla santità. Nel Vangelo ascoltiamo il racconto della fuga in Egitto di Giuseppe con Maria e il Bambino: una famiglia che obbedisce alla voce dell’angelo che reca i disegni di Dio, il vero Signore della storia, il quale porta a compimento ogni cosa. Preghiamo per le nostre famiglie, perché seguano docilmente gli esempi della Famiglia di Nazareth, senza perdersi d’animo nelle prove di questa vita, nell’attesa di partecipare alla sua gloria celeste.
don Francesco Dell’Orco – Fonte – Edizioni San Paolo